Inserivano svariati grammi di hashish e marijuana nell’apposito pacco sigillato, che poi affidavano all’ignaro corriere. E’ così che mamma e figlio spedivano ai diversi acquirenti a volte pochi grammi, a volte anche mezzo chilo. E’ quanto ricostruito dalla polizia giudiziaria della guardia di finanza di Rimini, che al momento ha denunciato per detenzione ai fini di spaccio mamma e figlio, 55 anni lei, 26 lui, entrambi residenti a Verucchio. Oltre a loro sono finiti nei guai anche il compagno della donna di 59 anni e un 51enne residente a San Leo.
L’indagine, inizialmente contro ignoti, è partita l’11 luglio, quando in un centro di ritiro pacchi a Verucchio, due plichi si sono aperti accidentalmente. All’interno c’erano delle confezioni di palline di formaggio contenenti in realtà hashish e marijuana. La seconda spedizione sospetta è stata intercettata 12 giorni dopo in un centro smistamento a Cattolica. Da un pacco non chiuso correttamente sono caduti snack, patatine e biscotti nelle cui confezioni erano nascoste decine di grammi di stupefacenti. Il giorno successivo, l’attività di indagine ha portato i finanzieri a monitorare un punto raccolta di Coriano. E’ lì che hanno visto la 51enne consegnare un plico giallo con il nome di un mittente sospetto e poi allontanarsi in auto con il compagno.
La pattuglia ha deciso di bloccare la coppia per poi perquisire la loro abitazione a Verucchio. Il figlio, che in quel momento era in casa, non appena ha visto i finanzieri è scappato. Dal frigo della cucina sono spuntati 9 panetti di hashish e alcune decine di grammi di marijuana. Ma il ritrovamento più ingente è avvenuto nell’auto intestata alla donna, dove in quel momento a bordo c’era il 51enne di San Leo: quasi 13 chili di droga sequestrati (la maggior parte hashish), oltre al materiale per confezionarla e 5mila euro in contanti. Questa mattina il figlio della donna, insieme al suo avvocato, Massimiliano Orrù, si è presentato spontaneamente nel comando delle fiamme gialle di Rimini. Al termine degli accertamenti è stato denunciato anche lui a piede libero. Le indagini, però, proseguono: resta da capire chi siano i fornitori di droga, ma va anche ricostruito il collaudato sistema di spedizioni.