Indietro
menu
Conamal contesta iniziativa

Concessioni. "Il manifesto di Rimini" per salvare i balneari dalla Bolkestein

In foto: La conferenza di presentazione del Manifesto di Rimini
La conferenza di presentazione del Manifesto di Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 14 giu 2024 16:20 ~ ultimo agg. 15 giu 13:24
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Il “Manifesto di Rimini” al centro di una petizione per salvare le spiagge della Romagna dai rischi che i balneari vedono nella Bolkestein. La raccolta firme, lanciata da Legacoop e dalle 15 cooperative dei bagnini della Riviera, è partita dal Bagno 62 di Rimini e proseguirà fino a settembre in tutti gli stabilimenti balneari da Ferrara a Cattolica. Il manifesto elenca una serie di proposte urgenti rivolte al governo a cui viene chiesto di impegnarsi in ogni sede per salvare il comparto balneare. Tra le richieste, una legge di riordino delle concessioni demaniali, che dia al turismo balneare un quadro stabile ed omogeneo a livello territoriale, in grado di sostenerne lo sviluppo. Legacoop esorta poi l’esecutivo a difendere il lavoro di chi opera sulle concessioni di spiaggia e a riconoscere il valore di mercato delle imprese. L’obiettivo è salvaguardare quel migliaio di piccole e piccolissime imprese famigliari che operano sui litorali romagnoli e dare continuità all’attuale modello di servizi che ha fatto la fortuna dell’offerta turistica della regione. Il rischio, spiega Legacoop, è che questa esperienza sia invece sull’orlo dell’estinzione, perché dopo anni di rinvii e interpretazioni della direttiva Bolkestein, le gare per le concessioni sono alle porte ma non c’è una legge che detti regole eque e sicure di accesso alle evidenze pubbliche. Il timore è quello che i piccoli operatori finiscano per essere spazzati via da grandi multinazionali. A condividere le finalità dell’iniziativa, spiega Legacoop, l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, il presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca, il sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli, il nuovo sindaco di Cervia, Mattia Missiroli, il sindaco di Misano Adriatico, Fabrizio Piccioni, la sindaca di Riccione, Daniela Angelini, la sindaca di Cattolica, Franca Foronchi, il presidente della Camera di Commercio di Ferrara Ravenna, Giorgio Guberti, la presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Emma Petitti, e i consiglieri regionali Massimo Bulbi, Mirella Dalfiume, Lia Montalti, Nadia Rossi e Manuela Rontini, i parlamentari Andrea Gnassi, Ouidad Bakkali e Marco Croatti.

A contestare l’iniziativa è però il presidente del Coordinamento nazionale Mare Libero, il riminese Roberto Biagini, che punta il dito sugli attuali concessionari. “E’ necessario salvare le spiagge, bene pubblico di tutti noi dagli abusi edilizi – dice –, dal degrado e deturpamento ambientale, dall’ impossibilità di accedervi liberamente e gratuitamente, dall’evasione fiscale che rasenta dei numeri impressionanti, dal lavoro nero che imperversa, dai canoni ridicoli che lo Stato richiede ai concessionari, dalla mafia politico-corporativa tra lobby partiti e istituzioni che a tutti i livelli decidono sopra la testa noi cittadini i piani dell’arenile secondo i desiderata dei balneari lasciando in disparte il pubblico interesse. Su questo è necessario raccogliere le firme, Lega Coop., non sul nulla in quanto il processo della conformazione alle norme europee e quindi delle pubbliche evidenze è ormai irreversibile“.