Sandro Dell’Agnello confermato coach di RBR per le prossime due stagioni. È questo l’annuncio dato questa mattina nel corso della conferenza stampa di fine stagione di Rinascita Basket Rimini, svoltasi presso la sede di RivieraBanca.
Al tavolo, insieme a Simone Campanati, responsabile Comunicazione e Marketing di RBR, il presidente, Paolo Maggioli, l’amministratore delegato, Paolo Carasso, coach Sandro Dell’Agnello e, per un saluto, l’assessore allo Sport del Comune di Rimini, Michele Lari. In platea tutti i giocatori della prima squadra ed i membri dello staff tecnico.
Paolo Maggioli: “Siamo contenti di essere qua perché credo che questa ormai sia casa nostra, nel senso che il rapporto con RivieraBanca è un rapporto che in questi anni è stato in crescendo: siamo partiti all’inizio immaginando un rodaggio del rapporto, ma credo che questi anni non facciano altro che confermare che il rapporto sia bello, sta dando risultati importanti, certamente alla nostra squadra e alla nostra iniziativa, ma sono convinto anche, e se siamo qua credo sia la conferma più importante, a RivieraBanca stessa. Penso che siamo riusciti ad accompagnarla e a farci accompagnare in un percorso molto importante. Quindi è bello essere in questa sede, è bello che ormai sia diventata una consuetudine ritrovarci qua. Per quello che riguarda le istituzioni credo che il contributo ed il supporto che tutta la città, a iniziare dalle istituzioni, dal sindaco, qui c’è l’ex assessore Maresi, c’è il nuovo assessore Lari, che ho già avuto modo di conoscere. Noi non possiamo assolutamente dire che non ci sia stato dato tutto il supporto che serviva e tutta la comprensione che serviva per un’iniziativa come questa, che andava raccontata, che andava spiegata, e nella quale bisognava credere perché era un’idea, era nella testa di qualcuno, ma era da spiegare e da raccontare, il supporto non era scontato. E invece questo c’è stato, è avvenuto, e a iniziare dalle istituzioni, ma credo tutta la città abbia dato un grande contributo e grande coraggio. Di questo siamo molto contenti. C’è un progetto che è più grande rispetto a quello che è oggi, con l’amministrazione, che è la matrice di tutti i progetti: quello di poter avere una casa che ci appartiene, poter gestire la casa che riteniamo il fulcro di questo progetto, che è il Flaminio. Stiamo parlando, stiamo immaginando come possa essere il percorso. In tutto questo credo che il ringraziamento ancora più grande che noi dobbiamo fare è al nostro tifo, al nostro pubblico, perché io penso che una cosa come quella che sta succedendo a Rimini in termini di tifo e in termini di passione sia una cosa straordinaria. Che poi la cosa più bella che ci fa tutti gli anni confermare l’impegno, che ci fa tutti gli anni credere di stare facendo una bella cosa, è vedere il Flaminio. E tutte le iniziative che riguardano la squadra, che riguardano il basket a Rimini credo, anche per come sono fatte, e Simone (Campanati, ndr) ha una parte importante di responsabilità positiva, sono iniziative di successo. Guardate che questa è una cosa grandiosa. Non vi nascondo che al di là dell’amarezza di aver potuto fare solo una gara di play off a Rimini e non poter essere andati al secondo turno è un grande peccato perché lo spettacolo del Flaminio lo abbiamo potuto vedere una sola volta. Ormai qualche esperienza in altri palazzetti ce l’ho e devo dire che sinceramente non ho trovato altre situazioni o tante situazioni simili alla nostra. Questo per noi è il segnale più bello che c’è qualcosa di interessante, che c’è un progetto con delle belle prospettive. Quindi davvero credo vada ringraziata la curva, chiamare ultras non mi piace neanche, e tutto il pubblico perché credo sia davvero molto molto bello“.
