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paura a rivazzurra

Accoltella un conoscente in strada, arrestato grazie al video di un negoziante

In foto: alcuni agenti delle Volanti (repertorio)
alcuni agenti delle Volanti (repertorio)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 5 giu 2024 17:50 ~ ultimo agg. 6 giu 11:08
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E’ stato arrestato dalla polizia di Stato per tentata rapina e lesioni, grazie al video girato con un telefonino da un negoziante, il 35enne tunisino che nella tarda mattinata di martedì, in viale Catania a Rivazzurra, ha accoltellato al braccio sinistro un connazionale di 38 anni che si era rifiutato di dargli 30 euro. “Aiuto, mi sta accoltellando! Chiamate la polizia!”, ha gridato la vittima mentre cercava di difendersi dai fendenti.

La scena è stata immortalata dal titolare di un minimarket, un bengalese di 35 anni, che col suo smartphone si è messo a filmare l’aggressione. Il video, poi, è stato consegnato ai poliziotti delle Volanti, intervenuti sul posto quando i due tunisini si erano già allontanati. Il ferito è stato rintracciato poco distante con il braccio ancora insanguinato. Agli agenti ha raccontato di aver aiutato economicamente il connazionale perché senza lavoro. Quando però quella mattina gli ha chiesto altri soldi, lui si è rifiutato di darglieli. E’ stato allora, secondo la sua versione, che il 35enne l’ha inseguito urlandogli che l’avrebbe ammazzato.

Le ricerche dei poliziotti della questura di Rimini hanno dato i loro frutti intorno alle 16, grazie ad una nuova segnalazione della vittima, che si era nuovamente imbattuta nel suo aggressore a Miramare. “Tu parli con gli sbirri, adesso ti uccido”, sarebbero state le parole pronunciate dal 35enne tunisino, che ha estratto dalle tasche dei pantaloni due grossi coltelli. Avvertendo le sirene della Volante, l’aggressore ha cercato di dileguarsi senza successo. Ad incastrarlo il filmato girato alcune ore prima dal titolare del minimarket, gli stessi pantaloncini indossati al momento dell’aggressione e delle tracce ematiche sulle scarpe. Il rapinatore, inoltre, è stato riconosciuto anche dal connazionale.

Al termine degli accertamenti, il 35enne tunisino, difeso dall’avvocatessa Ninfa Renzini, è risultato irregolare sul territorio e con diversi precedenti alle spalle. Ora si trova in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il connazionale accoltellato al braccio, invece, è stato dimesso dal pronto soccorso con una prognosi di 7 giorni.