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Enac e il Viceministro

Alta Velocità: 3,6 mld per la linea Adriatica. Aeroporti: non solo Bologna

In foto: l'incontro col presidente Enac e il viceministro
l'incontro col presidente Enac e il viceministro
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 24 ago 2024 16:32 ~ ultimo agg. 25 ago 10:52
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Il 2024 sarà un anno record per il trasporto aereo con circa 200milioni di passeggeri. Numeri impensabili fino a pochi anni fa quando il settore era in preda alla crisi dovuta alla pandemia. Ma anche numeri che aprono a considerazioni importanti che potrebbero toccare da vicino anche l’Emilia Romagna dove insistono quattro scali ma solo uno, Bologna, fa numeri consistenti e sembra vicino a raggiungere la “capienza” massima. Da più parti si ipotizza una redistribuzione dei voli che potrebbe aprire scenari di crescita per gli aeroporti di Rimini e Forlì. E il numero uno di Enac Pierluigi Di Palma, intervenuto al Meeting all’incontro “Mobilità e Reti”, sembra essere su questa lunghezza d’onda. “Stiamo lavorando tanto per far si che questi 200.000.000 di passeggeri – ha detto – diano la possibilità di sviluppare l’intero Paese e l’intera Emilia Romagna senza concentrare questo sviluppo solo su un singolo aeroporto dove poi risulta difficile anche garantire la qualità del servizio che per noi invece è fondamentale.” Di Palma e il viceministro ai trasporti Glaeazzo Bignami (anche lui ospite dell’incontro al meeting) hanno poi tirato le orecchie all’Ue che ha escluso gli aeroporti dal Pnrr puntando tutto sul trasporto ferroviario. “E’ stato un pregiudizio ideologico” ha detto il presidente. Il viceministro ha poi ribadito la volontà del Governo di portare l’Alta Velocità ferroviaria sulla linea Adriatica tra Bologna e Rimini. Il Governo ha stanziato 3,6 miliardi sul primo lotto tra Bologna e Castel Bolognese con già la proiezione del secondo fino a Rimini – ha detto Bignami – E’ chiaro che l’AV non potrà comportare fermate a Imola, Faenza o Castel Bolognese e quindi queste realtà non potranno beneficiare direttamente dell’infrastruttura.” Lo “sviluppo dell’Alta velocità – ha aggiunto – impatterà sui territori e alcune comunità saranno chiamate ad un sacrifico” ma “immaginare che la rete infrastrutturale sia quella odierna significa non immaginare l’Italia con l’Alta velocità”, dunque “occorre sacrificare tutti noi un qualche cosa”, ha concluso.

Aeroporti e Alta Velocità. Nuove prospettive dal Meeting