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3 milioni di interventi

La sanità che cambia a Cattolica: lavori all'ospedale, Osco e ambulatori

In foto: taglio del nastro per i poliambulatori di Cattolica
taglio del nastro per i poliambulatori di Cattolica
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
mar 18 giu 2024 19:00
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Un Os.Co., ospedale di comunità, con 16 posti letto fatti da sette stanze doppie e due singole, e la ristrutturazione e il miglioramento sismico dell’ospedale Cervesi. A Cattolica Ausl e amministrazione hanno fatto il punto sul percorso che, grazie a 3 milioni di euro finanziati ottenuti dal Pnrr, permetterà di migliorare le risposte al bisogno di salute dei cittadini. L’intervento, che tocca circa il 20% della superficie ospedaliera, ha comportato lo spostamento di alcuni ambulatori specialistici ricollocati nella ex Cra di via Mentana e già inaugurati. Presentando i lavori, l’architetto Sabatini si è concesso una battuta: “a lungo il ‘Cervesi’ è stato un malato cronico – ha detto -, ora diventerà invece un ‘gioiellino’ nel distretto sud”. La sindaca Foronchi ha premesso che ormai la sanità è cambiata e non è possibile far tornare l’ospedale di Cattolica quello che era negli anni ‘80 e ‘90, bisogna però dare risposte ai cittadini, ha detto ricordando anche la Casa della Comunità insieme a San Giovanni in Marignano. “Le risorse, anche umane, non sono abbondanti – ha aggiunto l’assessore alla sanità Romeo – ed è fondamentale innovare e lavorare insieme per usare al meglio quel che è disponibile”. “Occorre – ha detto ancora – riempire di contenuto i servizi di prossimità”. Al Cervesi fanno comunque base due eccellenze della sanità romagnola come Ortopedia della spalla e Fisiopatologia della riproduzione e da alcuni mesi ha aperto, uno dei primi in provincia, il Cau (Centro di Assistenza e Urgenza) che conta circa 500 accessi a settimana con un basso livello di trasferimento al Pronto Soccorso. Lo ha sottolineato il direttore generale dell’Ausl Tiziano Carradori evidenziando, in chiusura, il costante dialogo dell’azienda con le amministrazioni per capire i bisogni dei territori con l’obiettivo di preservare i servizi necessari ai cittadini e non certo di cancellarli.

La nota stampa

Un ulteriore concreto passo nell’applicazione del Decreto Ministeriale 77 nel Distretto di Riccione, in attuazione di un piano discusso e condiviso con le amministrazioni locali un anno fa. Possono essere sintetizzati così l’apertura dei nuovi poliambulatori di medicina specialistica di Cattolica, in via Mentana 15 (ex CRA Galli), e i lavori di realizzazione dell’Ospedale di Comunità (Os.Co.), finanziato con fondi PNRR, insieme agli interventi di ristrutturazione e rafforzamento sismico all’ospedale Cervesi. Il punto della situazione e sullo stato di avanzamento di tale percorso è stato svolto in un incontro con la stampa tenutosi nella Residenza Municipale di Cattolica, presenti i rappresentanti dell’amministrazione comunale e i vertici di Ausl Romagna.

Quando abbiamo cominciato ad amministrare questa città era già stato stabilito che una parte dell’ospedale sarebbe stata interessata dal progetto per la realizzazione dell’Ospedale di Comunità con fondi PNRR – ha ricordato la sindaca Franca Foronchi – quindi ora inizia in modo fattivo l’importante percorso per la sistemazione del ‘Cervesi’, che porterà 16 nuovi posti letto per l’Os.Co. a disposizione del territorio, oltre a un significativo intervento per migliorare la struttura nel suo complesso. Tali lavori comportano lo spostamento di alcuni ambulatori specialistici, che dopo una serie di incontri hanno trovato collocazione in via Mentana, all’interno della ex Cra Galli, pronta per un’esigenza di questo tipo. Per venire ulteriormente incontro agli utenti e cercare di limitare i disagi come amministrazione abbiamo anche attivato un servizio navetta gratuito ospedale-poliambulatori e viceversa. In quest’occasione tengo a ribadire che abbiamo sempre mantenuto massima attenzione sull’ospedale di Cattolica, che va detto non può essere più quello degli anni Ottanta o Novanta, proprio perché è cambiata in toto la sanità. Al centro della nostra visione restano comunque i cittadini e l’obiettivo di dare risposte al loro diritto alla salute, dal nostro punto di vista garantito al meglio dalla sanità pubblica. C’è un aspetto di territorialità che dobbiamo tenere presente: la Casa della Comunità, insieme a San Giovanni in Marignano, è un ulteriore servizio fondamentale per il nostro territorio”.

Concetti ripresi anche dall’assessore comunale alla sanità, Nicola Romeo, dopo aver ringraziato per la loro presenza i dirigenti di Ausl Romagna, a cominciare dal Direttore Generale Tiziano Carradori, “a dimostrazione dello spessore di queste azioni”. “Abbiamo una grande responsabilità, cioè quella di innovare in un momento in cui le risorse, anche umane, non sono abbondanti – ha sottolineato Romeo – perciò è fondamentale lavorare insieme per superare le criticità e per poter utilizzare al meglio quel che è disponibile. In particolare per quel che riguarda i servizi di prossimità occorre riempirli di contenuto, anche e soprattutto per i bisogni che emergono nell’ambito del Distretto. In tale ottica sono fortemente motivato a portare avanti il lavoro intrapreso da due anni a questa parte”.

