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venerdì 27 settembre 2024
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Intervista all'opposta

Valeria Tallevi racconta la promozione della Lasersoft Riccione in serie B1

In foto: Valeria Tallevi
Valeria Tallevi
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 30 mag 2024 15:42
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L’opposta fanese è tra le protagoniste della formazione romagnola che nel giro di due stagioni ha centrato lo storico salto nella terza serie nazionale.

A favore della formazione di coach Michele Piraccini parlano i numeri 30 gare giocate, 27 vittorie e solo tre sconfitte, e la doppia finale contro la giovane poco doma Pallavolo San Giorgio Piacentino è stata la ciliegina sulla torta di una stagione da incorniciare.

Veterana del gruppo dalla maglie color azzurro mare, Valeria Tallevi fa un passo indietro e ricorda il percorso fatto in questi ultimi mesi: “È stato un campionato bellissimo, una serie di cose che sono andate bene con un gruppo fantastico ed uno staff attento, una coincidenza di astri che ci ha portato ad ottenere il risultato che abbiamo ottenuto sul campo. Abbiamo tutti lavorato bene ed in sintonia e questo ha aiutato nel centrare i risultati”.

A quasi trentacinque anni è riuscita a prendersi un’altra bella soddisfazione.
“Sono contenta. Non mi aspettavo una promozione quando ho accettato Riccione. Siamo migliorate di gara in gara ottenendo un bel risultato. È stata una bella soddisfazione da parte mia e di tutto il gruppo”.

Partita da Fano, la carriera di Valeria Tallevi si è sempre divisa tra Marche e Romagna: Apav Lucrezia, Loreto in B1, il ritorno all’Apav Lucrezia, tre stagoni alla Snoopy Pesaro con promozione in B1 e quattro stagioni a San Giovanni in Marignano, dove raggiunge la A2 e due promozioni con una finale di Coppa Italia persa. Jesi, Castelbellino (Coppa Italia di B2), altre due stagioni all’Apav Lucrezia, Cattolica e due stagioni a Riccione.
“Ho sempre giocato tra Romagna e Marche perché l’attività sportiva era all’Università di Ancona, dove ho studiato Medicina, ed avevo l’obbligo di frequenza al mattino. Durante la stagione in serie A2 a San Giovanni in Marignano stavo preparando la tesi di laurea ed avevo più tempo per allenarmi”.

Un suo ricordo della stagione in A2?
“È stato un anno fantastico. All’inizio ho sofferto per il cambio di ritmo di gioco, con il passare del tempo sono riuscita ad integrarmi. Dopo l’infortunio di Marta Agostinetto coach Riccardo Marchesi mi ha dato fiducia e sono riuscita a giocare con maggiore continuità. Quella stagione mi ha fatto crescere parecchio. Affrontando squadre di alto livello, sono migliorata mentalmente e per me è stato l’anno della svolta sportiva. Ricordo ancora la tensione a Soverato quando siamo riuscite a centrare i playoff contro Trento per il rotto della cuffia, grazie al punto perso di Brescia contro Mondovì”.

Come riesce a conciliare il lavoro di medico di base con la pallavolo?
“Mi devo organizzare per conciliare tutto. Durante l’inverno ho fatto la guardia medica e capitava che avevo i turni di notte prima delle gare, ho sempre trovato persone che mi hanno aiutato a gestire gli orari. È molto impegnativo, ma se si ha passione c’è la voglia per fare tutto”.

Il suo futuro?
“Mi stanno convincendo a restare un altro anno. Valuterò la scelta ed intanto penserò al beach”.

Che differenza c’è tra giocare a beach ed indoor?
“A beach volley si è da soli e sai che devi dare tutto su ogni pallone che arriva, e questo mi ha aiutato nell’indoor per tenere alta la concentrazione, è uno stimolo per migliorare sempre, soprattutto sono riuscita a migliorare in difesa. Invece il ruolo di opposto dell’indoor mi è servito nel beach per gestire e giocare ogni tipo di palla che mi arriva in attacco”.

A cura di Francesco Jacini