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Assolta la nuora

Usuraio condannato, tra le vittime un notaio e un amministratore di una squadra di calcio

In foto: repertorio
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di Lamberto Abbati   
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gio 4 lug 2024 17:10 ~ ultimo agg. 5 lug 11:14
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Risultava nullatenente, eppure era in grado di prestare ingenti somme di denaro, anche 250-300mila euro, sulle quali però applicava tassi usurari che potevano arrivare al 120%. Un 81enne originario di Avellino, ma all’epoca dei fatti residente a Rimini, è stato condannato in primo grado, dal tribunale collegiale di Rimini, presieduto dal giudice Alessandro Capodimonte, a 4 anni anni di reclusione e 11 mila euro di multa per usura. Tra le vittime dell’usuraio figurano un notaio riminese, il legale rappresentante di una società immobiliare di Riccione e l’allora amministratore di una squadra di calcio professionistica emiliano romagnola. Usurato anche un avvocato riminese che a fronte di un prestito da 150mila euro fu costretto a restituirne più di 200mila.

L’indagine delle fiamme gialle riminesi, coordinata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, era partita dalla denuncia del notaio, che aveva ricevuto in prestito una somma di circa 300mila euro con promessa di restituzione, in pochi anni, di denaro per 420mila. Grazie agli accertamenti bancari e alla collaborazione di buona parte delle vittime, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria sono riusciti a far luce e ricostruire numerosi altri casi di prestiti usurari, con tassi fino al 120%, concessi principalmente dall’81enne nei confronti di altri imprenditori e professionisti in difficoltà, per cifre complessivamente pari a circa 900mila euro, per le quali gli interessi richiesti ed ottenuti erano risultati superiori ai 650mila euro.

Dei setti episodi estorsivi contestati, il pensionato campano, che ora vive nel Ravennate, difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù del Foro di Rimini, è stato condannato per cinque e assolto per due. Assolti con formula piena sia la nuora dell’81enne, una 50enne romana, sia un imprenditore faentino di 59 anni. Scontato per l’81enne il ricorso in appello.