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Nel mirino della memoria: ritratti dei giornalisti uccisi in Palestina

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 5 giu 2024 11:50 ~ ultimo agg. 24 giu 09:32
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Mercoledì 12 giugno dalle 19.30 Squadro Stamperia d’Arte a Bologna inaugura “Nel mirino della memoria” – Ritratti dei giornalisti uccisi in Palestina, una mostra di Gianluca Costantini.

Dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e alla consecutiva spietata vendetta di Israele, Gianluca Costantini ha iniziato a ritrarre i giornalisti uccisi nella Striscia di Gaza.

Collaborando attivamente con il CPJ Committee to Protect Journalists di New York ha costruito giorno per giorno un memoriale visivo.

Il progetto visivo di Gianluca Costantini, artista e attivista politico noto internazionalmente per il suo impegno senza sosta nel dare un volto e una presenza iconica alle vittime di soprusi, non si pone l’obiettivo di restituire quanto è stato tolto, che questo è impossibile. È invece un’offerta votiva, un gesto di cura per la memoria di chi non c’è più e che aveva scelto come proprio compito in questa terra proprio quello di fare memoria.

I ritratti sono già stati utilizzati in azioni di protesta ad Atlanta, New York, Berlino, Seattle, Napoli, come succede con molti dei progetti dell’artista. I disegni diventano materiale per comunicare, sono nelle mani dei cittadini e delle cittadine che si muovono con i propri corpi in luoghi molto lontani tra loro per chiedere verità e giustizia, per chiedere risposte, per chiedere in questo caso il cessate il fuoco.

L’atto di disegnare i volti di chi sta dietro l’obiettivo, cercando con cura una foto da cui realizzare un ritratto (cosa non banale, che i giornalisti e gli operatori dei media non hanno una vocazione narcisistica, sono più attratti dagli altri…) è una forma di estremo ringraziamento, di rituale collettivo d’espiazione, di tenace desiderio indirizzato a non lasciare andare il volto di chi ci è caro, anche se mai l’abbiamo conosciuto, anche se mai ormai lo conosceremo.

Si tratta di un work in progress che segue da vicino la cartografia dell’eccidio registrata da CPJ Committee to Protect Journalist, cita le fonti e costituisce un monito politico esplicito che non può essere ignorato.

Lo stillicidio di chi usa un obiettivo diverso da quello del fucile ha avuto nel conflitto in corso un picco senza precedenti, costituendo una sorta di sterminio sistematico dei media dei territori palestinesi e della Striscia di Gaza in particolare.

Almeno 107 sono al 28 maggio 2024 i giornalisti in senso lato uccisi nel conflitto scoppiato ad ottobre 2023 certificati dal Cpj Committee to Protect Journalists: dei 107 giornalisti uccisi, 102 erano palestinesi, 2 israeliani e 3 libanesi.

  • 32 giornalisti sono stati feriti
  • 2 giornalisti sono al momento scomparsi
  • 38 giornalisti sono stati arrestati

Sono inoltre riportati assalti, minacce, attacchi sulla rete, censura e l’uccisione di membri delle famiglie degli stessi come messaggio intimidatorio.

Come è potuto accadere? E come si può pensare di avere perlomeno l’opportunità di sapere ex post che cosa è accaduto in questi mesi di sangue, se i giornalisti vengono fisicamente eliminati, senza che questo sia sentito come un elemento che mina alla radice la possibilità della verità?

Mercoledì 12 giugno alle 19.30 l’inaugurazione della mostra sarà introdotta da un dialogo tra Giovanni Boccia Artieri (sociologo, Università di Urbino Carlo Bo) e Iustina Mocanu, Responsabile Amnesty International Emilia Romagna.

La mostra “Nel mirino della memoria” Ritratti dei giornalisti uccisi in Palestina, composta da ottanta ritratti realizzati in digitale (formato 29,7×42 cm) oltre a quattro disegni grandi in originale, sarà visitabile fino al 22 giugno durante gli orari di apertura di Squadro.