Coppa Italia Serie C: Catania-Rimini 2-0, le pagelle di Cesare Trevisani
COLOMBI 6. Brividissimo all’8 e una manona ce l’aveva messa, fortuna che han visto un fuorigioco. Il gol arriva da due metri e comunque nel primo tempo il Catania mulina tanto ma tira pochissimo in porta. Sulla staffilata di Castellini c’è poco da fare.
LEPRI 6,5. L’ultima dormita sul gol del vantaggio è la sua, bruciato da Cicerelli sul secondo palo. Difende a destra, lì c’è meno da lavorare e comunque se la cava sempre con la giusta attenzione. Trasloca in mezzo quando esce Gigli e lì qualche meccanismo si inceppa.
GORELLI 6. Usa corpo ed esperienza nei tanti palloni concessi dentro l’area biancorossa nel primo tempo e anche nei duelli sulla trequarti. Qualche appoggio un po’ pastrocchiato e alla fine tutto lo stadio se lo mangerebbe. Segnerebbe il gol dei supplementari, ma l’arbitro non ha voglia di correre ancora.
GIGLI 6. Sotto pressione costante, se la cava negli scontri diretti e sgombera parecchie mezze palle in area. Più complicato quando deve muoversi a inseguire, ma è bravo a fare le cose giuste. Spende presto un giallo per inchiodare una ripartenza che pesa molto. Dorme un po’ su una rimessa che concede una palla gol al 68’.
SEMERARO 5,5. Parte bene, alto e aggressivo. Poi però dalla sua parte si concentrano le offensive ed è complicato tener botta. Svirgola il campanile che origina il vantaggio di casa. Ha comunque parecchie licenze e spesso si alza nello spazio, purtroppo la palla gira lenta e non gli arriva mai a tempo. Sul 2 a o prima sbaglia un appoggio e poi consente un cross dal fondo dai mille veleni.
MEGELAITIS 6,5. È l’arma tattica per fare densdità sulla trequarti siciliana, dove classe e rapidità abbondano. Un po’ scolastico col pallone tra i piedi ma la zona in cui agisce non permette disattenzioni. Ripresa vigorosa, con ribaltamenti condotti di persona e fino alla fine spinge a tutta.
SALA 6. Troise gli mette in tasca le chiavi del gioco. Ne tocca mille, reclama più movimento dai compagni e azzarda pochissimo in profondità. Ha sul sinistro la palla del pari che tira addosso ad Albertoni. Scende due gradini nella ripresa, ma c’è fino alla fine.
LANGELLA 5,5. Agisce in una zona dove servono occhi vispi e gamba veloce. Gioca molti palloni sporchi e però il saldo è negativo, con troppi errori, pure sotto pressione.
LAMESTA 7. I suoi tagli impauriscono subito il Catania. Quando s’accende trema tutto il Massimino. Strappa di continuo e si meriterebbe un rigore che l’arbitro non ha il coraggio di fischiare al novantesimo davanti a ventimila assatanati.
MORRA 6. Solita partenza morbida e un paio di sue incertezze portano in Catania in casa biancorossa dopo 10 minuti. Migliora col passare dei minuti, ma entra in guerra con la difesa e si prende un giallo anche lui. Al 69’ in area si guadagna di battere a rete ma non trova la mira giusta. Esce a 13 dalla fine, non contento. E scarica il nervoso sull’arbitro al triplice fischio, finendo espulso.
MALAGRIDA 5,5. Parte in contropiede sullo 0 a 1 ma ormai in area non riesce a tirare fuori niente. Poi offre a Sala la palla del pari. Intorno a questi due guizzi molto lavoro in copertura e poche accelerazioni da offrire ai lanci da dietro. All’alba della ripresa lascia a Garetto.
GARETTO 6. Porta i chili che servono nel cuore della ripresa e col risultato in bilico, ma non accade nulla.
TOFANARI SV. C’è anche una sua imprecisione all’origine del secondo gol. Poi se la sbriga come può nel convulso finale.
CERNIGOI SV. Non si vede, passa troppo poco da lui nel finale.
UBALDI SV. Il finale è una corrida e anche dai suoi piedi non passa nulla.
IACOPONI SV. Ci prova, ma non c’è spazio per rimetterla in piedi.
Cesare Trevisani