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già condannato per stalking

La cugina lo respinge e lui perde la testa: fa esplodere tre bombe carta sotto casa

In foto: una donna perseguitata (repertorio)
una donna perseguitata (repertorio)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 29 mag 2024 20:10 ~ ultimo agg. 30 mag 11:46
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Si è invaghito della cugina a tal punto da perdere la testa. Per lui la parente – che lo ha sempre respinto – era diventata una vera e propria ossessione che l’ha indotto a perseguitare per anni lei e i suoi familiari, residenti nel Riminese. Neppure due condanne per stalking, complessivamente a 4 anni di reclusione, sono servite per tenerlo alla larga dalla donna. Lui, un 32enne campano, che ora vive in provincia di Avellino, è tornato di recente alla carica. Nell’aprile di quest’anno ha avvicinato il fratello di lei, poi qualche giorno dopo si è presentato in un locale dove si trovava anche la cugina. Voleva parlarle, ma i buttafuori, allertati dalle amiche della donna, l’hanno bloccato. Non contento ha minacciato anche il padre della donna di morte: “Se vengo a sapere che mi avete denunciato, vi ammazzo… Piuttosto mi faccio l’ergastolo”.

Un incubo che ritorna per la cugina, costretta a modificare le proprie abitudini di vita come già aveva fatto in passato. Nel 2015 l’uomo, dopo aver raggiunto l’abitazione della parente in provincia di Rimini, aveva fatto esplodere tre bombe carta: “Se chiami la polizia quando uscirò di galera verrò ad ammazzarti”. E ancora: “Se tu e tuo fratello non uscite con me, la Notte Rosa diventerà la Notte Rossa”. Pur di scoprire le sue abitudini, i suoi movimenti e le sue amicizie, il 32enne si era persino introdotto negli account social della vittima. Un’altra volta, invece, approfittando dell’ingenuità della nonna della donna, era riuscito ad introdursi in casa prima di essere allontanato da un altro componente della famiglia, che poi aveva chiamato le forze dell’ordine. Tutte condotte che gli sono valse tra il 2016 e il 2023 una prima condanna per stalking a 3 anni e una seconda a un anno.

Il sostituto procuratore Davide Ercolani, alla luce dei nuovi atti persecutori, aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per il 32enne. Il gip di Rimini, Raffaella Ceccarelli, invece, ha ritenuto più congrua la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai suoi familiari, facendo espresso divieto all’indagato di comunicare con qualsiasi mezzo con la donna, anche mediante interposte persone. Il 32enne, inoltre, dovrà indossare il braccialetto elettronico. In caso di rifiuto finirà agli arresti domiciliari. L’indagato, difeso dall’avvocato Umberto De Gregorio, sapendo che le forze dell’ordine lo stavano cercando per notificargli il provvedimento, nei giorni scorsi si è presentato spontaneamente al commissariato di polizia del Brennero.