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Dopo la lite stradale, denuncia un’aggressione. Commercialista condannato per calunnia

il corridoio del tribunale di Rimini

Dopo un banale diverbio stradale, ha denunciato di essere stato aggredito e minacciato di morte da un automobilista riminese di 72 anni, che, al termine delle indagini, è risultato essere in realtà la parte lesa. Così, a finire a processo per il reato di calunnia, è stato un commercialista riminese di 60 anni, condannato alcuni giorni fa dal tribunale monocratico di Rimini a due anni di reclusione, pena sospesa, a fronte di una richiesta avanzata dal pubblico ministero, Davide Ercolani, di due anni e sei mesi.

L’alterco stradale risale al 28 luglio del 2022, quando lungo viale XXIII Settembre 1845, a Rimini, il commercialista a bordo del suo scooter e il 72enne alla guida della sua Mercedes Cla rischiano di entrare in collisione. I due si sarebbero mandati a quel paese a vicenda, poi il professionista avrebbe fatto cenno all’automobilista di fermarsi. Una volta arrivati nei pressi del distributore di benzina Eni, i due sarebbero venuti alle mani. O meglio, stando al filmato di videosorveglianza della stazione di servizio, poi acquisito dalla Stradale, è il commercialista a colpire l’automobilista non appena quest’ultimo scende dalla sua vettura. Le percosse, poi refertate in pronto soccorso con una decina di giorni di prognosi, avrebbero causato al 72enne seri problemi ad un occhio. “Il nostro cliente – spiegano gli avvocati Alessandro Petrillo e Jakub Nowacki, che rappresentano il 72enne, costituitosi parte civile – si era fermato perché temeva di aver toccato lo scooterista ed era pronto eventualmente a compilare il cid, mai si sarebbe aspettato una reazione simile”.

E’ stato proprio quel filmato ad incastrare il commercialista, che in sede di denuncia aveva invece dichiarato di essere stato minacciato di morte dall’automobilista per una mancata precedenza e di essere stato da lui strattonato per la maglietta. In pratica il 60enne si sarebbe solo difeso per evitare di essere colpito. Una versione sconfessata dalle immagini del distributore, che gli è costata una condanna in primo grado, anche se il suo difensore, l’avvocato Massimiliano Czmil, presenterà ricorso in Appello. Nel frattempo a carico del commercialista si è aperto un procedimento per lesioni, attualmente ancora in fase di indagini.

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