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Conciliazione difficile. In provincia 477 dimissioni, 25 casi trattati dalla consigliera di parità

la consigliera di parità Adriana Ventura

Nel 2024 le dimissioni convalidate dall’Ispettorato del Lavoro di Rimini sono state 477 e confermano la difficoltà, specialmente per le donne, di conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa: sono 280 le dimissioni dovute a questa causa, di cui 190 (188 donne e 2 uomini) per ragioni legate ai servizi di cura e 90 (81 donne e 9 uomini) per ragioni legate all’azienda dove i dimissionari lavoravano. 25 casi sono arrivati all’attenzione della consigliera di parità della Provincia di Rimini. In particolare 2 sono stati segnalati all’Ispettorato del lavoro territoriale e 2 all’Ispettorato nazionale del lavoro per annunci di lavoro discriminatori, 2 nel settore privato e due in quello pubblico. 21, venti donne e un uomo, invece,  sono stati presi in carico dall’ufficio.

Le problematiche principali hanno riguardato per circa il 70% la difficoltà di conciliazione famiglia/lavoro e la difficoltà di condividere il ruolo genitoriale a causa della distanza tra il nucleo familiare e il luogo di lavoro. Le prese in carico hanno portato in 15 casi (14 donne e un uomo) ad arrivare a conciliazioni positive grazie all’incontro tra le parti. Due casi di molestie e molestie sessuali (di cui uno in secondo grado di giudizio con vittoria) si sono chiusi positivamente. Due per ritorsione a seguito di whistleblowing (delazione), conciliati positivamente. Due per violazioni delle norme di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (uno definito positivamente, l’altro ancora in corso) .

Nel nostro paese la strada da percorrere per arrivare alla parità di genere nel mondo del lavoro è ancora molto lunga. E non si tratta assolutamente di una questione di rispetto di norme che, in larga parte, sono presenti nel nostro ordinamento, ma di rispetto di comportamenti nella realtà dei rapporti aziendali, in particolare per le donne: lavorare in media otto ore al giorno, gestire una casa, magari anche una famiglia e ritagliarsi un po’ di tempo per sé richiede molta organizzazione, che però a volte neppure risulta sufficiente. Un indicatore che consente di valutare la difficoltà delle donne a conciliare il lavoro con la vita familiare, soprattutto in presenza di figli piccoli, è il numero delle dimissioni per maternità, i dati che vengono rilevati annualmente dall’Ispettorato del lavoro in occasione delle convalide delle dimissioni per maternità, dati che vengono censiti anche nelle motivazioni che “obbligano” le mamme a lasciare il lavoro entro i primi 3 anni di vita di una figlia o di un figlio” spiega la consigliera di Parità della Provincia Adriana Ventura.

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