E’ stato arrestato a Caorle (Venezia), mentre si trovava a casa dei genitori, il responsabile provinciale di Gioventù Studentesca “Don Giussani” a Reggio Emilia, movimento che fa parte dell’ambito di Comunione e Liberazione e che consiste in un percorso formativo riservato agli studenti con momenti di incontro con i formatori in ambito locale, vacanze studio, ritiri spirituali e attività ludico formative.
L’uomo, un 52enne nato a Reggio Emilia, è accusato di atti sessuali con minorenne, nello specifico una ragazzina di 14 anni. Secondo l’accusa, durante un ritiro spirituale di alcuni giorni a Rimini, avvenuto lo scorso aprile, alla vigilia di Pasqua, avrebbe abusato dell’adolescente che faceva parte del gruppo a lui affidato. In particolare, avrebbe ricevuto la ragazzina nella sua camera, in un momento di angoscia e turbamento della minore, e qui avrebbe consumato con lei un rapporto sessuale non protetto.
Altri abusi, invece, sarebbero avvenuti a Reggio Emilia, quando l’uomo accompagnava in auto la 14enne a casa dopo gli incontri spirituali. L’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore riminese Davide Ercolani. A firmare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dai carabinieri di Rimini e dai colleghi di Reggio Emilia, è stato il gip del tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini.
La relazione clandestina tra la 14enne e l’educatore è stata scoperta dalle due sorelle maggiori di lei, che hanno trovato nel telefono della minore una chat amorosa tra i due. Contattato dalla sorella maggiorenne che, incredula, pretendeva delle spiegazioni, l’uomo ha espresso in un messaggio vocale tutto il suo rammarico per quanto accaduto e ammesso di aver sbagliato proprio in virtù del cammino vocazionale intrapreso, raccomandandosi però di non far trapelare nulla.
La madre, subito informata dalle figlie più grandi, ha chiesto spiegazioni alla 14enne, crollata in un pianto liberatorio. L’adolescente ha raccontato del rapporto sessuale avvenuto a Rimini lo scorso aprile, ma anche del primo bacio che risalirebbe alla fine di dicembre 2022. Davanti alla psicologa incaricata di raccogliere le sue dichiarazioni, poi, ha parlato di altri rapporti avvenuti con una certa frequenza anche dopo la scuola o nelle occasioni in cui lui l’accompagnava a casa. Affrontato telefonicamente dal padre delle ragazzina, l’educatore, membro della ‘memores domini’, associazione riconosciuta dalla Santa Sede che predica la povertà, la castità e l’obbedienza, si sarebbe limitato a rispondere di essere malato e bisognoso di cure.
Nell’ordinanza di custodia cautelare, il gip Vinicio Cantarini evidenzia un grave quadro indiziario di colpevolezza a carico dell’indagato, soggetto “incapace di autocontrollo della libido e degli impulsi sessuali”. Tra gli elementi raccolti dai carabinieri, oltre al racconto della vittima ritenuto ampiamente credibile, anche gli screenshot della chat amorosa tra i due e il vocale inviato alla sorella maggiorenne della 14enne in cui ammette di aver sbagliato. Il 52enne, difeso dall’avvocato Liborio Cataliotti, si trova ora nel carcere di Pordenone a disposizione dell’autorità giudiziaria.