Quattro giorni di anteprime internazionali e incontri dedicati al cinema e al femminile. È C-MOVIE Film Festival, evento culturale in programma dal 20 al 23 marzo, tra la Cineteca e il Cinema Fulgor di Rimini, organizzato da Kitchenfilm, sotto la direzione artistica della regista Emanuela Piovano, con il patrocinio dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e del Comune di Rimini. Ospite d’onore Dacia Maraini, che sarà protagonista di una serie di appuntamenti. Scrittrice da sempre impegnata per i diritti delle donne, Dacia Maraini sarà protagonista di un omaggio alla sua arte e alla sua carriera, ripercorrendo anche la sua attività di regista con la proiezione di alcuni filmati realizzati dall’autrice in Super8 e restaurati dalla Cineteca Nazionale. Giovedì 21 marzo alle ore 17,30 sarà protagonista di in un incontro alla presenza di Annamaria Licciardello, responsabile della Diffusione Culturale della Cineteca Nazionale, e di Macha Meril, protagonista del film L’amore coniugale diretto da Dacia Maraini che sarà proiettato per l’occasione.
Dopo l’inaugurazione di mercoledì 20 marzo, in cui ci sarà un omaggio a Federico Fellini con la proiezione de “La città delle donne” in versione restaurata, tre saranno gli appuntamenti con le anteprime internazionali per altrettante serate del festival. Saranno proiettati Zafira, l’ultima regina, opera prima di Adila Bendimerad e Damien Ounouri, che tra storia e leggenda racconta le gesta della principessa Zaphira, moglie dell’ultimo re di Algeri Salim Toumi, che lottò per difendere la sua comunità dal pirata Barbarossa. E poi Solo per me di Lucie Borleteau, fiaba moderna con il tono e la leggerezza della commedia romantica tra strip-tease e scoperta dell’amore. Infine, Senza prove di Béatrice Pollet, legal drama che affronta la negazione di gravidanza. Le tre pellicole, con le anteprime riminesi alla presenza dei registi, inizieranno il loro percorso nelle sale italiane distribuite da Kitchenfilm.
Il programma del festival sarà anche arricchito da incontri e convegni, a partire dalle proiezioni dei film alla presenza di registi e professioniste del mondo dell’audiovisivo. Fra i vari appuntamenti si parlerà di cinema del Mediterraneo, a firma e soggetto femminile, nel convegno Mediterranea – il nuovo mediterraneo delle donne. Prime donne alla sbarra è il titolo del convegno in cui si rifletterà sui corpi in scena. I festival delle donne: pari opportunità o disparità opportune? sarà invece un momento di riflessione sul cinema.
“Questo festival è una novità assoluta per Rimini e nel panorama nazionale. Mette al centro le donne, protagoniste nel cinema come attrici, registe, produttrici e spettatrici, aprendo una riflessione sulla condizione femminile e sul ruolo della donna nella società. Anche per questo abbiamo accolto la proposta di Kitchenfilm e abbiamo collaborato alla realizzazione di un’iniziativa che va ad arricchire la candidatura di Rimini a Capitale italiana della cultura 2026 assieme alla Romagna” sottolinea Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
“Il festival nasce dallo straordinario incontro tra Kitchenfilm, l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e il Comune di Rimini. La mia speranza è che trovi riscontro negli spettatori, perché offrire qualcosa che si chiama ‘Cinema Corpi Convivenze’ significa anche fare una festa riflettendo fra tanti ospiti e tante opere. Se C-MOVIE contiene anche la radice di movimento, mi si passi questo auspicio come un augurio. Se è vero che Rimini ha il suo etimo nel fiume e nell’acqua che scorre, che C-Movie sia questo: un divenire, un offrire in dono un movimento che vogliamo condividere per un attimo”, commenta la direttrice artistica Emanuela Piovano.
“C-Movie è un appuntamento di prestigio – evidenzia Chiara Bellini, vicesindaca del Comune di Rimini – che mette insieme due vocazioni storiche della nostra comunità, quella cinematografica e quella dei diritti. Oggi il femminile è un tema di confronto, e questo festival ci aiuterà a comprendere meglio il nostro tempo, facendoci scoprire realtà inedite o dimenticate. In questo senso rappresenta il livello più alto di cinema come bene comune”.