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'Una presenza per la pace'

Il cardinal Pizzaballa apre il 45° Meeting. 'Per la guerra momento dirimente'

In foto: Pizzaballa al Meeting
Pizzaballa al Meeting
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 20 ago 2024 15:30 ~ ultimo agg. 16:09
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E’ stato il cardinal Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, l’ospite dell’incontro inaugurale del 45° Meeting di Rimini dal titolo “Una presenza per la pace”. A introdurlo Bernhard Scholz, presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli. Un legame particolare quello tra Pizzaballa e Rimini, che ha frequentato le scuole medie nel seminario minore delle Grazie.

In primo piano il conflitto in Medio Oriente tra Hamas e Israele. “L’impatto che questa guerra ha avuto sulle popolazioni israeliana e palestinese è unico, senza precedenti – ha detto – Per Israele quello che è accaduto il 7 ottobre è uno shock incredibile: ha fatto capire che gli ebrei non solo al sicuro. Per i palestinesi e per tutto il mondo quello che accade a Gaza è qualcosa di mai visto prima, ha avuto un impatto enorme, che ha portato all’esasperazione sentimenti che già c’erano. La guerra finirà, spero che con i negoziati in corso si arrivi a qualcosa. Ma ho dei dubbi. È l’ultimo treno. Se non si arriverà a un cessate il fuoco ora sarà veramente drammatico. È un momento dirimente. Si può andare a una degenerazione. Oggi il linguaggio del rifiuto l’uno dell’altro è diventato materia quotidiana nei media e social media, è davvero drammatico. La guerra finirà, ma ricostruire sulla sfiducia e il disprezzo profondo sarà una fatica immane”.

“In questo momento il dialogo interreligioso è in crisi. In questo momento cristiani, ebrei e musulmani non riescono ad incontrarsi pubblicamente”. “In Terra Santa politicamente come cristiani siamo più o meno irrilevanti, ma è importante esserci, senza la tentazione di avere un ruolo, ma essere presenti nelle difficoltà e sostenere come possibile i nostri e gli altri”. “Se restiamo chiusi nelle nostre narrative non ne usciremo mai. In Terra Santa le narrative sono contrapposte. Purificare la memoria non significa cancellare la nostra storia, ma rileggerla perché mi aiuti oggi a vivere in maniera diversa”

Interpellato sulla sofferenza dei bambini e degli innocenti, ha detto: “Abbiamo corso il rischio di risolvere la fede a una panacea, che risolve tutti i problemi. Non è così. Resta l’elemento della tragedia. Nella fede orientiamo la domanda a Dio”.

“La Resurrezione non si spiega, la Resurrezione si incontra – ha detto Piazzaballa – Nei Vangeli non trovi la descrizione della Resurrezione, ma l’incontro con il Risorto”.

www.meetingrimini.org