Ad illustrare nel dettaglio, con l’ausilio di alcune slide, la tipologia di interventi in corso a Cattolica è stato l’architetto Enrico Sabatini, Direttore attività tecniche Rimini (in sala erano presenti anche il Direttore ad interim del Distretto di Riccione, Mirco Tamagnini, la Direttrice del presidio ospedaliero di Riccione-Cattolica, Bianca Caruso, e Domenico D’Erasmo, responsabile Direzione Infermieristica e Tecnica Dipartimento Cure Primarie e Medicina di Comunità Rimini). “E’ stato un percorso partecipato da parte di tutti gli attori coinvolti per individuare la miglior soluzione temporanea per gli ambulatori – ha affermato Sabatini – durante un intervento che si colloca tra quelli con un finanziamento significativo, una scelta strategica presa con la direzione di presidio considerando che il 20% della superficie dell’ospedale è interessata dai lavori. Sottolineo che nell’area sud tutti gli interventi previsti dal PNRR sono partiti e già cantierizzati, a dimostrazione di notevoli investimenti in questo Distretto. Se posso concedermi una battuta, a lungo il ‘Cervesi’ è stato un malato cronico, ora diventerà invece un ‘gioiellino’ come strutture tra gli ospedali collocati in questa area territoriale. Del resto il totale del finanziamento PNRR è di 3.130.000 euro, di cui 1.680.000 per i lavori di miglioramento sismico, tramite un approccio all’avanguardia, studiato recentemente anche dall’università, e 800.000 euro per la realizzazione dell’Ospedale di Comunità, che avrà 16 posti letto, con sette stanze doppie e due singole. Evidenzio anche che tali interventi sono condotti da professionisti originari di questo territorio, quindi anche più coinvolti dal punto di vista personale rispetto a qualcuno di fuori. Per quel che concerne lo stabile di via Mentana, al momento stiamo occupando due piani, dove abbiamo trasferito i servizi di endocrinologia, urologia, medicina riabilitativa, neurologia e reumatologia, dermatologia e ginecologia consultorio, però in caso di bisogno ci sono altri spazi disponibili che potrebbero poi essere utilizzati”.

Un ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati per la realizzazione dell’Os.Co. è venuto anche da Francesca Bravi, Direttrice Sanitaria di Ausl Romagna. “E’ il nono in Romagna, un tassello fondamentale della rete, nella cornice del DM 77 – ha spiegato – Come è stato detto, il tema non riguarda solo le strutture ma i contenuti, per questo come azienda abbiamo dato vita a un tavolo di lavoro interdisciplinare sugli Os.Co., quindi ci siamo ripromessi di dotarci di standard di un certo tipo, di qualificare l’assistenza primaria e valorizzare figure come riabilitatori e infermieri, o ruoli che andiamo a creare come l’Infermiere di famiglia e comunità, dunque non solo per occuparci del paziente acuto ma pure di quello cronico, che ha bisogno di servizi di tipo bio-psico-sociale”.

Quindi è stata la volta del Direttore Generale di Ausl Romagna, Tiziano Carradori. “Nell’ascoltare gli interventi di chi mi ha preceduto ripensavo a quando un quarto di secolo fa ho reinternalizzato l’ospedale Cervesi, mi pare che interventi per oltre 3 milioni di euro siano un significativo segno di quanto abbiamo a cuore questa struttura – ha dichiarato Carradori – dove fra l’altro abbiamo pure eccellenze quali ortopedia della spalla o la struttura semplice Fisiopatologia della riproduzione, senza dimenticare il Cau che viaggia verso i 500 accessi a settimana, fra l’altro con bassi livelli di trasferimento al Pronto Soccorso, quindi a conferma di come i cittadini siano attenti e consapevoli delle peculiarità del servizio. Il nostro non è mai stato un approccio tecnocratico, ma di forte dialettica con le amministrazioni locali, quelle che sono a stretto contatto con la popolazione, un elemento di arricchimento, e la permanenza di servizi, non la cancellazione, dice che al centro dell’attenzione vi sono le necessità di una comunità. Senza un prima e un dopo, un ospedale non ha senso. La salute è data da tante componenti, noi siamo per una sanità che consenta a una comunità di esprimere il massimo delle sue possibilità. E pertanto continueremo in questa opera dialettica e di franca collaborazione con le amministrazioni locali per garantire ai cittadini i bisogni di salute”.

Messaggio rafforzato anche dalle parole di Michela Bertuccioli, neo sindaca di San Giovanni in Marignano, intervenuta raccogliendo l’invito degli organizzatori: “Negli incontri con i cittadini ho toccato con mano quanto il tema sanitario sia radicato nel territorio, che responsabilizza noi amministratori locali. Spesso c’è una falsa percezione di depotenziamento dell’ospedale o dei servizi di assistenza, noi siamo qui per dire ben altro, pur in mezzo tante difficoltà. A livello di Distretto stiamo facendo il massimo ed è giusto che i cittadini lo sappiano”.

Dalla residenza municipale ci si è poi spostati ai poliambulatori di via Mentana per il taglio del nastro e una visita-sopralluogo della struttura.