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Torte in faccia e agguati sul posto di lavoro alla nuova compagna dell’ex marito

Minacce e stalking sulla vicina, arrestato 54enne

repertorio

Dovrà stare a una distanza di almeno 500 metri dalla persona offesa, non potrà contattarla con alcun mezzo e dovrà stare alla larga dai luoghi che frequenta abitualmente. E’ la misura cautelare che il gip del tribunale di Rimini, Manuel Bianchi, ha disposto nei confronti di una 49enne residente a Rimini, che dal 2020 ad oggi ha perseguitato la nuova compagna dell’ex marito sulla base delle dichiarazioni rilasciate dalla vittima, di un referto medico che parla di trauma contusivo allo zigomo con conseguente prognosi di 10 giorni e dei messaggi minatori consegnati alla polizia. Spinta dal rancore e dalla gelosia, l’indagata ha messo in atto una serie di condotte reiterate che hanno portato la vittima addirittura a lasciare il proprio posto di lavoro.

Minacce sui social, telefonate di insulti, messaggi vocali intimidatori, sono solo alcuni dei comportamenti contestati alla 49enne, che nell’estate del 2022 si era presentata nel bar dove lavorava la nuova compagna dell’ex marito e l’aveva pesantemente insultata davanti a tutti. Una sorta di “agguato” che aveva ripetuto a luglio di quest’anno mentre la vittima era in compagnia dell’ex marito e del figlio dell’indagata. In quell’occasione aveva atteso che scendesse dalla macchina per colpirla con un pugno in pieno volto. L’ex marito e il figlio avevano cercato di allontanarla, ma lei era riuscita a divincolarsi e a sferrarle un secondo colpo. La vittima era entrata in un bar per ripararsi, ma lei si era introdotta nell’esercizio pubblico e le aveva lanciato contro un bicchiere di vetro. La donna, ferita, era stata poi portata in pronto soccorso a Rimini, dove ad attenderla però c’era nuovamente l’indagata, che non appena notava la sua presenza la minacciava urlandole: “Ti ammazzo”. In occasione del compleanno del figlio, invece, vedendo arrivare la nuova compagna dell’ex marito, perse le staffe e le tirò la torta in faccia.

Per il gip, l’indagata “è restia a fare ricorso ai propri freni inibitori” e pertanto “si rende necessario il divieto di avvicinamento alla persona offesa”.

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