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LA BCE alza ancora i tassi. Confesercenti: crolla l’indice di fiducia dei consumatori

Prezzi al consumo: a dicembre +0,3%. Inflazione annua superiore alla media

repertorio

E’ di poco fa la notizia che la BCE ha alzato i tassi di un quarto di punto, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,25%, quello sui depositi al 3,75%, e quello sui prestiti marginali al 4,50%. Crolla – commenta la Confesercenti – l’indice di fiducia dei consumatori: l’inflazione ancora alta continua ad erodere il potere di acquisto delle famiglie e l’aumento dei tassi di interesse pesa sui consumi. “Il secondo semestre non inizia sotto i migliori auspici. A farne le spese sono soprattutto i piccoli esercizi commerciali – osserva Fabrizio Vagnini, presidente Confesercenti provinciale Rimini –. Le vendite continuano a segnare il passo rispetto alla grande distribuzione, in particolare rispetto ad alcuni format come gli hard discount”.

Secondo la rilevazione Istat di luglio, l’indice del clima di fiducia dei consumatori scende di due punti rispetto a giugno. Per i consumatori, peggiorano sia le opinioni sulla situazione economica generale, ma anche le attese sulla propria condizione. “Incide ancora, purtroppo, la corsa dei prezzi che per tre anni si manterrà comunque sopra il 2% – continua Vagnini –, mentre i continui rialzi della BCE hanno un forte impatto su credito, consumi e investimenti. E l’aumento della propensione al risparmio indica chiaramente che le preoccupazioni per il prossimo futuro, alimentate anche dal difficile quadro internazionale, sono in aumento”.

Turismo e costruzioni, anche osservando questi dati di ‘sentiment’, si dimostrano invece i due comparti che maggiormente trainano la nostra economia in questi mesi. Si registra una lieve crescita dell’indice generale (0,8 decimali) che è anche il prodotto, tra gli altri, di una risalita della fiducia delle imprese turistiche (+3,3).

Per le imprese del commercio quantomeno si arresta la caduta di 4 punti del mese scorso – conclude il presidente -. Ma le imprese del dettaglio tradizionale devono essere sostenute con interventi che ne migliorino la competitività e permettano loro di agire in un quadro normativo che non le penalizzi, come avviene da decenni”.

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