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Rimini F.C.: la presentazione del nuovo allenatore, Emanuele Troise

Il vicepresidente Angelo Sanapo, l'allenatore Emanuele Troise ed il DT Antonio Di Battista

Alle 9:30 di mattina il Rimini F.C. presenta, nella sala stampa del “Romeo Neri”, il nuovo allenatore, Emanuele Troise, chiamato a dare una svolta alla stagione dei biancorossi, iniziata male: quattro punti conquistati nelle prime sette gare di campionato, con 18 gol subiti, e ultimo posto in classifica insieme a Sestri Levante.

Angelo Sanapo, vicepresidente del Rimini F.C. “Volevo fare un ringraziamento a mister Raimondi e al suo staff. Smaltito il dispiacere di un cambio tecnico doveroso, dove lui ha pagato gli errori un po’ di tutti, adesso cerchiamo di cambiare pagina e dare continuità al progetto che è molto chiaro. Attraverso la persona di Emanuele abbiamo visto chi può dare continuità al progetto”.

Antonio Di Battista, direttore tecnico del Rimini F.C.: “Colgo anch’io l’occasione per ringraziare Raimondi. Ci dispiace averlo sollevato dal ruolo, purtroppo nel calcio quando i risultati non arrivano a pagare è sempre l’allenatore. Siamo responsabili di questa situazione di classifica. Quando le cose non vanno siamo responsabili tutti quanti, ma bisogna anche allargare ai giocatori, che possono fare di più. Vogliamo regalare ai tifosi delle gioie e non dei dolori, come in questo momento”.

Emanuele Troise: “Vorrei partire da zero. Mi associo a quanto detto su Gabriel, per amicizia. Abbiamo lavorato insieme a Bologna, lui come assistente di Siniša Mihajlović, io come allenatore della Primavera. Ho conosciuto bene la persona e gli faccio un grosso in bocca al lupo. È doveroso da parte mia ringraziare Geria, Di Battista e Sanapo: Rimini è una destinazione ambita, sappiamo quanti allenatori sarebbero venuti qui, e ho percepito subito la loro fiducia. Vengo qui con grande determinazione per cercare di ringraziare sul campo, nei fatti, cercare di rimanere il più a lungo possibile, perché le prime impressioni sono state che si può costruire tanto, e ci sono tutti i presupposti per creare un progetto tangibile, attraverso la crescita di un settore giovanile, attraverso le strutture. Nel primo approccio avuto ieri con la squadra ho cercato di trasferire loro un senso di appartenenza, che molte volte è aleatorio ma qui non è aleatorio. Sappiamo che il calcio è un po’ cambiato, perché i giocatori cambiano società ogni sei mesi. Avere una proprietà, una solidità, la presenza sempre più costante, deve accrescere il senso di appartenenza. Questo lo dobbiamo fare attraverso il campo, che è quello che ci appartiene. Chiederò loro cultura del lavoro, responsabilità, perché ci vuole, in virtù di quello che è il senso di appartenenza poi, c’è da assumersi delle responsabilità anche se sono ragazzi. Ho trovato una squadra piena di risorse umane per costruire e cercare di ribaltare una situazione in questo momento di sfiducia e col morale giù. Insieme ad una proprietà sono le due componenti chiave per cercare di cambiare il trend”.

Le prime parole di Emanuele Troise da allenatore del Rimini F.C.

Che squadra ha trovato? “Per quanto riguarda il tasso tecnico della squadra lo scopri allenandoli, ma tanti li conosco – risponde Troise -. Credo che in un campionato di buon livello non ha espresso il potenziale che ha, una squadra che ha dei valori, nelle 19 squadre di questo girone. Io credo che questa squadra abbia un potenziale non espresso, senza giudicare il lavoro. Non ero qui, ma ho seguito il cambio di proprietà. Ci sono state una serie di condizioni che hanno potuto compromettere in queste sette partite il rendimento e credo che la squadra abbia dimostrato molto meno del suo valore. Per quanto riguarda la dirigenza c’è pieno confronto sulle situazioni migliorabili, però oggi abbiamo il dovere di insistere su un gruppo che ha avuto delle difficoltà non solo dal punto di vista psicologico, ma anche tecnico. E voglio partire da lì. Il mio lavoro oggi è andare in campo, da ieri, da dopo la conferenza, e cercare di tirare fuori il meglio da quello che c’è. E credo che ci siano ancora tanto terreno fertile per alzare il livello”.

