Le dichiarazioni al termine di Catania-Rimini 2-0, semifinale di ritorno della Coppa Italia di Serie C che ha visto approdare in finale gli etnei (leggi notizia).
Giuseppe Geria, direttore generale del Rimini F.C. “Noi oggi siamo abbastanza delusi e anche arrabbiati perché una volta che arrivi a fare un gol e te lo vedi negato, il rammarico c’è. Ci può stare l’errore, non c’è dubbio, ma le giustificazioni sono quelle che danno fastidio. Cercare di aggrapparsi a delle motivazioni che non sono di calcio, questo è ciò che dà fastidio”.
A cosa si riferisce? “Avendo allungato più dei sei minuti… ma se la palla è in gioco vale fino alla fine”.
Ma questa frase l’ha detta l’arbitro? “No, non dirà mai una cosa del genere. Però, a parte tutto, è stata una partita combattuta, è stata una partita nella quale per noi sicuramente il bilancio può essere positivo, però poi i palloni sono spariti, quindi ci stavano tutti i sei minuti, ce ne stava anche qualcuno in più. Questa è la cosa che un po’ a noi oggi ci fa rimanere delusi. La partita si era ripresa, c’erano altri trenta minuti da giocare, la si giocava fino alla fine, com’era giusto. Credo che un un gol di scarto, come all’andata, ci stava anche oggi, però non ci è stato concesso di allungare agli extra time”.
Al 90° c’è stato un episodio dubbio in area con Lamesta che ha colpito di testa ed è stato colpito da un avversario. Come ha visto quell’episodio? “Ci può stare un’errata valutazione, però il calcio di rigore non si sa se lo segni, manca ancora tanto tempo. Invece il gol… la palla era entrata ed il tempo era finito. Quindi lì secondo noi la partita doveva finire in pareggio e continuare nei supplementari. Però noi oggi sorridiamo perché siamo una società sportiva, che accetta tutte le decisioni, è chiaro che sono tante che ci vanno contro, quindi non è una lamentela, non è assolutamente un rimprovero a nessuno, però qualche gol c’è stato annullato negli ultimi minuti. Questo è il terzo, abbiamo questa capacità, però non ci vengono concessi, quindi sorridiamo e andiamo avanti. Continuiamo con il campionato”.
Chi è stato espulso dopo la fine della partita? “Il viceallenatore Di Cecco. Poi c’è da dire che in una partita del genere, noi avevamo l’1% dei tifosi, che però noi abbiamo sentito come i 20mila etnei. I 300 presenti noi li ringraziamo, abbiamo sentito la loro voce al pari dei 20mila, quindi questi tifosi che sono venuti fin qui in una giornata infrasettimanale sono veramente da ringraziare”.
Il Catania aveva meritato il 2-0 fino a quel momento secondo lei? “Noi non ci siamo forse espressi al massimo delle nostre possibilità. Questo ce lo siamo già detto fra noi. Credo che un gol di scarto ci stava, due no. Questa è la nostra valutazione, molto per inespressività del nostro solito gioco”.
Emanuele Troise, allenatore del Rimini F.C. Come ha visto i due episodi degli ultimi minuti? “L’impressione che il rigore su Lamesta ci fosse ed il gol, anche a rivederlo perché comunque abbiamo anche la nostra ripresa tattica, fosse regolare. Quindi sono stati due errori molto molto importanti. Ma al di là di questo c’è da essere orgogliosi della nostra squadra stasera perché siamo venuti dal primo minuto con quella mentalità vincente che chiedevo ai ragazzi e che hanno acquisito nel percorso di questi quattro mesi: si sono imposti nel gioco, contro una squadra molto forte. Se vogliamo parlare di demeriti, di aspetto nei quali avremmo potuto fare meglio, nel primo tempo abbiamo avuto delle occasioni importanti, non siamo riusciti a concretizzarle, mentre nel secondo tempo il gol c’è stato, ci sono anche gli errori arbitrali e vanno accettati. Il merito del Catania è di aver trovato un grande secondo gol su tiro di Castellini. Dobbiamo solo prendere atto della prestazione che abbiamo fatto e di questo momento, perché abbiamo tante partite di campionato da giocare e deve essere solo un’altra gara che ci dà autostima per continuare il nostro percorso”.
