Alluvione e polemiche. Ancora. Dopo l’affondo dell’onorevole Pd Gnassi che riferendosi alla vicenda “albanese” aveva ricordato alla premier che “anche qui in Romagna c’è un conto da pagare. E non per colpa di un gruppo di scrocconi che si sono alzati dal tavolo senza pagare” (vedi notizia), arriva la risposta del parlamentare della Lega Jacopo Morrone. “Andrea Gnassi parla del nulla – scrive –. Se ci fosse un conto da pagare in Romagna, pessima espressione se riferita alla ricostruzione post-alluvione, dovrebbe pagarlo in primis chi ha contribuito alla mancata tutela di un territorio notoriamente fragile come quello romagnolo, penso alla Regione e alle amministrazioni locali governate per decenni dalla medesima area politico-ideologica”.
“Come sta scritto nel copione della sinistra più becera – prosegue -, alla premier Giorgia Meloni non si deve risparmiare una critica. Anche la meno intelligente. Nasce di qui lo sprezzo radical-chic rivolto a Meloni per aver saldato il conto lasciato da quattro scrocconi italiani in un ristorante albanese. Gnassi con un salto funambolico collega il conto saldato al ristorante a un non meglio precisato ‘conto’ da saldare in Romagna. Gnassi sa benissimo che gli indennizzi per la ricostruzione saranno distribuiti quando sarà il momento, peccato che eviti di chiedere quando i vari amministratori Pd salderanno il loro debito con i romagnoli alluvionati, recitando ‘mea culpa’, assumendosi le dovute responsabilità e collaborando attivamente con il Governo e il Commissario alla ricostruzione anziché boicottarli con polemiche ossessive. Una catastrofe ambientale? Certamente, ma forse molti danni si sarebbero potuti evitare se l’allarme fosse stato dato in tempo e se le zone più a rischio fossero state monitorate tempestivamente. Peccato che Gnassi non trovi nulla da dire, per esempio, sul fatto che, mentre l’Emilia è dotata di casse d’espansione, la Romagna è la ‘cenerentola’ della regione anche su queste indispensabili opere di difesa idraulica” conclude Morrone.