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Cisl Romagna: numeri inaccettabili

In crescita gli infortuni sul lavoro e purtroppo sono già cinque i decessi

In foto: i soccorsi © Manuel Migliorini / Adriapress.
i soccorsi © Manuel Migliorini / Adriapress.
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 30 ago 2024 15:52 ~ ultimo agg. 16:47
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E’ una di quelle classifiche di cui non si vorrebbe mai detenere il podio. E’ vero allarme sicurezza per gli incidenti sul lavoro in provincia di Rimini dove gli infortuni (dati INAIL), nel primo semestre di quest’anno, sono cresciuti di oltre il 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, passando da 2.407 a 2.505. Ancora più grave il numero degli incidenti mortali che ha visto già 5 persone perdere la vita, nei primi sei mesi del 2023 erano state 2. In totale le vittime del lavoro in regione sono state già 47, con un incremento del 38% sullo scorso anno. Quasi 38.500 gli infortuni denunciati, in leggerissimo calo sul 2023, ma non in Romagna dove l’aumento dei casi segnala una tendenza allarmante che non può essere ignorata.

Ai dati riminesi si aggiungono quelli della provincia di Forlì-Cesena con 3.410 infortuni denunciati, 4 i mortali, e un incremento dell’1,4% e l’ancora più preoccupante realtà di Ravenna con un aumento del 6,43% e un numero che supera i 3.500, con tre decessi. Per la Cisl Romagna si tratta di numeri inaccettabili: serve sempre più formazione per i lavoratori, come investimento per la prevenzione e non come mero obbligo burocratico denuncia il sindacato. “Investire in formazione, fornire attrezzature di sicurezza adeguate e promuovere una cultura della prevenzione  – commenta il segretario generale Francesco Marinelli –, sono azioni indispensabili per garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre”. Novità positive sono attese  dal nuovo Accordo Stato Regioni sulla formazione in materia di salute e sicurezza. Dopo la bozza approvata a maggio dal Ministero del Lavoro si attende a breve la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

le dichiarazioni

“I recenti dati evidenziano un chiaro bisogno di migliorare le pratiche di sicurezza sul lavoro nelle province romagnole – commenta il segretario generale della Cisl Romagna Francesco Marinelli -. L’aumento degli infortuni e dei casi mortali non può essere visto come un problema isolato, ma come una sfida sistemica che richiede un impegno collettivo.
Uno degli aspetti su cui puntare è la formazione continua dei lavoratori e l’addestramento specifico. Non possiamo permetterci di sottovalutare l’importanza di un’adeguata preparazione. La formazione non deve essere vista come un obbligo burocratico, ma come un vero e proprio investimento nella prevenzione. I lavoratori devono essere costantemente aggiornati sulle procedure di sicurezza e sulle tecniche di gestione dei rischi, in modo da poter affrontare ogni situazione con competenza e consapevolezza. Le aziende hanno un ruolo di primaria importanza nella prevenzione degli infortuni sul lavoro. Investire in formazione, fornire attrezzature di sicurezza adeguate e promuovere una cultura della prevenzione sono azioni indispensabili per garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre. La valutazione dei rischi, la manutenzione regolare delle attrezzature e l’organizzazione del lavoro in modo da minimizzare l’esposizione ai pericoli sono altrettanto cruciali. Dopo 2 anni di attesa con una nota del 13 maggio 2024, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emanato la bozza del nuovo Accordo Stato Regioni sulla formazione in materia di salute e sicurezza di cui attendiamo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Questo documento, frutto di lunghe e complesse trattative, rappresenta una conquista fondamentale per tutti i lavoratori. Come sindacato, continueremo a vigilare affinché questo accordo venga rispettato e a lavorare per un costante miglioramento delle condizioni di lavoro e della sicurezza nei luoghi di produzione. È essenziale dare continuità e impulso ai tavoli provinciali istituiti nell’ambito dell’accordo “tutela della salute e sicurezza”, previsto dal Patto per il Lavoro e per il Clima sottoscritto a livello regionale nel 2022, assicurando che il loro operato vada oltre la semplice fase di monitoraggio. Le proposte e le buone pratiche discusse devono essere tradotte in azioni concrete e tempestive, così da rafforzare la cultura della prevenzione e migliorare effettivamente la sicurezza nei luoghi di lavoro. È necessario un cambio di paradigma, che metta al centro la sicurezza dei lavoratori. Le aziende devono sentirsi responsabili della salute e dell’incolumità dei propri dipendenti, e le istituzioni devono fornire gli strumenti e i controlli necessari per garantire il rispetto delle norme. Solo attraverso un’azione coordinata e decisa, che comprenda formazione, addestramento,  potenziamento del contingente degli organi di vigilanza e incrocio delle banche dati, potremo sperare di ridurre l’incidenza degli infortuni e garantire ambienti di lavoro più sicuri per tutti – conclude il segretario cislino -. È il momento di agire con determinazione e responsabilità per prevenire ulteriori tragedie e proteggere la vita dei lavoratori”.