Indietro
menu
di carlo alberto pari

I comitati di cittadini sono in espansione: è un dovere ascoltarli. Una riflessione

In foto: i cittadini davanti al municipio
i cittadini davanti al municipio
di Ospite   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 30 giu 2024 07:53 ~ ultimo agg. 22 giu 16:06
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Poniamoci una domanda: perché i Comitati di Cittadini sono ovunque in espansione? Presumibilmente, perché i problemi reali dei territori li vivono i residenti, unendosi, confidano in un maggiore ascolto, che a volte viene eluso. Sulla stampa locale, quasi quotidianamente vengono pubblicati gli appelli di qualche Comitato di Cittadini. Sintetizzo alcuni titoli apparsi recentemente : “Il Comitato… Contro i decibel”; “Esasperati dal rumore, scatta la protesta, i residenti del centro contro il Comune” ; “Il Comitato dei Comitati consegna mille firme” ; “ I Comitati dei quartieri si riuniscono, l’amministrazione non ci ascolta”. Potrei continuare, coinvolgendo quasi tutte le località della provincia. La sintesi delle richieste è chiara, ma spesso inascoltata. Eppure, i Comitati di Cittadini sono forme di rappresentanza legali, solitamente apolitici, senza fine di lucro, spontanei, finalizzati a tutelare il bene comune e le esigenze dei territori. Tra le richieste più gettonate: controlli serrati riguardanti l’ordine pubblico; interventi e sanzioni contro l’inquinamento acustico; controlli sulla velocità elevata; verifiche sulla mancata o errata manutenzione di zone pubbliche; sanzioni e foto trappole contro l’abbandono dei rifiuti. Due riflessioni.

La prima. Il desiderio che emerge dalle problematiche segnalate, è estremamente chiaro, financo banale : si auspicano territori dove vivere in tranquillità. Dovrebbe essere un diritto! Ciò si ottiene con il rispetto delle regole, ergo, l’educazione civica. Indispensabili però, i controlli (costanti) e l’applicazione delle le sanzioni previste in caso di reati. Si potrebbe stilare un podio con le prime posizioni : 1) interventi sulle baby gang ( anche meno baby) che disturbano o danneggiano (i genitori responsabili?) 2) contrasto efficace nelle zone di spaccio, 3) sanzioni per l’inquinamento acustico, soprattutto nelle ore serali. Del resto, in questi casi, tolleranza significa assecondare dei reati, che portano danni significativi al territorio e alla salute delle persone.

La seconda. I Comitati di Cittadini, dovrebbero essere informati con congruo anticipo su ciò che si decide di realizzare nei territori che rappresentano, soprattutto se i lavori impattano pesantemente sulla qualità di vita dei residenti.
Evidenzio infine, che le richieste dei Comitati appaiono in linea con le eclatanti dichiarazioni pre-elettorali : “vogliamo ascoltare i cittadini / non lasceremo indietro nessuno / siamo favorevoli al dialogo / sarò il sindaco di tutti”. Spero si prenda atto che i Comitati di Cittadini sono realtà sempre più numerose, che non di rado, rappresentano anche quei Cittadini che si astengono dal voto perché sfiduciati o delusi, arrivati ormai al 50% degli aventi diritto. Per contrastare la sfiducia, il dialogo è assolutamente necessario ed è un dovere di tutti gli eletti, sarebbe troppo semplice, financo inutile, colloquiare soprattutto con gli amici degli amici.
Confido che i Comitati di Cittadini che operano per il bene dei territori, riescano a riunirsi tra loro, mantenendo la propria autonomia, ma aumentando in tal modo l’incisività. Auspico, che in caso di carenza, o peggio rifiuto al dialogo da parte delle Istituzioni locali, si rivolgano agli organi superiori di governo del territorio, per ottenere semplicemente ciò di cui hanno sacrosanto diritto: l’ascolto delle esigenze dei cittadini.
CARLO ALBERTO PARI