C’era molto timore sull’avvio della partita, invece il Rimini ha tenuto bene all’inizio. “La partenza è stata ottima, sono d’accordo. In queste gare, contro un avversario così di livello, è chiaro che i periodi si vanno ad alternare. Non puoi pensare di dominare per 90 minuti. Credo che nel primo tempo sotto l’aspetto della qualità del gioco siamo stati un po’ imprecisi, ma questo scaturisce anche dal poco tempo avuto a disposizione per preparare la gara. Siamo migliorati nel secondo tempo, ribadisco, poi se c’è un demerito della squadra questa sera è di non aver concretizzato le ottime occasioni che abbiamo avuto con Malagrida, con Lamesta, una con Sala molto importante nel primo tempo. Quindi è chiaro che poi diventa più difficile”.
Sulle scelte iniziali di schierare Gigli e Gorelli in difesa, con Pietrangeli non al meglio, e Colombi tra i pali. “Nicola Pietrangeli ieri mattina ancor prima della rifinitura, appena abbiamo iniziato, ha avuto un problema, e quindi non lo abbiamo rischiato: ha un problema muscolare, che sarà valutato domani, e quindi non era a disposizione. Per quanto riguarda Simone avevo in un certo senso già risposto nella conferenza della vigilia: ci sono dei momenti, ci sono dei periodi, ci sono delle gare, senza nulla togliere a Edo (Colombo, ndr), è stato anche merito suo se siamo arrivati fin qui, però poi un allenatore deve fare delle scelte. Simone in questo periodo è in un momento importante, era una partita sotto l’aspetto dell’esperienza, della personalità, notevole, e quindi ho fatto la scelta di giocare con Simone. Però, ribadisco: ho due portieri molto affidabili”.
Un bilancio sulla Coppa Italia del Rimini, che vi ha visto affrontare Gubbio, Perugia, Cesena, Vicenza e Catania? “Dobbiamo prendere questo come un percorso molto bello, con tanto amaro in bocca stasera perché credo avremmo meritato qualcosa in più per quelli che sono stati i contenuti e per quelli che sono stati gli episodi. Il bicchiere mezzo pieno ci deve far affrontare la parte finale del campionato con la consapevolezza che comunque siamo in crescita in termini di rendimento e in termini di punti. Dobbiamo guardare avanti perché ci sono tante opportunità anche in campionato per poter dire la nostra”.
Sulla prestazione di Morra. “Claudio nel primo tempo ha perso un po’ di lucidità in quella che sarebbe dovuta essere la sua posizione di riferimento. L’ho visto un po’ agitato, anche in occasione dell’ammonizione. Cercava posizioni che non gli avevo chiesto. Sarebbe dovuto rimanere più alto, tra il terzino e Monaco, però, soprattutto nel primo tempo, molto spesso si è allontanato dalla porta e non ci ha dato quella possibilità di poter essere più incisivi sotto l’aspetto degli attacchi. Nel secondo tempo è migliorato, però poi nell’ottica di portare la partita avanti il giallo suo e quello di Gigli mi hanno fatto fare la scelta di sostituirli, perché questo nostro cammino in Coppa Italia è stato frutto del lavoro di un gruppo di giocatori, come Cernigoi e Ubaldi, senza dimenticare nessuno, e quindi era giusto utilizzare quella che è una rosa profonda in questo momento e che mi dà delle alternative anche a partita in corso”.
Nella valutazione complessiva il passaggio del turno del Catania secondo lei è legittimo o no? “All’andata il Catania ha preso due pali, è completamente diverso che fare gol e avere un rigore sacrosanto non assegnato. Comunque questo avversario, senza nulla togliere a una squadra molto forte, ha difficoltà a realizzare per il potenziale che ha. All’andata sono stati sfortunati per i due pali, ma parliamo di una squadra di valore assoluto. Sul computo delle due gare sarebbe stato più giusto andare ai supplementari, per come si è evoluta la gara, soprattutto nei minuti finali”.
Richiard Vanigli, viceallenatore del Catania F.C. “Questa sera sicuramente è stata una partita combattuta. Ho sentito anche le parole del mister del Rimini, che giustamente faceva i complimenti alla sua squadra. Sapevamo che il Rimini sarebbe venuto a giocare la partita, per quanto riguarda l’aspetto ambientale non sapevamo la reazione loro, ma è stata una reazione importante. È una squadra che ha vinto le ultime tre partite di campionato, giocando un buon calcio. Sapevamo le difficoltà che avremmo incontrato. Dal canto nostro sapevamo che questa era una partita importante perché era una semifinale innanzitutto di una Coppa che penso che a Catania non abbiamo mai vinto, quindi una semifinale che ci poteva portare ad affrontare poi un’eventuale finale. Per quanto riguarda il futuro del campionato noi dobbiamo subito rimetterci a regime perché è vero che non stiamo navigando in buone acque per quanto riguarda la classifica, ma oggi abbiamo dimostrato che con la mentalità giusta si può venir fuori anche da questa situazione. Non credo che potremo giocare con meno pensieri. Cercheremo di migliorare di settimana in settimana, considerando che noi abbiamo poche possibilità di fare allenamenti. I nostri allenamenti li stiamo facendo in partita, quindi anche tutti questi giocatori nuovi si stanno conoscendo in partita. Senza ombra di dubbio la mentalità che abbiamo tenuto oggi dobbiamo averla anche in campionato”.
