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venerdì 5 luglio 2024
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Semifinale d'andata

Coppa Italia Serie C. Rimini-Catania 1-0, il dopogara

In foto: Emanuele Troise, allenatore del Rimini F.C.
Emanuele Troise, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
mer 24 gen 2024 22:43 ~ ultimo agg. 25 gen 17:38
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Le dichiarazioni al termine di Rimini-Catania 1-0, semifinale d’andata della Coppa Italia di Serie C (leggi notizia).

Edoardo Colombo, portiere del Rimini F.C.: “Molto bene, sono contentissimo, anche perché oggi è il mio compleanno, quindi festeggiarlo così è molto più bello. Abbiamo fatto una prestazione di gruppo, di carattere, sappiamo che ci aspetta una partita di ritorno”.

Qual è stata la parata più difficile? “L’intervento più complicato è stato l’ultimo, anche per il momento della partita: stavamo subendo quest’azione dell’ultimo secondo. Siamo stati tutti bravi”.

Si aspettava di giocare stasera? “Sì, me lo aspettavo perché la squadra vedo che ha fiducia in me, il mister anche. Questa competizione è importante per sentirsi parte del gruppo, ho giocato bene a Vicenza e quindi me l’aspettavo”.

Semifinale d’andata Coppa Italia Serie C: Rimini-Catania 1-0, il dopogara

Emanuele Troise, allenatore del Rimini F.C.: “Una partita importante da parte dei ragazzi, contro un avversario tosto. Sono quelle partite che alzano la tensione. Poi si fa abbassare com’è successo in diversi periodi di gara. Abbiamo avuto un buon approccio, siamo stati imprecisi in alcune occasioni in cui avremmo potuto fare male, abbiamo trovato il gol con Lamesta. Poi ci siamo consegnati, contro una squadra che quando ti consegni ti può mettere in difficoltà. Ho chiesto ai ragazzi alla fine del primo tempo di essere più precisi. Le scelte hanno ripagato, con i due pali. Anche noi in qualche circostanza avremmo potuto raddoppiare. Dispendio energetico importante, ora archiviamo, ci aspetta una gara di ritorno complicata nel loro stadio, dovremo essere bravi a reggere la pressione. Ci sarà tempo per ricaricare le energie e preparare la gara di ritorno”.

Perché Cernigoi in partenza e non Morra? “Ieri accennavo a qualche giocatore che non era al meglio, Claudio (Morra, ndr) era uno di quelli, mi ha dato disponibilità però la scelta è ricaduta su Cernigoi perché mi servivano i primi undici al meglio”.

Per cercare di contrastare il Catania un po’ più avanti ha aiutato la posizione di Delcarro? “Siamo stati bravi ad alternare perché è impensabile contro una squadra del genere rimanere sempre alti. Hanno due giocatori davanti che nel momento in cui tengono la pressione, parlo Di Carmine e Costantino, sono bravi. Con Chiarella e Peralta che si allargava da quella parte non ha pagato. Con Lepri spostato siamo andati meglio”.

In Coppa molte partite di sofferenza perché gli avversari sono importanti, ma riuscendo a mantenere la porta inviolata. Cosa stanno dando queste partite al Rimini anche in ottica campionato? “In linea generale stiamo consolidando le nostre certezze, i nostri punti forti partita per partita e non perdiamo di vista quelli che possono essere i nostri limiti. Questa è una richiesta che faccio anche in campionato, dare continuità in tal senso. Per quanto riguarda la Coppa e il blasone degli avversari è chiaro che si alza il ritmo di tante componenti, compresa la pressione psicologica, e ci stiamo lavorando tanto perché c’è una grande distanza quando incontriamo certi avversari, come Cesena e Catania. Credo che i ragazzi stiano crescendo”.

La scelta di Colombo tra i pali? “L’ha meritata a Vicenza, quindi era giusto. La scelta fatta a Cesena di Simone (Colombi, ndr) è stata per la questione di quel derby che dal punto di vista psicologico avrebbe potuto condizionare Edo (Colombo, ndr), quindi abbiamo ritenuto opportuno far giocare Colombi. Nell’ottica della squadra che è migliorata credo che tutti gli elementi abbiano fatto miglioramenti. Il portiere della Coppa Italia è Edo, non ho visto nessun motivo per cui dover cambiare il portiere. L’altro aspetto è l’appoggio della squadra, perché si danno ancora più forza a livello di collettivo”.

Diego Peralta, attaccante del Catania F.C.: “Credo che la prestazione ci sia stata, ovviamente avremmo dovuto sfruttare di più le occasioni che abbiamo avuto, loro sono stati bravi a finalizzare quel contropiede. Il carattere c’è stato, poi non era facile in dieci. C’è tanto dispiacere perché quando crei e vai a casa così fa male”.

Ancora una volta la vostra squadra è poco cinica sotto porta. Come mai? “Forse nel primo episodio è stato bravo anche il portiere, negli altri due è stato un fattore di sfortuna perché Roberto (Zammarin, ndr) ha preso il palo interno in tutte e due le occasioni. I ragazzi mi hanno detto che è già capitato nella stagione, abbiamo preso molti pali. Ne dobbiamo prendere atto e fare qualcosa di più”.

Cosa resta da una partita giocata in questo modo, al di là del risultato negativo? “Io per il passato non posso parlare perché non ero qua e non sarebbe giusto. Credo che ci portiamo a casa una grande prestazione. Credo che lavorare su questa strada sia la cosa giusta”.

Davide Lamesta, attaccante del Rimini F.C., autore del gol partita: “Sicuramente sono soddisfatto del gol, della squadra perché abbiamo vinto, cercheremo di andare avanti”.