Sandro Dell’Agnello: “Io sono arrivato, il momento non era dei migliori. Poi ricordo bene anche che abbiamo esordito nella mia gestione con tre sconfitte, quindi in quel momento il Flaminio fortunatamente era pieno, ma non era così caloroso com’è diventato dopo. Quello che posso dire io, sinceramente, è che sono un po’ vecchio, di palazzetti ne ho vissuti tanti da avversario ma anche da lavorante di quel palazzetto, sicuramente il nostro non è tra i più grandi, non è tra i più belli, ma c’è un calore positivo alla partita che credo possa aiutare molto, soprattutto i nostri giocatori perché si sentono molto coinvolti. Perché il palazzetto è molto piccolo, la gente è molto vicina, io cerco di stare più attento alla partita che non al tifo, ma credo di poter dire che il pubblico si comporti sempre in maniera educata e civile. Quindi un calore che ti trasmette quell’energia giusta. Tifare vuol dire tifare per i propri e non contro gli altri, e non usare insulti. È un’atmosfera che io apprezzo molto e che mi ha coinvolto molto. Fortunatamente poi da dopo Natale in poi si è creata questa sinergia squadra-pubblico che ci ha portato a fare quello che abbiamo fatto”.
Sandro Dell’Agnello guiderà RBR per le prossime due stagioni
Paolo Carasso: “La conferenza stampa del Flaminio (in cui è stato annunciato il cambio di guida tecnica, ndr) è stato un momento particolare. È stata una stagione difficile e anche sofferta, ma forse la ritengo altrettanto straordinaria delle altre stagioni che noi abbiamo vissuto, perché come in tutte le belle favole a un certo punto viene fuori il lupo cattivo, il momento difficile. In quel momento difficile credo che bisogna essere pronti a reagire, e ci siamo trovati, come società, quel momento negativo ad apprezzarlo, perché lo abbiamo trasformato, e abbiamo apprezzato anche tutte le cose positive che arrivavano. La prima cosa è la spinta del nostro pubblico: credete veramente che la cosa che ci pesava di più era non soddisfare l’esigenza del nostro pubblico, questa era una parte che veramente non ci faceva dormire la notte, era la parte più pesante. E io questa la reputo una cosa positiva perché nel momento difficile, quando i risultati non arrivano, sapevi che c’era un popolo, la città di Rimini, che era lì a soffrire con noi e a sostenerci. Quindi è stata una spinta, un aspetto molto positivo. La seconda cosa positiva, che ho apprezzato tantissimo, è stata la compattezza dei soci e del CdA in testa. C’è stato un momento in cui il CdA ha chiesto un incontro, di solito sono io che lo chiedo, questa volta è partita dai soci del CdA per dire: “Paolo, noi ci siamo! Siamo pronti a tutto. Se dobbiamo cambiare giocatori, se dobbiamo fare una qualsiasi cosa, ma dobbiamo risollevare la squadra”. Non lo hanno fatto quando le cose andavano bene, ma quando andavano male. Non c’è stato: “basta, mi sono stancato della pallacanestro”, ma c’è stata grande compattezza. Il passo decisivo, e qui chiaramente è il momento di fare i complimenti, è stato di Paolo Maggioli, che è stato il primo di tutta la cordata a dire: “dobbiamo fare qualche cosa”. E con grande professionalità questo qualcosa lo ha fatto fare ai tecnici. Ho già detto ai ragazzi e ripetuto che ci sembrava giusto valorizzare al massimo le scelte che avevamo fatto sui giocatori. Sono contento che siano qui, gli rifaccio i complimenti, perché nel momento difficile anche loro ci hanno insegnato che non dobbiamo trovare scuse, ma dobbiamo rimboccarci le maniche e risolvere il problema con il lavoro e con l’umiltà. Loro hanno dimostrato che la maniera migliore per uscire da quel momento negativo era stare insieme, compattarsi, lavorare. È chiaro che tutto lo staff tecnico ha fatto un lavoro straordinario, però i giocatori sono stati i veri protagonisti. Voi pensate che in quel momento delicato della stagione avere questa spinta del pubblico, che io reputo decisivo, io lo reputo un segnale positivo. Avere Paolo Maggioli e il gruppo del CdA che mi dice: “siamo pronti a tutto” e avere la squadra che non dà la colpa ad altri, ma si assume la responsabilità e insieme vuole lavorare per risolvere la cosa, questi sono segnali straordinari della favola