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riconosciute le aggravanti

Uccise il vicino di roulotte a Misano. La Corte d'Appello gli appesantisce la condanna

In foto: I Carabinieri sul luogo del delitto
I Carabinieri sul luogo del delitto
di Redazione   
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gio 20 giu 2024 16:15 ~ ultimo agg. 21 giu 14:16
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La Corte d’Appello di Bologna ha appesantito la condanna per Edi Zegarac, 54enne cittadino italiano originario della Slovenia, per l’omicidio del vicino di casa al quale il 12 gennaio del 2022 aveva sfondato il cranio con un bilanciere. La vittima era Nicola Donadio, 50 anni originario di Chiaromonte (Potenza). I due, che vivevano in roulotte adiacenti a Misano Adriatico, stavano litigando per una vecchia querela quando Zegarac perse le staffe e colpì mortalmente Donadio. Un anno fa la Corte d’Assise di Rimini presieduta dal giudice Fiorella Casadei lo aveva condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione, oltre a 4 anni di libertà vigilata. Il Tribunale in primo grado non aveva riconosciuto alcuna aggravante e, in virtù della riforma Cartabia e della richiesta di abbreviato dell’imputato, aveva applicato il beneficio dello sconto di pena. La moglie e le quattro figlie di Donadio hanno impugnato la sentenza di primo grado, così come il sostituto procuratore di Rimini Davide Ercolani che in primo grado aveva contestato le aggravanti di futili motivi e minorata difesa.  La Corte d’appello di Bologna ha riconosciuto la sussistenza dei futili motivi e la minorata difesa eliminando lo sconto di pena goduto in primo grado per il rito abbreviato e condannato l’omicida a 23 anni. Zegarac è difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù.

“Un inasprimento della pena prevedibile – afferma l’avvocato Orrù – ma che ci lascia comunque soddisfatti tenendo conto che la richiesta dell’accusa era l’ergastolo. Ad ogni modo siamo convinti che non sussistano i futili motivi e pertanto ricorreremo in Cassazione”. Moglie e figlie di Zanadio si sono costituite parti civili attraverso gli avvocati Massimo Melillo e Stefano Caroli.