Indietro
menu
confronto in corso

Orario diurno al CAAR? Un'ipotesi "conveniente" ma che incontra forti resistenze

In foto: il Caar
il Caar
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 27 giu 2023 10:56 ~ ultimo agg. 15:30
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Anche il CAAR di Rimini sta affrontando, non senza qualche incertezza, la scelta di aprire le sue attività durante le ore diurne. Si tratta di una rivoluzione che stanno affrontando tantissimi mercati ortofrutticoli italiani – in Romagna il primo a sperimentare un’apertura di questo tipo sarà, nel 2024, il Mercato di Cesena. Un tema che coinvolge non solo i grossisti ma anche i  commercianti-clienti e tutto il sistema logistico del trasporto che ruota attorno al CAAR di Rimini.

I tempi cambiano – sottolinea Alessandro Marchese, presidente di FedagroMercati Rimini, l’associazione dei grossisti del CAAR di Rimini -. L’orario attuale – 04,30/11,00 – sta diventando obsoleto. È perciò necessaria una profonda riflessione. Capisco che ci sono abitudini e tempistiche che si fa fatica a stravolgere. E che non tutti i mercati all’ingrosso sono uguali. Ma occorrerebbe da parte di tutti fare uno sforzo di lungimiranza che guardi ad un profondo ed io ritengo necessario cambiamento. Nei mercati si fa sempre più fatica a trovare dipendenti perché l’orario notturno, che comporta grandissimi sacrifici, non è più accettato dalle giovani generazioni”.

Un passaggio – sottolinea ancora Marchese – che, a mio giudizio, appare obbligato per gli operatori a fronte del periodo di crisi che stanno affrontando i Mercati italiani: il diurno se, da un lato, rappresenta una risposta ai diversi aggravi che sono a carico delle aziende, come la difficoltà del ricambio generazionale, l’abbattimento dei costi del notturno, l’efficientamento dell’utilizzo delle risorse energetiche, dall’altro gioca un ruolo fondamentale nella possibilità di costruire nuovi servizi, nell’offrire nuove opportunità commerciali, nella tutela della produzione e delle peculiarità territoriali. Una trasformazione necessaria per affrontare con lungimiranza le sfide della filiera e proporre delle soluzioni che permettano l’ottimizzazione dei costi. Il passaggio all’orario diurno permette, poi, una maggiore sicurezza e controllo dei prodotti commercializzati e di riflesso una migliore qualità del cibo che arriva nelle tavole dei cittadini”.

Un possibile cambiamento che però sta incontrando forti resistenze tra addetti ai lavori, dipendenti e clienti che temono che sia uno stavolgimento che non migliorerà le cose. “E’ una decisione che ha bisogno di un attento lavoro di sintesi – conclude Marchese – che veda noi operatori,  con i nostri clienti e l’ente gestore del CAAR di Rimini, con il supporto delle istituzioni locali e di Fedagro, procedere a fianco a fianco, uniti, poiché questa scelta avrà risultati positivi solamente attraverso la collaborazione di tutti gli attori della filiera del commercio all’ingrosso”.