La Regione Emilia-Romagna ha un nuovo Piano d’azione contro la ludopatia, 2022-2024. Il programma, approvato dalla Giunta e dall’Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo, riserva una particolare attenzione, oltre che alla prevenzione, all’accesso ai servizi sanitari per le persone a rischio e le loro famiglie; un’ulteriore priorità è rappresentata dalla tutela dei luoghi sensibili, come scuole e ospedali, e dalla promozione di progetti educativi per giovani e studenti. Al tempo stesso punta a rafforzare il supporto ai familiari e l’assistenza a chi soffre di dipendenza dal gioco d’azzardo, assicurando un percorso diagnostico e terapeutico efficace – grazie alla collaborazione tra le neurologie e i servizi per le dipendenze patologiche – e uniforme in tutta la regione. Prevista anche l’attivazione di sportelli di consulenza psicologica, legale e per la gestione dell’indebitamento a livello distrettuale, per offrire supporto gratuito ai giocatori d’azzardo e alle loro famiglie, e la promozione di “Case Ludiche”, spazi in cui svolgere attività di prevenzione e intercettazione precoce del gioco d’azzardo tra i giovani, utilizzando approcci innovativi come laboratori educativi ed esperienziali. Le risorse a disposizione per il 2023 sono 3 milioni e 322 mila euro, di cui gran parte (3,09 milioni) destinati a interventi a livello territoriale e trasferiti alle Aziende Usl e ai Distretti, mentre con i restanti 230 mila euro saranno realizzati dei progetti di livello regionale. All’Ausl della Romagna andranno 777.956 euro. Poi Bologna 613.680 euro; Modena 489.790 euro; Reggio Emilia 467.690 euro; Ferrara 317.914 euro; Parma 314.426 euro; Piacenza 248.074 euro; Imola 92.470 euro.
In Emilia-Romagna nel 2020 sono stati spesi nell’azzardo 810,60 euro per ogni maggiorenne residente rispetto ai 779,67 euro a livello nazionale. Nello stesso anno tra le 30.000 persone che si sono rivolte ai Servizi per le dipendenze patologiche dell’Emilia-Romagna, 1.312 hanno cercato assistenza per il gioco d’azzardo, in diminuzione rispetto al picco di 1.724 utenti nel 2019. La maggioranza sono uomini tra i 45 e i 59 anni. In forte aumento il gioco online.
“Il gioco d’azzardo patologico ha effetti devastanti sulle persone che ne sono dipendenti, oltre che sulle loro famiglie e sulle reti di relazioni. Ecco perché è così importante il Piano d’azione regionale, uno strumento che ci permette di combattere una patologia che va affrontata, e possibilmente vinta, con tutti gli strumenti disponibili, a partire dalla prevenzione– spiega l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Da anni stiamo sviluppando strategie per sensibilizzare la popolazione, con azioni basate su variabili di genere ed età, e continueremo a coinvolgere interlocutori importanti come le scuole, i centri anziani e le biblioteche, con un’attenzione particolare alle fasce di popolazione più vulnerabili. Ponendo sempre al centro della nostra azione i pazienti e le loro famiglie, anche con attività che vanno oltre la mera assistenza sanitaria”.