Tatticamente l’avevate preparata così, con Sturaro trequartista? “Sì, è ovvio che quando hai giocatori che possono ricoprire più ruoli poteva essere Stefano, come a volte poteva essere Andres (Tello, ndr) ad alzarsi un po’ di più rispetto agli altri. Come ho detto prima, sapevamo che il Rimini è una squadra che gioca a calcio e che avrebbe potuto metterci in difficoltà col palleggio. Abbiamo scelto a volte di pressare alti, abbiamo scelto a volte, anche per esigenza fisica, di abbassarci, a volte lo abbiamo fatto un po’ troppo. Però penso che oggi la compattezza della squadra sia stata l’arma vincente”.
Anche oggi dal punto di vista fisico il Catania ha un po’ sofferto il Rimini. C’è un rimedio secondo lei o questo sarà un handicap che vi porterete avanti fino alla fine della stagione? “Come dicevo prima, tutte queste partite, tutti questi giocatori che sono arrivati, alcuni magari meno utilizzati, alcuni utilizzati pochissimo, avremmo avuto bisogno di allenarci un po’ di più, purtroppo questo non è accaduto: è difficile lavorare in una settimana in cui hai due giorni, poi c’è subito una gara. A livello atletico si lavorerà il giusto. Non c’è questo gran lavoro che si può fare, però cerchiamo di mettere qualche pillolina quel giorno in cui si può per incrementare l’aspetto fisico, che abbiamo visto anche stasera a un certo punto venire un po’ meno. Qualche ragazzo ha chiuso la gara in maniera stoica con i crampi, qualcuno è dovuto uscire. Questi ragazzi questa sera hanno davvero dato l’anima”.
Simone Colombi, portiere del Rimini F.C. “C’è tanto rammarico in questo momento perché penso che abbiamo fatto un percorso molto bello, dall’inizio, lo abbiamo concluso bene in termini di prestazione, di volontà, di personalità, perché non era facile venire qui, con un ambiente così contro, contro una squadra forte, perché il Catania è una squadra forte, e dire la nostra. Lo abbiamo fatto, peccato per com’è andata perché tra recriminazioni nostre, soprattutto, come diceva il mister, per non aver fatto gol nel primo tempo, e per i due episodi finali che sono sotto gli occhi di tutti, torniamo a casa, però sono orgoglioso dei miei compagni perché abbiamo fatto secondo me molto bene, e ora ci ributteremo nel campionato per prenderci quello che in parte ci è stato tolto”.
Si gioca subito perché domenica sarete di scena a Lucca, contro l’altra semifinalista uscita oggi dalla Coppa. “Da quando sono arrivato, a metà ottobre, siamo riusciti a uscire dalla zona play out e abbiamo galleggiato per diversi mesi in quella zona tra play out e play off, negli ultimi dieci giorni abbiamo dato una sterzata con tre vittorie per entrare nei play off, e ora non ci vogliamo più uscire. Anzi, dobbiamo avere l’obiettivo di scalare le posizioni, di far più punti possibili indipendentemente dall’avversario, perché abbiamo dimostrato in campo che lo possiamo fare. E quindi adesso ci ributteremo sul campionato, prepareremo al meglio la trasferta di Lucca”.
Cosa le ha detto l’arbitro, perché ha annullato il gol di Gorelli? “Ho chiesto, in un momento di confusione perché c’era tanta rabbia da parte di tutti, ed è una rabbia che purtroppo a fine partita porta solo a danni perché la partita è finita. L’arbitro mi ha dato la spiegazione di aver visto una spinta di Gorelli, io sinceramente dal campo non voglio giudicare perché ero a cento metri, però dalla reazione che hanno avuto i miei compagni che erano lì e poi dal video che abbiamo visto anche dopo, sinceramente questa spinta non l’ho vista. Però l’errore dell’arbitro fa parte del calcio, soprattutto in questa categoria, dove non c’è il VAR che lo può aiutare, e quindi dobbiamo accettarlo e andare avanti”.