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si spera presto il ritorno in mare

Carapace 3D per tartaruga ferita. La riabilitazione a Cattolica

In foto: la tartaruga Cenere
la tartaruga Cenere
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 23 lug 2024 14:28
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Le hanno ricostruito il guscio in 3D e così potrà tornare a nuotare. La tecnologia è stata fondamentale per il recupero di Cenere, una giovane tartaruga marina della specie Caretta caretta che ha visto la collaborazione del Centro di Recupero Tartarughe Marine CESTHA di Ravenna, da cui è stata soccorsa,  e dell’Acquario di Cattolica, dove sta facendo riabilitazione.

 

Ritrovata in gravi condizioni al largo di Cervia nel luglio 2020, Cenere presentava una profonda lesione da taglio sul carapace, infetta e penetrante fino alla cavità toracica, compromettendo anche un polmone. Dopo un tempestivo soccorso e un lungo periodo di cure al CESTHA. Attraverso la tecnologia laser-scanner e la stampa 3D, in collaborazione con l’Azienda Artificio Digitale di Ravenna, sono stati creati sei gusci artificiali. Questi gusci, fissati con colla epossidica, hanno rappresentato una soluzione innovativa, garantendo la stabilità e la protezione della ferita, isolandola dall’acqua ma permettendo un accesso stagno sulla sommità per consentire le medicazioni di routine. I modelli di scudo si sono evoluti per adattarsi alla crescita della tartaruga, alla progressiva guarigione della ferita e alla crescente ergonomicità richiesta.
Superata questa fase, Cenere affronta ora una nuova sfida: recuperare la mobilità compromessa a causa della lesione vertebrale. Ad aiutarla in questo percorso è intervenuto, l’Acquario di Cattolica. La struttura di Costa Edutainment le ha messo a disposizione una vasca di grandi dimensioni, con una capacità di 80.000 litri di acqua marina e un ambiente naturale ricostruito, ideale per la sua riabilitazione motoria. Infatti, Cenere, a causa della ferita ricevuta, è rimasta paraparetica, cioè ha subito la perdita parziale della capacità motoria delle pinne posteriori. La riabilitazione motoria mira ad aiutarla a sviluppare un nuoto diverso rispetto a quello di una classica tartaruga marina, abituandola all’unico uso delle pinne anteriori.

Il monitoraggio quotidiano sarà assicurato dal personale di CESTHA in collaborazione con lo staff dell’Acquario di Cattolica, con l’obiettivo di valutare i progressi riabilitativi e preparare Cenere per un futuro ritorno in mare.

Ottimista Sara Segati, Responsabile Scientifica di CESTHA, che dichiara: “La profondità e le dimensioni della vasca giocheranno un ruolo cruciale nel migliorare la mobilità di Cenere. La maggiore pressione dell’acqua aiuterà a mantenere l’assetto fisiologico, stimolando la muscolatura e la coordinazione del nuoto. Il resto lo farà Cenere, che si è dimostrata grintosa e tenace fin dal primo momento, e ha sopportato 11 interventi chirurgici.”

Da parte di Costa Edutainment c’è grande soddisfazione per la collaborazione con CESTHA: “Questo progetto rappresenta non solo un’opportunità unica per la tartaruga, ma anche un’importante iniziativa didattica e divulgativa” spiega Patrizia Leardini, COO di Costa Edutainment: “L’Acquario di Cattolica integrerà la permanenza di Cenere nella campagna comunicativa “SALVA una specie in pericolo”, per sensibilizzare il pubblico sulla conservazione delle specie a rischio. Cenere sarà una presenza importante ed emozionante anche per i visitatori dell’Acquario, che potranno vederla riprendere fiducia con l’ambiente che le appartiene
Restituire Cenere al mare, forte e autonoma, è il nostro obiettivo,” conclude Simone D’Acunto, Direttore di CESTHA. “Questa collaborazione con l’Acquario di Cattolica ci permette di fare un passo decisivo verso il raggiungimento di questo traguardo.”