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Minoranza critica

La Regione accelera verso il voto: modificata legge elettorale

In foto: la sede della Regione
la sede della Regione
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 12 giu 2024 09:00
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La Regione Emilia Romagna accorcia i tempi per il voto in caso di dimissioni anticipate del presidente della Giunta e lo fa all’indomani dell’elezione all’europarlamento di Stefano Bonaccini. L’emendamento proposto dalla giunta e approvato dalla maggioranza prevede che le elezioni debbano essere indette entro tre mesi e svolgersi entro i successivi due mesi. Quindi cinque mesi dal momento delle dimissioni. L’emendamento è stato inserito all’interno del documento sul Refit 2024, la legge che elimina o modifica leggi e articoli di legge, regolamenti e disposizioni normative della Regione divenute obsolete.

La modifica ha suscitato però i dubbi del centrodestra: “Non votiamo e siamo pronti a impugnare l’emendamento”, spiega Gabriele Delmonte (Lega). “Siamo per votare il prima possibile, ma votiamo contro l’emendamento visto che non c’è stato dato il tempo di approfondire”, sottolinea Marta Evangelisti (Fdi). Duro Simone Pelloni (Rete civica) per il quale “il Presidente Bonaccini ha deciso quando finiva la legislatura, la maggioranza decide quando si vota: peccato che la legge elettorale dovrebbe essere tema dell’Assemblea, dunque tema unitario”.

Si tratta solo di una modifica tecnica di una legge elettorale che abbiamo votato all’unanimità tutti insieme, noi lavoriamo in maniera seria”, replica Marcella Zappaterra (Pd) il cui intervento si basa sul principio costituzionale per il quale bisogna svolgere le elezioni nel minor tempo possibile.

Sempre al capitolo legge elettorale ha tenuto banco l’ipotesi di un riequilibrio del rapporto popolazione/eletti. Il Pd si è detto pronto ad approvare un ordine del giorno unitario per dare mandato agli uffici tecnici della Regione di verificare eventuali squilibri territoriali nel rapporto popolazione/eletti, ma l’impossibilità di arrivare a un accordo su alcuni emendamenti ha fatto sfumare l’intesa. L’Assemblea, quindi, ha respinto gli odg che chiedevano di riformare la legge regionale al fine di garantire una più equa rappresentanza territoriale.

I consigli comunali hanno approvato un ordine del giorno che chiedeva di rivedere la legge elettorale rivendicando un ruolo più forte per la Romagna. Siete talmente attaccati alle poltrone da ignorare la volontà di oltre un milione di cittadini“, punge Massimiliano Pompignoli (Lega), mentre Giulia Pigoni (Italia Viva) replica: “Spiace che sia stato affossato il testo condiviso che avevamo realizzato, sembra che ci sia chi vuole il match Emilia contro Romagna…“. “Non ho partecipato al voto su questo emendamento perché trovo inopportuno intervenire sulla legge elettorale in questo momento“, sottolinea Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle).

Eviterei di buttare in politica un tema così importante come la legge elettorale, siamo l’Emilia-Romagna e anche i risultati elettorali di domenica scorsa dimostrano come il Pd e il centrosinistra siano capace di dare risposte ai problemi dei cittadini. Avevo lavorato per una soluzione unitaria, ma vedo che c’è chi non ha voluto“, spiega Manuela Rontini (Pd).