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Lavori all'Einstein. Angelini (3V): trovare spazi si può, come si è fatto coi vaccini

In foto: Matteo Angelini
Matteo Angelini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 17 apr 2023 09:34 ~ ultimo agg. 09:39
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Se durante il Covid si sono riusciti a trovare in breve tempo spazi per somministrare ai riminesi il vaccino (“siero”, per il consigliere), come mai non si riescono a trovare soluzioni per le classi del Liceo Einstein che si dovranno spostare causa lavori alla sede dell’istituto? Lo chiederà Matteo Angelini del 3V con un’interrogazione prevista nella prossima seduta del Consiglio Comunale. Da Angelini, che suggerisce una serie di opzioni, un deciso no alla scuola pomeridiana o a didattica a distanza.


L’interrogazione di Matteo Angelini:

“Il tema caldo di questa sera e delle ultime settimane su Rimini senza dubbio è stato quello legato agli interventi di ristrutturazione del Liceo Scietifico Einstein. La deflagrazione a quanto ho appreso è nata successivamente alla comunicazione ricevuta dai genitori degli alunni da parte della dirigenza scolastica con cui si annuciava che il prossimo step di lavori avrebbe interessato il corpo centrale della struttura scolastica rendendo di fatto inagili per tutto il prossimo anno scolastico ben dodici sezioni.
Le soluzioni paventante ovviamente hanno generato un gran scalpore tra i genitori, nonchè certe dichiarazioni da parte della dirigenza con cui si è provato a ricondurre il tutto ad un semplice ed assolutamente inappropriato “e’ cosi e basta, vi dovrete adeguare”.
No, non è cosi e basta, perchè in un paese serio con un’amministrazione seria le soluzioni si trovano in condivisione tra le parti e non in modo unilaterale e come sempre autoritario senza pesare quelle che sono le necessità in questo di caso di alunni, genitori ed insegnanti.
Allora credo che mi possa permettere di riassumere la posizione delle famiglie in tre paletti imprescindibili e non negoziabili molto chiari:
– No alla scuola su due turni, mattina e pomeriggio, non credo che sia necessario spiegare che ognuno nei pomeriggi ha già le proprie attività extrascolastiche che valgono tanto quanto le attività scolastiche;
– No alla didattica a distanza;
– No a soluzioni che non tengano presente le necessità logistiche di tutte le parti.
Anche in questa circostanza quello che è emerso è un dato abbastanza inquietante, ovvero, pare che nelle situazioni di emergenza questo paese ci sguazzi, pare ormai una modalità collaudata per fare le cose appunto in modo autoritario e aggiungerei anche improvvisato.
Eppure in situazioni di emergenza come quella appena ampiamente superata legata al Covid.
Non è stato difficile trovare strutture a tempi di record in cui somministrare il siero a tutta la popolazione, mi chiedo quindi ora dove sia il problema a trovare delle strutture idonee in città per dare ai nostri ragazzi la possibilità di frequentare un anno scolastico normale e
dignitoso.
Dopo quanto appena detto, interrogo il Sindaco di Rimini, anche Presidente della Provincia, giusto a rimarcare quanto il problema sia di casa e quanto la soluzione stessa dovrà necessariamente essere di casa e per questo si verrà giudicati e la Giunta:
1) Cinema Multisala presso Centro Commerciale le Befane, Palacongressi di Rimini, Fiera di Rimini, Stabili in Via Ugo Bassi, Caserma Giulio Cesare, sono state valutate queste strutture e altre analoghe anche se per lo più di soggetti privati come prime alternative valide?
2) Quale sarà l’effettiva durata dei lavori?
3) Quali altre strutture scolastiche di Rimini saranno interessate nel breve, medio e lungo termine da lavori analoghi in modo da riuscire a programmare meglio e senza nuove altre improvvisazioni in futuro, andando magari a riutilizzare spazi che creeremo oggi?