Qualche tempo fa aveva fatto scalpore la storia di un padre che accompagnava il figlio a scuola a bordo di una Porsche Cayenne e poi chiedeva al Comune una tariffa ridotta per il bambino. Un esempio che rende l’idea dell’evidente contraddizione che a volte si riscontra tra il reddito di alcune famiglie e le loro richieste di accesso ad agevolazioni sui servizi. Il comune di Rimini ha deciso allora un giro di vite per su anomalie e incongruenze grazie ad un sistema serrato di verifica da parte dell’Ufficio Bandi e dell’Ufficio Contributi economici. I controlli, di fatto, sono effettuati in fase preventiva all’erogazione del contributo, di conseguenza l’utente non è ammesso se la dichiarazione ISEE e la documentazione richiesta non è conforme e rispondente e a tutte le specifiche voci. Nel 2022, ad esempio, i check sulla conformità della documentazione relative alle domande per i bandi sono state 2.285, mentre le verifiche su contributi economici una tantum o continuativi sono stati 914. È stato registrato che, tendenzialmente, un 5% delle persone non possiede i requisiti reddituali per accedere al contributo richiesto e pertanto la richiesta viene rifiutata. Anche da parte dell’Ufficio Casa i controlli sono effettuati preventivamente. Per il fondo affitto nell’anno 2022 sono stati controllati 700 nuclei richiedenti a campione, senza che siano state riscontrate particolari difformità.
“L’amministrazione comunale permette di arrivare qeuste risultati sia attraverso dei controlli mirati sulle documentazioni che un confronto tra i redditi dichiarati e lo stiule di vita condotto, che viene individuato attraverso una serie di informazioni contenute nel paniere Istat – è il commento dell’Assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini Kristian Gianfreda – Un’azione di monitoraggio e incrocio dei dati che vede i nostri della protezione sociale lavorare di concerto con la Guardi di Finanza e altri soggetti competenti, per contenere e arginare eventuali situazioni di incompatibilità, al fine di far accedere ai bandi le famiglie e i cittadini che ne hanno davvero necessità, risultando dunque idoneo alle misure di sostegno e agevolazione. Si tratta di un lavoro indispensabile, di giustizia e dignità, a garanzia dell’equità sociale e delle persone più in difficoltà”.