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Calcio Serie C

Rimini-Fiorenzuola 1-1, Gaburro: "Nel finale avevamo un pullman sulla schiena"

di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
gio 6 apr 2023 22:49 ~ ultimo agg. 8 apr 10:51
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Le dichiarazioni al termine di Rimini-Fiorenzuola 1-1 (vedi la notizia).

Luca Tabbiani, allenatore dell’U.S. Fiorenzuola 1922: “Nei quattro anni che sono qua probabilmente questa è stata una delle imprese più grandi perché siamo venuti con 19 giocatori e 16 under, se non sbaglio, avevamo undici fuori tra infortuni e squalifiche, nel momento che stiamo vivendo da due mesi è stato davvero difficile restare in bolla, restare concentrati e devo ringraziare i ragazzi perché lo spirito è stato importante. Lavorare con pochi giocatori e tanti ragazzi della primavera è stata una grandissima prova umana. È la sesta volta che prendiamo gol all’8′, speriamo si salti quel minuto. È stata una grandissima prova umana. All’inizio è stata dura ma abbiamo avuto un grandissimo spirito di sacrificio. I ragazzi sono stati applicati in maniera esemplare, all’inizio abbiamo dovuto trovare un po’ di misure. Abbiamo sofferto e abbiamo saputo soffrire, appena possibile abbiamo preso il pallino del gioco in mano. Nel secondo tempo abbiamo giocato bene, il gol è un premio per lo spirito messo in campo, questi ragazzi hanno tirato fuori una prova d’orgoglio e questa è una grandissima soddisfazione. Rimanere equilibrati e perdere non è facile. Andare sotto e avere la forza di reagire mi ha reso davvero soddisfatto”.

Cosa farà al termine della stagione? “Ho un rapporto fantastico con la mia società. Ci eravamo posti l’obiettivo di salvarci, poi abbiamo fatto un girone d’andata importante. Quando finirà il campionato parleremo serenamente del futuro”.

Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C. Com’è stato accolto il pareggio in casa biancorossa? “Male, era una partita da vincere, abbiamo fatto tutto il possibile per vincere e non l”abbiamo vinta. Nel primo tempo abbiamo giocato a una porta sola, non puoi stare 1-0 in questa situazione, contro un avversario che ha fatto una partita gagliarda, ma nella quale non si doveva neanche giocare più nel secondo tempo”.

Cos’è cambiato dopo una prima mezzora di gioco giocata molto bene. “Siamo calati tanto, c’era la sensazione sbagliata di poter gestire la palla, poi quando siamo andati sotto ritmo nel secondo tempo abbiamo smesso di produrre. È una squadra che in questo momento sta accusando tantissimo il fatto di non riuscire a vincere in casa, vuole qualcosa, ma poi te lo devi andare a prendere in campo. Si è visto quando siamo liberi di testa, abbiamo rivisto un Rimini che era tanto che non vedevamo in casa, una squadra che stava bene, poi però non dobbiamo iniziare a pensare, perché quando iniziamo a pensare smettiamo di essere squadra”.

Sul ritorno di Panelli e sul cambio del difensore all’intervallo. “Panelli è un giocatore importantissimo, che dà tantissimo in tutte e due le fasi, sia in difesa che in costruzione. Non è successo niente, ma sentiva il ginocchio non a postissimo, era diffidato e adesso avrà possibilità di recuperare. Se la domanda è perché è uscito è perché stava in una situazione tirata, poco prima della fine del primo tempo ha preso un colpo ed è andato in difficoltà”.

Il Rimini è ancora in zona play off più per demeriti degli altri che per meriti propri. “Io questa tesi non la condivido, nel senso che non sono demeriti degli altri, è un campionato contratto nella zona centrale nel girone di ritorno. Il rammarico è più per non riuscire a vincere la famosa partita in casa che per la classifica. È la vittoria in casa che ci manca troppo e che in questo momento è diventata una mezza sincope. La squadra nel finale aveva un pullman sulla schiena, a livello di responsabilità. Bisogna riuscire a superare questa situazione. Tutto quello che hai fatto di buono non viene ricordato, si ricorda il risultato di una partita che dovevi vincere”.

Il calo è stato più fisico o più mentale? “Sicuramente avevamo diversi giocatori incerottati: Panelli è stata una mia forzatura, Tonelli non era al meglio, come Delcarro. Io credo che fosse più mentale il problema del secondo tempo che soltanto fisico, perché quando ti rendi conto che la partita è più difficile nel corso del secondo tempo vai in affanno. Siamo salvi, ci stiamo giocando la possibilità di giocare i play off, non abbiamo il dito di nessuno puntato, sembra che ci stia addosso qualcosa che non ci ha messo nessuno, io dico noi, anche se vi assicuro che c’è tutto fuorché un clima da dentro di appesantimento. Purtroppo è un nostro cruccio, la vittoria manca da Fermo, poi i punti sono serviti, questo non vuol dire che non si potesse e si dovesse vincere”.