Non segnava dalla sfida di Coppa con il Cesena. “Se parliamo di numeri in campionato il gol mi manca da tanto, però la squadra sta facendo bene, l’importante è quello. Andiamo avanti”.

Come si prepara una gara del genere? “Sicuramente coi compagni ci siamo parlati e detti che era una partita fondamentale, ci siamo abbracciati tutti, come dice il mister. Domenica contro il Pineto sarà un’altra battaglia”.

Negli ultimi mesi ha avuto anche un calo di condizione? “Non è un problema fisico, dovuto anche a episodi, fisicamente sto bene”.

Quanto le mancava il gol? “Essendo un attaccante il gol mi mancava da tanto, sono molto felice che sia arrivato durante una gara con tanti tifosi. Non lo vivevo però come un peso”.

Siete stati anche fortunati. “I due pali l’hanno portata dalla nostra parte, però posso dire che con la compattezza messa in campo l’abbiamo portata dalla nostra parte”.

Cosa le chiedeva il mister nelle ripartenze? E la sua sensazione sulla sua posizione in occasione del gol? “In fase di non possesso di rimanere sulla linea, ho visto Cernigoi e ho tagliato al centro. Sulla posizione non posso dire: il gol è arrivato, sono felice così”.

Niccolò Tofanari, difensore del Rimini F.C., al rientro in campo dopo l’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi due mesi e mezzo. “Sicuramente ha provato un’emozione particolare, sono stati due mesi e mezzo duri. Ho lavorato dopo l’intervento intensamente. Sono contento di aver dato il mio contributo”.

Come ha visto i compagni da fuori nelle passate settimane e oggi dalla panchina prima e dal campo poi? “I ragazzi stanno dando tanto, dobbiamo continuare su questo cammino perché ci aspettano tante partite sia di campionato che il ritorno a Catania. Li ho visti concentrati da fuori e da dentro, dobbiamo continuare così”.

C’è stato da soffrire nel finale, nonostante l’uomo in più. Come ha vissuto lo spezzone di gara concessole da mister Troise? “Venti minuti in una partita del genere sono di buon auspicio. Il Catania è forte, ci sta da parte nostra avvertire la stanchezza. Avremmo potuto palleggiare meglio, però secondo me il Rimini ha fatto bene dal 1′ al 90′. Ci sta che in qualche situazione si possa soffrire”.

Emmanuele Pio Cicerelli, attaccante del Catania F.C., subentrato nella ripresa: “Io fisicamente sto bene, sono a disposizione, il mister decide. Io sono a disposizione e mi sento bene, sono pronto. Oggi sono subentrato, ma penso di aver dato quello che potevo dare in una situazione comunque complicata della partita perché è stato espulso Zamma (Zammarini, ndr)“.

Dovesse partire dall’inizio da quinto come si troverebbe? “Bene perché il quinto l’ho fatto per due anni a Salerno, mi vedo lì, così come posso fare il trequartista”.

Con che spirito tornate a Catania? “Siamo delusi anche per come è arrivata questa sconfitta, perché l’atteggiamento è stato giusto, abbiamo avuto tante occasioni, abbiamo preso anche due pali, abbiamo concesso due occasioni nitide all’avversario, in una abbiamo preso gol e abbiamo pagato quella. La prestazione c’è stata, non credo che costruendo così tanto nelle prossime partite non arrivi il gol”.

Cos’è mancato oggi? “Oggi non siamo riusciti a finalizzare, ma lavoriamo sull’errore per migliorarlo. Oggi è mancato quel centimetro che può fare la differenza, soprattutto in queste partite. Ora abbiamo una partita in cui dobbiamo fare gol anche con le mani, faremo di tutto per farlo”.

Vi aspettavate una partita così intensa da parte del Rimini? “Avevamo guardato bene i nostri avversari, sapevamo che fanno un gioco molto intenso. Anche l’inizio della partita è stato intenso, perché abbiamo approcciato alla grande”.

Perché avete protestato in occasione del gol di Lamesta? “C’è stato un contatto a metà campo con Ivan Kontek, non mi voglio esprimere sul metro arbitrale, ma ce ne sono stati altri di contatti così fischiati durante la partita e invece in quel caso non è arrivato il fischio. Non posso esprimermi”.

Cristiano Lucarelli, allenatore del Catania F.C. Cosa non ha funzionato oggi? “Se dicessi cosa non ha funzionato sarebbe la mia ultima partita sulla panchina di una squadra di calcio”.

Il Catania è riuscito a mettere in difficoltà il Rimini. “Io posso solo dire che la prestazione dei ragazzi è stata per me un orgoglio perché anche, immeritatamente in dieci, la squadra non si è disunita e ha finito in attacco con l’ultimo tiro. In quelle situazioni è facile anche perdere la testa, i ragazzi sono stati bravi, sono rimasti lucidi”.

Cos’ha detto ai ragazzi a fine gara? “Gli ho fatto i complimenti per la prestazione e ho detto che sono orgoglioso di essere il loro allenatore”.

Questa sera ha ricevuto tanti segnali, anche in vista delle prossime partite di campionato. “Tanti bei segnali, anche altri segnali non dai miei ragazzi li ho capiti subito, e quindi i ragazzi sono stati bravi”.

Tanti impegni ravvicinati. Questa partita lascia rabbia o la squadra potrebbe accusare il colpo? “Una squadra che si esprime così nonostante tutto perché dovrebbe subire un colpo? Secondo me è un’iniezione di fiducia aver chiuso all’attacco nonostante fossimo con un uomo in meno”.