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Minaccia il gestore di una bar e si avventa sui poliziotti. Daspo per un giovane

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Nottata di eccessi per un 20enne albanese che nella tarda serata di ieri (martedì), complice l’eccesso di alcol, ha dato in escandescenze in un locale di viale Porto Palos a Viserbella.

Il ragazzo, dipendente di una ditta edile di Igea Marina, dopo aver bevuto mezza bottiglia di tequila, ha infranto alcuni bicchieri e bottiglie per poi brandire tra le mani un coccio e minacciare il gestore del bar e chiunque si trovasse davanti: “Vi ammazzo, vi taglio la testa”, gridava.

Non solo, perché ha cominciato a prendere a calci e pugni anche le auto che erano in sosta nelle vicinanze, danneggiandone cinque. Non si è tranquillizzato neppure alla vista dei poliziotti delle Volanti, giunti sul posto intorno alle due: ha colpito anche loro con calci e pugni e ha sferrato diversi colpi alle auto di servizio, ammaccandone la carrozzeria.

Ci sono voluti quattro agenti per immobilizzarlo e condurlo in questura, dove è stato dichiarato in arresto per danneggiamento aggravato, minacce gravi e resistenza a pubblico ufficiale. Essendosi ferito ad un mano, negli uffici di piazzale Bornaccini è stato richiesto l’intervento dei sanitari del 118. Nel rifiutare ogni tipo di cura, l’esagitato ha persino divelto una porta della camera di sicurezza nella quale era stato rinchiuso.

Questa mattina, ritornato in sé, è comparso in tribunale per la direttissima. In udienza si è detto pentito per il pandemonio causato, anche se ha ammesso di ricordare poco o nulla a causa della pesante sbornia. Il suo difensore, l’avvocato Igor Bassi, ha chiesto i termini a difesa. Il giudice ha fissato l’inizio del processo il prossimo 8 agosto, nel frattempo ha disposto per il muratore albanese, domiciliato in un residence a Viserbella, l’obbligo di firma quattro volte alla settimana. Considerati il rischio di reiterazione del reato e la pericolosità sociale del ragazzo, il questore di Rimini, Rosanna Lavezzaro, ha emesso a suo carico la misura del daspo urbano vietandogli di accedere a tutti i bar in provincia e di stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi per un anno. Se dovesse infrangere il divieto rischia il carcere da sei mesi a due anni e la multa da 8 mila  a 20 mila euro.

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