dell’annata. Il momento negativo ci ha insegnato ad apprezzare queste sfaccettature positive che Rimini ha. Poi è vero che abbiamo dovuto fare una scelta sofferta, difficile, sapete anche che mi sono assunto le responsabilità, me le sarei assunte fino in fondo se le cose non fossero andate bene. Abbiamo avuto poi la fortuna, l’abilità, la capacità di fare il cambio che si è rivelato decisivo. A Sandro Dell’Agnello devo tantissimo: lui ci ha insegnato ad affrontare il momento negativo con la giusta positività, lui ci ha insegnato a crederci e a credere nel lavoro. Ricordo il primo giorno quando gli ho detto che a questa squadra serviva anche un’identità difensiva, servivano gerarchie, lui mi ha detto: “sono tutte cose che garantisco, sarà questione di tempo ma l’aspetto difensivo garantisco che lo mettiamo a posto”. Questa sua sicurezza, questa sua positività, e poi il lavoro sul campo perché le vittorie hanno trasformato un’annata difficile in un’annata straordinaria. Se ci voltiamo indietro nella storia di Rimini vincere nove partite su dieci, 13 su 15, è un percorso assolutamente straordinario, che deve dare conferma che il lavoro alla fine paga, il lavoro serio, deve dare ai giocatori quella consapevolezza che di fronte alle difficoltà la strada che loro hanno scelto è quella giusta sempre: non andiamo a cercare alibi, ma cerchiamo dentro di noi le nostre forze. Ognuno di voi ha delle potenzialità straordinarie, se ci credono i giocatori trascinano poi tutto il pubblico. E qui il pubblico è stato ancora più straordinario. L’ultima nota che voglio segnalare è il motivo per cui ho chiesto a Davide (Turci, ndr) di riuscire a coinvolgere per questa conferenza stampa importante anche il nostro presidente, Paolo Maggioli, perché Paolo Maggioli, che tanto si spende con tutti i tifosi, è la persona che ci dà sempre grande sicurezza in quello che facciamo e vogliamo fare. C’è stata una frase nel momento difficile: “su di me puoi contare, voglio essere coinvolto sempre di più”. Questa è una frase straordinaria. I tifosi, la squadra, lo staff, Davide Turci, hanno creato una simbiosi straordinaria con il nostro presidente, che oggi è qui con noi, e io sono contento e onorato di averlo, perché lui ci dice: “voglio essere coinvolto, io ci sono”. Questa è una delle cose più importanti per la nostra società, e per questo gli faccio un applauso”.
Paolo Maggioli: “L’ambiente di cui è costituito il Basket Rimini è l’ambiente giusto, è un ambiente positivo e di persone serie. Credo porti a cercare di stare vicino a questo ambiente e che naturalmente ti coinvolga. E credo che nello sport non sia una cosa banale, non sia una cosa che succeda da tutte le partite. La notizia di oggi è la riconferma del nostro coach. Penso che sia una notizia molto importante perché intanto è il primo tassello dal quale ripartiamo per la prossima stagione. Credo di poter interpretare l’umore, il sentire di tutti: della società, della città, dell’ambiente, dei tifosi, credo che Sandro si sia guadagnato sul campo, 13 su 15 credo sia stato un mezzo record, questa riconferma. Ci fa un grande piacere il fatto che si sia trovato a Rimini molto molto bene, signora Dell’Agnello compresa, e questo credo sia una cosa importante perché lavorare in un ambiente positivo, dove ci si trova anche bene come città, credo sia importantissimo. È il primo segnale di un percorso che va avanti, la conferma viene da numeri e risultati straordinari che il coach ha dimostrato di poter raggiungere qua, e quindi credo che dobbiamo essere tutti contenti di questo passaggio e di questa ripartenza, perché oggi ripartiamo per un’altra parte di percorso. Io ho conosciuto Dell’Agnello da un documentario, non lo conoscevo se non per aver sentito questo nome, “Gli scugnizzi per sempre”, mi ha emozionato un po’ quella cosa perché ho visto delle cose che sono anche abbastanza vicine a quello che sta succedendo a Rimini, e quindi mi è piaciuto. E lì ho imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo. Per noi è un bel momento”.
Paolo Carasso: “Per precisione: Sandro Dell’Agnello ha rinnovato con la nostra società per due stagioni sportive. Per due anni rimarrà con noi”.
