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preferibile allo ius soli

Il sindaco Sadegholvaad: lo Ius scholae è una strada giusta e saggia

In foto: Jamil Sadegholvaad
Jamil Sadegholvaad
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 21 ago 2024 15:48
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Il tema della cittadinanza durante questi mesi estivi è tornato di grande attualità e la speranza è che non si spenga con il calare delle temperature a settembre. Nel numero di martedì 21 agosto Avvenire propone un’intervista al sindaco di Rimini Jamil Sadegholavaad, che offre una riflessione che parte anche dalla sua storia personale.

“Mia mamma è riminese pura, mentre papà era iraniano. Mi sono sempre sentito italiano – spiega a Diego Motta che lo intervista – , anche se ero quello con il cognome strano. Per questo trovo abominevole pensare che la cittadinanza oggi sia qualcosa da delegare al compimento della maggiore età. Basta pensare che il 65% degli studenti immigrati è nato nel nostro Paese. Un dato clamoroso”.

Ius Soli, Ius Scholae: qual è la formula migliore, gli viene chiesto. “Personalmente, non sono per il rilascio facile della cittadinanza ai ragazzi stranieri, cioè per il cosiddetto Ius Soli puro, sul modello americano. Rischia di essere una bandierina ideologica. Lo Ius Scholae invece rende centrale la scuola e il percorso di istruzione e apprendimento della lingua italiana. È una strada giusta e saggia, da perseguire senza ideologie. Anche sui tempi: 5 o 10 anni di ciclo formativo per ottenere la cittadinanza non fanno tanta differenza, a mio parere.

Molto netta la posizione del sindaco sulla composizione delle classi scolastiche: “Capita sempre più spesso di incontrare classi dove la stragrande maggioranza di ragazzi è di origine straniera: quello delle “classi ghetto”, da cui peraltro poi i genitori italiani tendono a spostare i propri figli, rappresenta un fallimento per la nostra scuola e per tutto il Paese. Quando vedo girare per le vie di Rimini, giovani di seconda o terza generazione che si muovono in branco, restando sempre tra di loro, mi piange il cuore. Anche per quei ragazzi è una sconfitta. Accoglienza e integrazione nascono da una contaminazione positiva e da costruire.