Tommaso Panelli, difensore del Rimini F.C., al rientro da un infortunio. “Ho avuto buone sensazioni per 40 minuti, poi quando ho avuto un contrasto con Giani ho risentito un po’ di dolore e ho preferito chiedere il cambio per non aggravare la situazione”.

Nella prima mezzora il Fiorenzuola era in chiara difficoltà ed il Rimini ne ha approfittato solo in parte, segnano un solo gol. È questo il maggiore rammarico? “Chiara difficoltà del Fiorenzuola, prendiamoci anche dei meriti. In una giornata storta abbiamo guadagnato un punto sulle inseguitrici, con il passare dei minuti ci è tornata un po’ d’ansia, è brutto dire di paura, ci sono momenti in cui non riusciamo ad esprimere il nostro gioco, c’è tanto rammarico. Siamo ancora dentro i play off”.

Il Rimini è come se avesse paura di vincere. “Non è un fatto secondo me di paura, quando manca la vittoria in casa comunque sia è un fattore che durante la settimana ci pensi. Lo fai anche inconsciamente, non siamo i primi e non saremo gli ultimi ad avere questi momenti. Centra quella spensieratezza che avevamo a inizio campionato e nella prima mezzora. Dobbiamo lavorare più sull’aspetto mentale che di campo, anche se abbiamo sbagliato sul gol subito; siamo ancora nei play off, c’è rammarico per non aver ancora vinto al “Romeo Neri”, ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno: siamo dentro i play off e dobbiamo per forza fare i play off”.

Ed i tifosi alla fine vi hanno contestato. “Quello fa parte del calcio: la squadra fa la squadra, la società fa la società e i tifosi fanno i tifosi. Loro hanno diritto a chiedere prestazioni diverse, a volere la vittoria in casa. Se oggi dopo la prima mezzora siamo 3-0 è un’altra partita. Speriamo che questi gol ci servano nelle partite che contano, quelle dei play off, dai”.

Andrea Delcarro, centrocampista del Rimini F.C., autore del gol del momentaneo 1-0. “C’è tanto rammarico perché ci tenevamo a portare a casa i tre punti davanti ai nostri tifosi. Se non la chiudi nel primo tempo, nel secondo non abbiamo giocato bene, abbiamo subito il loro gioco. Dispiace tanto perché dopo un primo tempo del genere non puoi tornare negli spogliatoi sull’1-0”.

Il Rimini è calato vistosamente nella ripresa. “Compreso me, in tanti non eravamo al cento percento. Fisicamente non eravamo al massimo, è più il fattore mentale. Il primo tempo devi andare avanti di due-tre gol, purtroppo è andata così. C’è tanto da migliorare, dispiace per i tifosi, per chi ci segue sia in casa che in trasferta, per noi stessi che viviamo male in settimana, a casa con le nostre famiglie, dispiace tanto anche a noi”.

Nonostante il pareggio avete incrementato di un punto il vantaggio sulle inseguitrici Fermana e Recanatese, ora a -3. “È inutile parlare di play off, noi dobbiamo pensare partita per partita, adesso c’è l’Ancona e si farà battaglia con l’Ancona, poi il Montevarchi e si farà battaglia con il Montevarchi”.

Oltre al gol ha centrato anche una traversa di testa. “Lì non sono riuscito a metterla sul secondo palo perché saltando all’indietro potevo solo dargli forza, ho preso la traversa, è andata male. Magari se la prendo peggio riesco a far gol. Purtroppo però è andata così”.

Sono comunque otto le sue reti in campionato. “Sì, sono otto gol, sono contento, però se non vinco con la mia squadra non sono contento al cento percento, non gioco da solo, gioco con gli altri e mi dispiace entrare nello spogliatoio e vedere i miei compagni così, mi dispiace aver giocato un secondo tempo non all’altezza, io compreso, e quindi degli otto gol sì sono contento però l’importante è la squadra”.

A un certo punto mister Tabbiani ha messo una marcatura a uomo su di lei. “Succede spesso che mi mettano un uomo addosso, perché sanno che seguo l’azione e mi seguono, io lo so e cerco di scappargli via prima. Però il gioco del calcio è anche questo, è fatto anche di tattica, di queste cose e quindi, lo so, quando mi mettono l’uomo addosso devo essere ancora più bravo rispetto alle altre volte”.