Sandro Dell’Agnello confermato coach di RBR, la conferenza stampa
Sandro Dell’Agnello: “Innanzitutto io ringrazio la società e tutti per la fiducia. Sono molto coinvolto nell’avventura RBR, quest’avventura a Rimini. Non sempre nel mio lavoro queste cose succedono e non si comprano andando al supermercato, o succedono o non succedono. Io mi sento molto coinvolto anche se sono qua solo da pochi mesi per svariati motivi, ma credo che i più importanti siano: l’aver avuto sempre vicini Paolo Carasso e l’immancabile Davide Turci, che mi hanno fatto sentire a casa fin dal primo giorno e che hanno cercato di sostenermi in un momento in cui le cose non giravano. Insieme a loro quando ho conosciuto il presidente mi ha manifestato quello che tutti gli allenatori vorrebbero sentire dire, cioè che qui c’è un progetto, che c’è la volontà di crescere, che domani non vinceremo l’Eurolega, ma gradino dopo gradino vogliamo crescere e arrivare da qualche parte. E mi viene da sognare tutti insieme un tipo di percorso che possa somigliare a quello che ha fatto Trento un po’ di anni fa: era in Serie B e poi è arrivata stabilmente in Serie A, ha fatto, se non sbaglio, due finali scudetto, e credo che qui ci siano le persone, i mezzi e la passione per poterlo fare. Ovviamente non stamattina e nemmeno domattina, ma col tempo. E questa è la premessa della quale io orgogliosamente faccio parte, spero di farne parte a lungo. Quando sono arrivato grandinava, c’era la nebbia, pioveva, niente andava dritto, altrimenti non sarei arrivato qua. Quello che ha detto Paolo è vero: io ho detto “porto delle cose nelle quali credo, spero ci crederanno anche i giocatori”. E la mia fortuna è che i giocatori ci hanno creduto e mi hanno seguito, perché le partite le vincono i giocatori, non le vince l’allenatore, non le vince la società. E mi preme sottolineare, anche se è stato detto, ma lo sottolineo con molto orgoglio e non per tirare l’acqua al mio mulino, ma perché è vero: noi abbiamo fatto qualcosa di straordinario, e straordinario significa non ordinario. E non ordinario significa difficilmente ripetibile. Noi abbiamo vinto le famose 13 partite su 15, è una cosa che non può preventivare nemmeno il Real Madrid, né di pallacanestro né di calcio, società top nello sport europeo. Nemmeno i Lakers, nemmeno i Boston Celtics, può succedere, ma è molto molto molto difficile. E noi tutti insieme, compresi i tifosi, qua ne abbiamo una rappresentanza, abbiamo fatto qualcosa di veramente straordinario, evidentemente siamo stati anche un po’ fortunati, ma anche in qualche modo capaci. E da qui ripartiamo per toglierci le soddisfazioni che credo meritiamo, perché qui vedo solo persone serie, e si parte da lì per costruire qualcosa di buono. Possiamo continuare a crescere senza proclami, senza presunzione, con molta umiltà, che è quella che ho sempre chiesto ai giocatori, ma anche con l’ambizione di dire “domani giochiamo contro il Real Madrid, abbiamo l’1%, proviamo a vincere quella partita”. Io sono molto contento, sono molto coinvolto, spero di stare qua a Rimini ancora una ventina d’anni”.
“Mi devo scusare con il presidente – riprende Dell’Agnello – perché non ho mantenuto la parola. Quando sono arrivato il presidente era “disperato” e mi ha chiesto assolutamente la salvezza, io promisi la salvezza, ma in realtà siamo andati ai play off. Quindi mi dispiace, ma non ho mantenuto la parola” e sorride.
