Indietro
menu
le esigenze cautelari

Delitto Pierina, Louis poteva scappare e uccidere ancora

In foto: il momento dell'arresto di Dassilva (foto Migliorini)
il momento dell'arresto di Dassilva (foto Migliorini)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 17 lug 2024 20:04 ~ ultimo agg. 18 lug 13:33
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Un biglietto aereo “aperto” per il Senegal e il fondato timore che Louis Dassilva da un momento all’altro potesse lasciare l’Italia. Lo scrive il gip di Rimini, Vinicio Cantarini, nelle 118 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere depositata in cancelleria la scorsa settimana. Il 34enne senegalese, unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, pur risiedendo da anni in Italia, secondo gli inquirenti ha continuato ad avere continui contatti con il suo Paese d’origine, dove vive la madre dei suoi due figli, l’ultimo dei quali nato nell’agosto di due anni fa. Una circostanza che per il giudice delle indagini preliminari avrebbe rappresentato un motivo sufficiente per lasciare Rimini e l’Italia e far perdere così ogni sua traccia.

Ci sarebbe inoltre anche un concreto pericolo di inquinare le prove, dal momento che Louis ha tuttora – sostiene il gip – un forte legame con Manuela Bianchi, con la quale ha avuto una intensa relazione extraconiugale. Proprio questo legame potrebbe influenzare le dichiarazioni della nuora di Pierina. Senza dimenticare che il metalmeccanico senegalese – sempre a detta del giudice – ha messo in atto più condotte con lo scopo di depistare le indagini.

Infine emergerebbe il concreto ed attuale pericolo che l’indagato, se lasciato in libertà, possa commettere un nuovo delitto. Il gip, infatti, definisce quella di Louis un’indole violenta (dimostrata dalle 29 coltellate inferte a Pierina), e ritiene possibile una nuova azione omicidiaria, soprattutto alla luce del particolare clima di tensione creatosi tra l’amante, Manuela Bianchi, e la moglie, Valeria Bartolucci, con le due donne di recente venute alle mani nello stesso luogo in cui è stata uccisa la 78enne.

Domani (giovedì) mattina alle 10, nel carcere riminese dei Casetti, si terrà l’interrogatorio di Dassilva alla presenza del suo difensore, l’avvocato Riario Fabbri. La sensazione è che il 34enne senegalese, davanti alle domande del sostituto procuratore Daniele Paci, si avvarrà della facoltà di non rispondere.