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"orgoglio e responsabilità"

Prestazioni sanitarie essenziali: Emilia Romagna la migliore in Italia

In foto: Raffaele Donini e Nino Cartabellotta
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di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 22 lug 2024 13:16 ~ ultimo agg. 13:17
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Orgoglio e responsabilità“. Queste le parole usate dall’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini per commentare i dati che vedono l’Emilia Romagna al vertice in Italia nell’erogare le prestazioni sanitarie essenziali (LEA). Una conferma, nonostante le difficoltà del momento, che arriva anche dal monitoraggio della Fondazione Gimbe che ha elaborato i dati del ministero della Salute: l’Emilia-Romagna ottiene un punteggio totale di 285,2, 4 punti in più rispetto al precedente anno preso in considerazione, il 2021. Nello specifico, il punteggio è la somma dei 96,13 punti ottenuti in prevenzione collettiva e sanità pubblica (prima in Italia), 95,57 in assistenza distrettuale (terza), 93,5 in assistenza ospedaliera (seconda). Donini ricorda, in tema di prevenzione, la riduzione della mortalità registrata nel tumore al seno o in quello al colon dovuta proprio all’ampia diffusione degli screening nei target di popolazione più a rischio. Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare, l’assessore evidenzia come la presa in carico degli over 65 sia già al 10% come richiesto dall’UE. Altro capitolo quello dell’emergenza/urgenza: “il tempo di presa incarico del cittadino in situazioni di emergenza – spiega – è diminuito da 16 a 15 minuti. La media in Italia è di 19“. Ma non solo. Per quanto riguarda le patologie più gravi, sottolinea ancora Donini, l’intervento completo (dal soccorso alla presa in carico da parte dell’equipe medica) nella prima ora ha un indice di soddisfazione del 97,5% contro una media italiana dell’86. I margini di miglioramento ci sono, ma sono minimi, commenta il presidente della fondazione Gimbe Nino Cartabellotta. Nell’area prevenzione l’Emilia Romagna pecca alla voce “stili di vita”, in quella dell’assistenza distrettuale ottiene meno di 90 punti nei tempi di attesa per le classi di priorità B e nei ricoveri ripetuti in psichiatria, infine nell’assistenza ospedaliera il dato peggiore è quello degli interventi chirurgici per fratture al femore entro 48 ore per gli over 65.

Prestazioni sanitarie essenziali: Emilia Romagna la migliore in Italia

Questi dati confermano che investire nella sanità pubblica è la scelta più giusta per garantire la salute dei cittadini– commentano la presidente della Regione facente funzioni, Irene Priolo, e l’assessore Donini. Continueremo a difendere in tutte le sedi il diritto universale alla salute, provando con grande responsabilità a valorizzare al massimo le risorse statali anche quando, come continuiamo a ribadire, non sono sufficienti a coprire gli accresciuti bisogni. La qualità del servizio sanitario dell’Emilia-Romagna si colloca tuttavia in un contesto nazionale che preoccupa. Dieci regioni peggiorano i loro servizi e quelle adempienti sono solo 13, una in meno rispetto all’anno scorso. Uno scenario che con la riforma dell’autonomia differenziata, così come approvata, è destinato a peggiorare soprattutto per le regioni più in difficoltà”.
Un attestato che ci ripaga delle tante fatiche di questi 5 anni – concludono presidente e assessore- tanto più difficoltosi se pensiamo ai durissimi anni della pandemia, rispondendo al mandato che ci hanno dato i cittadini. Questo risultato non sarebbe stato raggiunto senza l’impegno quotidiano e la professionalità dei lavoratori del nostro servizio sanitario. Nel ringraziarli ribadiamo ancora una volta che non si può continuare a tenere sotto pressione un comparto che ha bisogno di risorse adeguate dal Governo. Solo con maggiori investimenti sarà possibile continuare a garantire servizi di qualità ai cittadini delle regioni promosse e migliorare quelli delle regioni inadempienti”.