Pur di conquistare l’uomo del quale si era invaghita avrebbe fatto di tutto, anche inventare un tradimento mai avvenuto convincendo così la sua attuale compagna a lasciarlo. E così è stato. Ora una 48enne riminese, difesa dall’avvocato Piergiorgio Campolongo, rischia di finire a processo con l’accusa di stalking. Per più di un anno, infatti, la donna avrebbe perseguitato un 66enne riminese per il quale aveva perso la testa.
Siccome il 66enne aveva già una relazione e quindi non ricambiava le avance della donna, questa ha pensato che eliminando l’ostacolo principale – cioè la fidanzata dell’uomo – lui avrebbe ceduto. Per mesi la 48enne ha tormentato tanto lui quanto la compagna, inviando decine di messaggi e persino delle lettere nelle quali lo accusava di tradimento: “Giulio (nome di fantasia, ndr) ti tradisce, apri gli occhi. Non credere a tutte le balle che ti racconta”. Per rendere le sue rivelazioni ancora più credibili, la stalker nel gennaio scorso ha inviato sul cellulare della compagna del 66enne diversi screenshot relativi ad una conversazione amorosa che lui avrebbe intrattenuto con un’altra donna, corredati da una foto che lo ritraeva insieme alla presunta amante.
Un lavoro ai fianchi durato mesi e mesi, che alla fine ha dato i frutti sperati: il tarlo di essere stata tradita ha spinto la compagna del 66enne a lasciarlo. Del resto la stalker era stata sfacciata nel dichiarare il suo intento all’uomo. Un giorno si era recata sul luogo di lavoro e, una volta fatta irruzione nel suo ufficio, gli aveva rivolto testuali parole: “Ci penso io a farvi lasciare”.
Complice il disagio maturato in ambito sociale e lavorativo, il 66enne è stato costretto a rivolgersi a uno psicologo per superare il trauma. Nel frattempo però ha deciso di denunciare la 48enne riminese per atti persecutori. Al termine delle indagini delle forze dell’ordine, per la donna è stato chiesto il rinvio a giudizio a firma del sostituto procuratore Luca Bertuzzi. A decidere sarà il gup del tribunale di Rimini il prossimo 5 dicembre.