Sanità in rosso. Castaldini (FI): quasi un miliardo, 220 milioni per Ausl Romagna

In base all’analisi dei bilanci preventivi 2023 delle Aziende Sanitarie, il buco della sanità emiliano romagnola sarebbe di oltre 730.000.000 di euro. Lo rileva la consigliera regionale di Forza Italia Valentina Castaldini spiegando che probabilmente si arriverà a sfiorare il miliardo di euro visto che all’appello mancano ancora alcuni dati relativi a Modena e Piacenza. “Per avere il dato definitivo bisognerà attendere ancora qualche giorno – afferma la consigliera –, l’approvazione dei bilanci nelle rispettive CTSS e la trasmissione alla Regione sta accadendo in queste ore, ma la tendenza è purtroppo chiara e netta: il debito potrebbe superare il miliardo di euro, + 20% rispetto allo scorso anno, frutto delle spese e degli investimenti messi a preventivo“. Per quanto riguarda l’Ausl Romagna il buco 2023 sarebbe di 219milioni di euro, 22milioni in più dell’anno precedente. 

La Castaldini ricorda che lo scorso anno la Regione aveva addebitato il deficit al caro bollette e alle spese covid. “Non basta chiedere soldi a Roma. Per cosa li chiediamo? Per coprire il buco o per una riforma del sistema? Perderemo un mese e mezzo in Regione per la proprosta di legge Donini sul finanziamento alla sanità, buona solo per farsi ascoltare alle Feste dell’Unità“. “Stiamo per affrontare una grande riforma sanitaria, a partire dalla riorganizzazione dell’emergenza-urgenza, ma questo cambiamento nel breve termine porterà ad un aumento dei costi – prosegue –. Quindi se la nostra situazione adesso è questa, quale sarà lo scenario della sanità pubblica emiliano romagnola?“. La consigliera ricorda anche che attualmente “le agende sono chiuse per diverse prestazioni che sono al di fuori dei livelli essenziali di assistenza, quindi liste bloccate per allergologia, per logopedia, solo per fare qualche esempio. Stiamo iniziando un iter di una legge nazionale che ci farà perdere tempo nelle commissioni e in assemblea legislativa per un mese e mezzo almeno, chiedo che invece quel tempo venga usato per una riforma sanitaria necessaria” conclude la Castaldini.