Ha visto il Rimini dal vivo? Il problema è che subisce molti gol. “Per quanto riguarda in questo momento l’aspetto difensivo e il numero di gol subiti è evidente, è una fragilità. Per quanto mi riguarda la fase difensiva deve essere collettiva, dove tutti sono coinvolti in quello che può essere un gol subito. Il portiere è l’ultimo componente, dove vengono evidenziati gli errori più netti. La fase difensiva deve essere migliorata a livello collettivo e anche mentale. C’è il discorso del portiere, che è evidente che non stia attraversando un buon momento. Se non riesce a dare tranquillità è chiaro che è sotto gli occhi di tutti. Conoscendo il ragazzo (Troise ha allenato Colombo alla Cavese, ndr), è un ragazzo che tiene molto al suo lavoro, è consapevole che non sta rendendo come vorrebbe, ma questo fa parte di una squadra di calcio, di un percorso: arrivando da un campionato di livello inferiore ti trovi a giocare in un campionato più elevato, ma è fisiologico, anche per le altre squadre. Senza citare altri portieri, ci sono stati degli errori. Quando parlo di valutazione globale tengo presente questa fragilità e cerco di individuare le possibili soluzioni”.

Rimini F.C.: presentazione del nuovo allenatore, Emanuele Troise

Di Battista, perché Raimondi è stato sollevato dall’incarico (anche se tecnicamente si tratta di una risoluzione consensuale)? “L’esonero è avvenuto solo per la situazione di classifica. Speriamo che la dea bendata non ci volti ancora le spalle”.

Con che modulo partirà? “Gioco con la difesa a quattro, ma mi interessa più l’espressione di gioco” risponde Troise.

La considera l’occasione più importante della sua carriera? E gli errori individuali, che in questo avvio stanno condannando il Rimini all’ultimo posto, si allenano o è una questione di qualità dei giocatori? “La considero una tappa importante, come ho sempre fatto con l’obiettivo di rimanerci il più a lungo possibile. Per l’errore individuale secondo me è una cosa che si può allenare. A Cava avevo una squadra esperta, che doveva vincere il campionato. Se il tempo ce lo permetterà anche con una carta d’identità diversa ci sono dei margini di miglioramento”.

Sull’aspetto psicologico. “È un po’ quello che succede quando i risultati non arrivano, il morale non è alto, la fiducia non è alle stelle e si rischia che qualche fessura possa diventare crepa. Dobbiamo cambiare impostazione, trovare entusiasmo e lati positivi. Per lavorare con la difesa a quattro punterò e insisterò sull’espressione di gioco, su quelli che sono dettami tattici piuttosto che condannare un giocatore in virtù del sistema che si possa fare”.

Di Battista, avete pensato anche ad un allenatore più esperto prima di firmare Troise? “Quando si va a cercare un profilo bisogna capire anche la disponibilità. Alla fine noi abbiamo voluto fortemente Emanuele Troise, già dai primi momenti pensavamo a una figura di questo genere perché pensiamo che il gruppo sia un gruppo di valore e che abbia bisogno in questo momento solo di fiducia, di avere un’autostima alta e di lavorare di squadra”.

Il DT del Rimini F.C., Di Battista, spiega la scelta di Emanuele Troise come nuovo allenatore


Troise, ha avuto indicazioni sull’utilizzo degli under? “La priorità in questo momento è fare qualche risultato. Non ho mai guardato la carta d’identità. Farò una questione di uscire il prima possibile da questa situazione di classifica. Se il campo richiederà tutti over si giocherà con tutti over”.

Quanto contano per lei i numeri? “I numeri sono importanti ma non sono fondamentali, vanno analizzati e valutati nello specifico. È chiaro che oggi ci sono differenze nette e si cercherà di abbassare un dato che è evidente: i tanti gol subiti”.

Sanapo, chi ha scelto il nuovo allenatore? “La decisione è stata da parte di tutti, la parte tecnica che è a Rimini e la presidente. Con Emanuele il feeling è partito da subito, noi cercavamo un allenatore che potesse continuare il nostro progetto. Ne abbiamo incontrati diversi, se Emanuele è qui crediamo sia la persona giusta che noi vogliamo tutti insieme. Chiudo ringraziandovi e augurando un buon lavoro a lui e a noi. Io la classifica non la guardo dall’ultimo posto, ma vedo che siamo a quattro punti dai play off”.

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