Paolo Maggioli: “Noi l’idea che abbiamo è di portare in consiglio un progetto un po’ più ambizioso di quello di quest’anno e quindi di poter fare un po’ di più di quanto fatto quest’anno. Noi siamo partiti davvero da poco tempo per essere dove siamo, siamo molto orgogliosi di questo, ma sappiamo di dover fare dei miglioramenti che arrivano con l’esperienza. Ogni anno noi riteniamo di dover fare un passo avanti. Ci vogliono i momenti di crisi perché fanno vedere dove sei arrivato, qual è il legame, qual è la maturità che hai maturato. Questo è stato un anno di crisi. Come abbiamo passato un momento di crisi è un aspetto positivo e ci fa dire che nella stagione che sta iniziando noi abbiamo tutte le possibilità, non parlo solo delle possibilità economiche, che non è l’aspetto più importante, ma nel senso di aver creato un gruppo e una struttura solida sotto tutti i punti di vista, in grado di dire: il prossimo anno siamo in grado di porci l’obiettivo di continuare a crescere. Sapendo bene che noi siamo una società giovane, ma siccome l’ambizione c’è ed è grande noi in quel percorso vogliamo andare avanti. Il tema del Flaminio va di pari passo con la nostra ambizione perché noi crediamo che una società ambiziosa e che abbia prospettiva debba poter contare sul proprio impianto, perché da lì si aprono delle possibilità e c’è una solidità di progetto, fa la differenza. Capiamo bene che non è una cosa facile per nessuno perché ci sono degli aspetti burocratici, e non è scontato, però è chiaro che quello è un passaggio fondamentale sul quale noi stiamo lavorando e che va di pari passo con la crescita di ambizioni della società”.
Paolo Carasso: “Noi vogliamo continuare a crescere in tutti i settori e in tutti gli ambiti, vogliamo farlo con grande umiltà ma anche con l’ambizione di guardare su. Noi oggi ufficializziamo un accordo con Sandro Dell’Agnello che non è un allenatore qualsiasi, ma lo possiamo indicare tra i top allenatori della Serie A2. Quindi io credo che questo primo segnale sia un segnale già importante che noi diamo alla pallacanestro italiana e alla A2, perché noi ripartiamo con un allenatore esperto, che ha fatto tanti anni in categoria, che ha vinto la categoria, ha ottenuto risultati straordinari”.
RivieraBanca resterà main sponsor anche per la prossima stagione? E sarà possibile aumentare la capienza del Flaminio? “Il 30 giugno scade il contratto perché sono sempre stati accordi annuali – risponde Paolo Carasso -. Ci siamo presi tempo per incontrarci di nuovo. Stiamo studiando insieme ai tecnici di poter aumentare a breve la capienza del Flaminio per potarla a 3.500 persone. Però svelare adesso cosa abbiamo in mente di fare con il Flaminio è prematuro. Quello che posso dire è che se noi riusciamo ad ottenere il Flaminio abbiamo in testa abbiamo in testa di farne una piccola chicca con novità straordinarie. Ma non è il tempo, prima prendiamo poi sveliamo. Facciamo un passo alla volta”.
Sandro Dell’Agnello: “Noi il prossimo anno vogliamo sicuramente giocare per un posto nei play off. Non è una cosa banale perché sapete bene che il prossimo anno da due gironi diventerà un girone solo da venti squadre, quindi il sesto posto di quest’anno che per com’era iniziata è straordinario, proiettato in un girone a venti squadre diventa un 10°-12° posto, quindi ci sarà da lottare non poco per trovare una posizione nei play off. Tra l’altro non sappiamo ancora se andranno le prime otto o se ci sarà un play-in, però vogliamo essere lì a cercare di essere protagonisti. E gradino dopo gradino vogliamo fare sempre un passo avanti e non uno indietro”.
Paolo Carasso ancora sul Flaminio. “La società ha messo in campo credo le figure più qualificate, perché il nostro presidente, Paolo Maggioli, e il nostro presidente onorario, Giove Boldrini, che devo ringraziare personalmente per la disponibilità e la professionalità che mette in tutte le cose che fa, e devo dire che ho quasi l’impressione che Giove si sia proprio impuntato, con una determinazione incredibile per arrivare a questo obiettivo. Dall’altra parte ci stiamo confrontando direttamente con i vertici dell’amministrazione comunale, con il sindaco, con l’assessore, e devo dire che si è creato un feeling straordinario, e dopo un po’ di tempo vediamo la luce perché si è trovata anche una strada reale da percorrere. Ci sono però dei tempi tecnici da rispettare. La notizia buona è che però la strada dal punto di vista tecnico finalmente l’abbiamo trovata, quindi da questo momento è un pochino più in discesa. Se vogliamo essere molto molto ottimisti io direi che non da questa stagione, ma da quella dopo probabilmente noi potremmo incidere sul Flaminio con le cose che abbiamo in testa”.
Ora in casa Rbr resta ancora un appuntamento ufficiale prima di concludere la stagione: appuntamento mercoledì 22 maggio alle 19 al teatro Galli per la serata di festa con cui terminerà l’annata sportiva.