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già raggiunti quasi 6.000 €

Riapertura in vista per Povero Diavolo: sarà il primo ristorante sociale del territorio

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 23 giu 2024 08:55 ~ ultimo agg. 11 lug 14:23
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E’ partita una campagna di raccolta fondi per riaprire il Povero Diavolo di Torriana, storico e rinomato locale stellato dell’entroterra, chiuso da febbraio scorso. Il progetto è molto più di un sogno e c’è già una data di apertura: settembre 2024. Sarà il primo ristorante sociale del territorio, saranno inserite persone migranti ma anche ragazzi fragile e sarà un’osteria per lo “stare bene insieme”, basata su una cucina di alta qualità che unisce alla tradizione romagnola l’incontro con sapori e odori nuovi, tradizioni storie e racconti che vengono da lontano.

Nelle prime 24 ore sono già stati raccolti quasi 6.000 euro da oltre 70 sostenitori e sono stati raggiunti più di 25.000 contatti sui social.

A pensare e credere nel progetto i ragazzi della cooperativa Aldeia (in portoghese villaggio, paesino, borgo), un‘impresa sociale nata a marzo 2024 da 4 soci (Samuele Ramberti, Davide Papa, Gabriele Mancuso e Alessandro Cerami), ai quali successivamente si è aggiunta la 19enne Claire Bini. Un’ide sostenuta anche dal Vescovo di Rimini Nicolò Anselmi che in una lettera di referenze scrive: “il progetto è abitato da autentici valori legati alla fraternità, alla pace, al dialogo in armonia con gli insegnamenti evangelici, per il bene delle persone“.

Abbiamo un sogno: riaprire il Povero Diavolo –  annuncia Samuele Ramberti, 29 anni, presidente della cooperativa Aldéia – . e trasformarlo nel primo ristorante sociale del territorio, che abbia come scopo il creare momenti di socialità, per lo “stare bene insieme” e l’inserimento lavorativo di ragazzi/e migranti e persone escluse dal mondo del lavoro (persone con disabilità o provenienti da percorsi di recupero) per dare loro l’opportunità di trovare un luogo che non sia solamente “lo stipendio” ma anche una famiglia, dove possano crescere, sentirsi valorizzati e integrarsi più facilmente nel territorio romagnolo.

Abbiamo scelto il nome Aldeia perché crediamo rappresenti bene la nostra mission: il villaggio infatti è autosufficiente e l’economia che lo guida non è il capitalismo sfrenato – nel quale non ci riconosciamo – ma una sussidiarietà circolare dove chi ha bisogno riceve sostegno, ma quando può aiuta. Inoltre il villaggio è una grande famiglia, fatta di relazioni non imposte, ma capitate e scelte, dove ci si prende cura perché c’è un principio di bene e non di “sfruttamento”, o utilitaristico. Per noi oggi Aldéia è il sogno di creare una nuova economia che contribuisca al cambiamento che riteniamo necessario per la nostra comunità” spiega Gabriele Mancuso, 29 anni, vice presidente della cooperativa.

La scelta del locale la spiega Alessandro Cerami, 49 anni, tra i soci fondatori di Aldéia: “il Povero Diavolo ha una storia lunghissima: se ne trova traccia fin dal 1915, anno in cui nacque nel Borgo di Torriana una piccola trattoria romagnola. Da oltre un secolo è uno spazio di comunione, di scambio e di confronto, di ricerca, risate e buon cibo. E noi abbiamo il desiderio di continuare questa storia, immergendoci in un contesto stupendo, con rispetto ma grande determinazione. Sarà un grande spazio di incontro, una finestra sul mondo” Come dice Fausto (Fratti, il proprietario): “Per decenni le persone sono venute ad incontrarci a Torriana da tutto il mondo“.

E ora la cooperativa Aldéia è pronta a raccogliere il testimone, provando a spostare l’asticella ancora più in su: “non solo dal mondo per Torriana, ma da Torriana per il mondo; provando a proporre un modello di inclusione lavorativa, di ricerca culturale, di integrazione che possano farci continuare a sperare nel futuro”.

La data c’è già settembre 2024, ma per dare gambe a questo sogno serve tanto aiuto: “Per riaprire però – spiega Ramberti – abbiamo bisogno del sostegno di ognuno di voi, è il motivo per il quale abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding per sostenere le spese iniziali, ma anche perché vorremmo che non fosse solo un nostro progetto, ma un sogno condiviso. Il Povero Diavolo sarà di nuovo uno spazio della comunità per la comunità, di chiunque ne voglia fare parte”. 

https://www.ideaginger.it/progetti/riapriamo-il-povero-diavolo-di-torriana.html#tab_progetto

Il primo step è stato raggiunto e in sole 24 ore la raccolta fondi lanciata sui social ha portato a quasi 6.000 euro.

Siamo felici perché crediamo sia passato il messaggio, ovvero che noi da soli non ce l’avremmo fatta. Abbiamo ricevuto un’ondata di affetto, centinaia di messaggi, incoraggiamenti, spinte a tenere duro. Forse perché siamo stati bravi a trasmettere che il nostro sogno non andrà a vantaggio solo di alcuni ma di un’intera comunità” continua Ramberti.

Ma, conclude Ramberti, “ora viene il bello. Vorremmo costruire una comunità di persone affezionate al progetto sempre più vasta. Oggi, per fare impresa, soprattutto nel non-profit, il sostegno e il passaparola sono imprescindibili. Non vendiamo solo prodotti o servizi, per noi Aldéia è il sogno di una nuova economia, di dialogo, confronto e di speranza nel futuro.”
L’obiettivo della campagna quindi è spostato a 10.000€, affinché il Povero Diavolo possa tornare a illuminare Poggio Torriana non solo di luce propria, ma soprattutto di tutta quella luce che viene dagli ospiti.