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il delitto di pierina

Sei ore in questura e l'uscita muta. La prima notte da indagato di Louis

In foto: Louis all'uscita dalla questura (foto Migliorini)
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di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 7 giu 2024 03:27 ~ ultimo agg. 17:22
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C’è solo un indagato al momento per l’omicidio di Pierina Paganelli. Si tratta di Louis Dassilva, vicino di casa della 78enne, marito di Valeria Bartolucci. L’attesa svolta nelle indagini è arrivata nel pomeriggio di ieri (giovedì), quando il 35enne senegalese è stato convocato in questura intorno alle 18. E’ stato accolto dagli investigatori della Squadra Mobile di Rimini, diretta dal commissario capo Marco Masia, e dal sostituto procuratore Daniele Paci, che coordina l’indagine. A Louis è stata comunicata la sua iscrizione nel registro degli indagati e la data in cui inizieranno gli accertamenti tecnici irripetibili della Scientifica. Poi gli è stato raccolto il Dna tramite campione buccale. Mentre gli notificavano il suo status di indagato sarebbe rimasto impassibile. Intorno a mezzanotte e un quarto è uscito dalla questura accompagnato da due agenti. Ad attenderlo c’erano i cronisti che lo hanno tempestato di domande, alle quali però Louis non ha mai risposto. Sguardo dritto e bocca cucita. A passo spedito ha raggiunto la sua moto senza proferire parola e senza tradire la benché minima emozione. Si è infilato il casco ed è partito verso casa. E’ entrato in questura da uomo libero ed è uscito da uomo libero, seppur indagato.

Valeria invece è rimasta negli uffici di piazzale Bornaccini per altre tre ore all’incirca. Poco dopo le tre di notte ha ottenuto il permesso di fare ritorno nel suo appartamento al terzo piano di via del Ciclamino, da suo marito Louis. I due all’interno della questura sono stati tenuti separati. Valeria era stata convocata intorno alle 16.30 per essere nuovamente sentita come persona informata sui fatti. Prima, però, è stata informata che avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non rispondere in quanto moglie dell’indagato. Invece lei ha scelto di non sottrarsi alle domande degli investigatori, che l’hanno incalzata per ore. Si è detta convinta ancora oggi che il marito non sia l’assassino di Pierina e, nonostante la relazione sentimentale che Louis ha avuto con Manuela Bianchi, nuora della vittima, ha continuato a difenderlo in maniera convinta. Nessun ripensamento né alcun sospetto manifesto verso il consorte sarebbero emersi durante le 11 ore trascorse in questura. Dove non erano presenti né Riario Fabbri, il legale che da alcuni mesi rappresenta i coniugi Dassilva, né la criminologa Roberta Bruzzone, consulente della coppia.

Saranno effettuati accertamenti irripetibili: i primi sono in programma martedì ad Ancona con l’anatomopatologa Loredana Buscemi, che già ha condotto l’autopsia per Pierina Paganelli. Mercoledì ci saranno gli accertamenti sul DNA a Roma, ai laboratori della Polizia Scientifica. Sarà presente l’avvocato Riario Fabbri. E’ probabile che la coppia nomini un proprio consulente in vista di questi appuntamenti.

Cosa accadrà ora? Difficile prevederlo. Uscendo dagli uffici di piazzale Bornaccini, il questore di Rimini, Olimpia Abbate, si è augurata una soluzione del caso nel più breve tempo possibile. La mossa degli inquirenti potrebbe aver dato l’impulso decisivo ad un’indagine sembrata a lungo in stallo, dove manca l’arma del delitto (mai ritrovata) e dove i principali personaggi finiti nel mirino degli investigatori hanno sempre respinto con fermezza ogni sospetto.

Omicidio Paganelli, arriva l’attesa svolta