Ci sarà oggi la cabina di regia tra Governo e Anci per fare chiarezza sulla ridefinizione del PNRR che ha visto nei mesi scorsi l’improvvisa cancellazione ai Comuni di oltre 10 miliardi di euro di progetti di rigenerazione urbana già approvati. “Non è stata e non è una bella pagina dei rapporti governo centrale-enti locali e territori. Si fa cassa sulla loro pelle. Da un lato Anci con il suo presidente De Caro e migliaia di sindaci in tutta Italia, dall’altro in parlamento come deputati di territori che lavorano su progetti strategici stiamo pressando ministro Fitto e Governo per avere certezze sul destino di intere aree del Paese, sulla loro possibilità di cambiare e rigenerarsi” commenta il deputato del Partito Democratico Andrea Gnassi sul tema Pnrr.
“Proviamo a semplificare: tu Comune presenti un progetto su cui costruisci un pezzo difuturo della tua comunità, il Governo lo approva e formalmente ti conferma le risorse economiche per realizzarlo; tu fai la gara d’appalto, stai per cominciare i lavori e… arriva un nuovo Governo, in grave crisi finanziaria e in problematici rapporti con l’Europa, che ti dice “i tuoi soldi non ci sono più, li prendo io”. Aggiunge: “Te li rimedio da un’altra parte, ma non sul PNRR”. Passano giorni, settimane, mesi ma non si dice da quale parte dovranno arrivare le risorse sottratte e si arriva dunque a oggi. Un esempio tra tanti: il Comune di Rimini che è in fase di partenza per la riqualificazione dei tratti sud del Parco del Mare, finanziati dal PNRR con 25 milioni di euro. Cosa accadrà se quel finanziamento, già concesso, non sarà garantito? Quel progetto è fondamentale per una comunità. La stessa cosa vale per progetti strategici di Santarcangelo, Riccione, Bellaria, dei Comuni della Valconca e della Valmarecchia. Sono tutti progetti, quello di Rimini e degli altri Comuni, che hanno rispettato requisiti regole e criteri del Pnrr. E quindi Non possono essere tagliati!”.
Gnassi si dice anche pronto ad affiancare le amministrazioni in caso di contenziosi legali: “Siamo a quattro settimane dalla fine dell’anno, nel momento in cui i Comuni stilano i bilanci per i 12 mesi successivi. E ancora non v’è alcuna certezza. Oggi stesso a Fitto diciamo due cose. Una: vogliamo credere alle istituzioni, alla lealtà e alla collaborazione tra i diversi livelli. Due: se il Governo conferma lo scippo di risorse, se confermato, ci saranno contenziosi anche legali. Non faremo sconti e affiancheremo i Comuni che li promuoveranno. Lo facemmo nel 2018 col bando periferie che riqualificò Rimini Nord. Oggi credo, auspico, che Fitto capirà, almeno “la seconda” . Non è un minaccia. Ma un impegno per dire che andremo fino in fondo. Ci può scommettere” conclude il deputato
dem.