Un altro passo per la realizzazione della nuova Scuola primaria Repubblica di Cattolica. L’amministrazione comunale ha, infatti, individuato la ditta a cui affidare l’appalto per i lavori di demolizione e ricostruzione dell’edificio. Si tratta della società consortile “Consorzio stabile Acreide”. Durante il mese di ottobre, dopo le verifiche di legge, sarà firmato il contratto. E a novembre, si partirà con i lavori per la demolizione. Il costo per la realizzazione della nuova scuola è di 7 milioni e 200mila euro, di cui più della metà con risorse extra comunali, nel dettaglio 2 milioni e 4mila con fondi del Pnrr, 1 milione e 700mila euro li reperisce la ditta autonomamente per l’adeguamento sismico ed energetico. I restanti 3 milioni e 100mila li mette il Comune
La ditta Consorzio Stabile Acreide è stata scelta sulla base di un’offerta economicamente più vantaggiosa per il ribasso presentato del 12,21 per cento e per la qualità dei miglioramenti proposti, tra cui quelli relativi a nuovi arredi e alla qualità dei materiali impiegati, ad esempio rivestimenti e pavimenti che hanno la caratteristica di neutralizzare eventuali virus.
“La demolizione partirà dopo che Enel avrà installato la cabina elettrica esterna – spiega il dirigente dei Lavori pubblici, Baldino Gaddi – cabina che dovrebbe essere montata verso metà mese, poi dovrà essere installata la parte tecnologica. Di solito, sono necessari almeno una ventina giorni. Si parte quindi da novembre con il percorso di demolizione”. Un percorso che prevede l’eventuale bonifica dell’amianto. La demolizione salvaguarderà tutte le alberature nella parte perimetrale.
“Stiamo entrando nel vivo dei lavori – commenta la sindaca Franca Foronchi – per la realizzazione di un istituto davvero all’avanguardia sotto il profilo architettonico, ambientale e didattico. E il tutto nel pieno rispetto dei tempi previsti dal Pnrr, così come avevamo programmato. Questo grazie anche al fatto di aver concluso le operazioni di trasloco e risistemazione degli studenti della Scuola Repubblica negli altri istituti Carpignola, Filippini e Torconca, permettendo di cominciare l’anno scolastico senza troppi sconvolgimenti. Una soluzione con cui abbiamo evitato l’installazione di aule nei moduli didattici che avrebbero comportato esborsi aggiuntivi e pesanti sulle casse del Comune. È importante sottolineare anche che si tratta di un’operazione di rigenerazione urbana di costruito sul costruito, senza un nuovo consumo di suolo pubblico”.