Violenza privata, minacce, danneggiamento e molestie. Sono i reati contestati a una 40enne del Ravvenate, finita a processo dopo aver perseguitato l’ex compagno, un riminese di 44 anni, una volta terminata la loro relazione. La donna, difesa dall’avvocato Emanuele Fregola del Foro di Ravenna, è stata condannata dal tribunale monocratico di Rimini a 2 anni e 7 mesi di reclusione, oltre al pagamento di 10mila euro come risarcimento danni nei confronti del riminese, costituitosi parte civile attraverso l’avvocato Filippo Maria Airaudo.
L’imputata, nel maggio del 2022, era stata persino arrestata dalla polizia dopo essersi intrufolata nel condominio del suo ex a Rimini e aver sferrato calci e pugni contro la porta del suo appartamento per oltre 20 minuti. Poi, scesa in strada, aveva urlato a più riprese il suo nome in modo da attirare l’attenzione di tutto il vicinato e indurre così il 44enne ad incontrarla. In passato aveva creato falsi profili social pur di ristabilire un contatto con lui e si era resa addirittura protagonista di sgradite incursioni sul posto di lavoro e in alcuni locali frequentati dal riminese. A nulla era valso il divieto di avvicinamento all’ex compagno e ai figli di lui inflittole dalla giudice Benedetta Vitolo su richiesta del pubblico ministero Davide Ercolani.
La donna beneficerà della libertà vigilata a patto che segua un apposito percorso psichiatrico per la durata di un anno e sei mesi e che non faccia uso di sostanze stupefacenti e di bevande alcoliche. Così ha stabilito il giudice Luca Gessaroli.