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L'allarme dei Radicali

Carcere di Rimini: 170 i detenuti, la capienza è di 118

In foto: Il carcere dei Casetti
Il carcere dei Casetti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 21 lug 2024 11:34
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Sono 170 le persone detenute nella Casa circondariale riminese al 18 luglio mentre i posti regolamentari sono 118 e la capienza tollerabile (3 mq a detenuto per non incorrere nella violazione dei diritti umani), è di 165. “Siamo oltre al tollerabile – commenta Ivan Innocenti del Consiglio Generale Partito Radicale –, la spia rossa si accende e si interviene per sfollare il carcere. Dove è finita questa spia rossa? Si è fulminata come l’umanità residua della nostra comunità?
Innocenti ricorda che già la capienza regolamentare regolamentare del carcere riminese è giudicata “da AUSL Romagna a rischio salute e dal Magistrato di sorveglianza violare la dignità dei detenuti causa trattamenti inumani e degradanti. Se desideriamo il campo di concentramento cittadino con 170 detenuti ristretti siamo sulla buona strada, mentre la Corte di Giustizia Europea ritiene la cosa già raggiunta“.
Cosa aspettiamo? – prosegue – Nuovamente la disperazione di Aziz che ad agosto di due anni fa si tolse la vita nell’istituto riminese? Poi ci assolveremo nuovamente con le parole del nostro Assessore Kristian Gianfreda che all’epoca dichiarò: “La sua era, purtroppo, una situazione particolare, che non mi sento, però, di legare a quella della vita in carcere”. Disagio psichiatrico, sovraffollamento e degrado umano non devono essere patrimonio del carcere“.
Innocenti punta il dito anche sul Garante delle persone private della libertà del Comune di Rimini, l’avv. Galavotti. “Il regolamento riminese prevede una relazione da sottoporre al Consiglio comunale e alla comunità ogni sei mesi – scrive –. Ne sono passati oltre 16 dalla sua nomina e non ne abbiamo ricevuta alcuna. Ogni giorno di ritardo della relazione è un atto di omissione della conoscenza della realtà del supplizio del carcere riminese. Il Garante con la sua omissione non onora la funzione di cui si è preso onere e l’Amministrazione non dovrebbe essere indifferente e avvallare questa omissione.”
L’esponente dei Radicali chiede al Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad di farsi promotore, coinvolgendo anche i Consiglieri regionali del territorio, di una visita nell’istituto e lo invita ad attivare le sue prerogative in tema di salute pubblica per risolvere la grave situazione in cui versa carcere.
Va poi intrapreso un tavolo politico – aggiunge Innocenti – che veda la partecipazione dei diversi attori eletti dalla comunità a livello comunale, regionale, e nazionale per definire una strategia comune per portare a soluzione questa vergognosa situazione che pesa sulla nostra comunità. Parte di questo lavoro è stato già fatto e si sono raccolte disponibilità“.
Innocenti conclude con l’invito ad aderire alla Campagna nazionale del Partito Radicale rivolta a detenuti, familiari e avvocati “per denunce di massa al Ministro di Giustizia e al Magistrato di sorveglianza e richiesta di grazia al Presidente della Repubblica. Campagna rivolta anche ai Sindacati della Polizia penitenziaria per le condizioni disumane in cui sono costretti a lavorare e ai Magistrati di sorveglianza per la mole di lavoro accumulata a cui è tecnicamente impossibile dare risposta. Rimini possiede tutti questi tristi requisiti. È dovere della nostra comunità emanciparsi ed emancipare la Casa circondariale da questa situazione“.