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Lavori al Liceo Einstein. La Lisi interroga in consiglio comunale

il liceo Einstein

La consigliera Gloria Lisi del gruppo Gloria Lisi per Rimini nel prossimo consiglio comunale presenterà una interrogazione alla Giunta per avere chiarimenti sui lavori di adeguamento sismico che nel prossimo anno scolastico toccheranno il Liceo Scientifico Einstein di Rimini. Un intervento che sta facendo discutere (docenti personale e famiglie) visto che le opzioni prospettate per il periodo del cantiere, sono il trasferimento degli alunni in un altro edificio ancora però non identificato oppure l’organizzazione dell’attività didattica anche nelle ore pomeridiane per la dozzina di classi interessate. La consigliera avanza anche una serie di proposte su aree in cui posizionare strutture modulari e su alternative come l’uso delle aule dei salesiani o delle sale del Multiplex Le Befane.

Il testo dell’interrogazione

Interrogo in merito a: LAVORI DI ADEGUAMENTO SISMICO LICEO SCIENTIFICO “A. EINSTEIN” CORPI B ED E.
CONSIDERATO CHE
In data 16.03.2023 il Dirigente, Prof. Christian Montanari, ha comunicato al collegio docenti, e successivamente anche al personale A.T.A., la necessità di proseguire i lavori di adeguamento antisismico nella parte centrale dell’edificio scolastico. Questi lavori saranno invasivi al punto da precludere, per tutto il prossimo anno scolastico, 2023-2024, l’utilizzo di almeno 12 aule tra quelle attualmente a disposizione. I genitori hanno così appreso che ben 12 classi del liceo Einstein non avranno una collocazione.
Premetto che come anche i muri di questo Consiglio sanno, ho avuto la delega alla scuola per 5 anni nel primo mandato dell’Amm.ne Gnassi e MAI, dico MAI, uno studente o una studentessa, sono stati costretti a seguire le lezioni al pomeriggio. Per chi non lo sapesse queste situazioni sono all’ordine del giorno quando si amministra una città con tanti edifici scolastici, spesso vetusti, come quelli del nostro patrimonio, ma mai avevo immaginato una tale inadeguatezza a gestire una situazione. Nella lettera inviata dai docenti leggo “Docenti affaticati e nervosi, studenti confusi e irritati, Dirigenza in perenne gestione emergenziale, personale A.T.A. sotto pressione continua: in queste condizioni, fare scuola, e mantenere la qualità che il Liceo ha sempre avuto, è stato molto complicato. Durante l’anno in corso, i lavori si sono spostati in zone dello stabile che hanno reso possibile trovare gli spazi affinché tutti gli alunni avessero un’aula all’interno dell’edificio principale o all’interno di edifici adiacenti. Gli inconvenienti provocati da questi lavori stanno riguardando principalmente l’utilizzo di strumenti di demolizione (che portano, ad esempio, a insegnare, studiare e lavorare con l’accompagnamento sonoro di un trapano) e l’impossibilità temporanea di utilizzare alcuni ambienti scolastici, quali ad esempio l’aula magna”.
Sempre dalla lettera dei docenti si dice che “Stando a quanto esposto dal Dirigente, la Provincia ha prospettato due opzioni: il trasferimento di una parte degli alunni del Liceo in un altro edificio ad oggi però non ancora identificato (e, a quanto sembra, non facilmente identificabile all’interno del Comune di Rimini); l’organizzazione delle attività didattiche su due turni, uno di mattina, l’altro di pomeriggio. Non vogliamo qui discutere le difficoltà organizzative e didattiche che ciascuna delle due soluzioni comporterebbe per tutte le categorie coinvolte (docenti, personale A.T.A., studenti, famiglie); in questa sede vogliamo prima di tutto esprimere la nostra amarezza di professionisti del mondo formativo.” Leggere nero su bianco la profonda delusione dei docenti dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, che non si sono ancora ripresi dalla situazione devastante che ha lasciato la pandemia, devo ammettere che mi ha fatto male e mi ha fatto per l’ennesima volta constatare l’incapacità di amministrare di chi ci governa. Sempre i docenti scrivono che “ È infatti molto amaro dover constatare che, a monte dell’inizio dei lavori, non siano state attivate riflessioni orientate a prevedere soluzioni ottimali, quale ad esempio l’utilizzo di edifici di supporto pensati ad hoc per tutta la durata dei lavori. In questo modo si sarebbe mostrata un’attenzione alle strategie concrete da adottare per garantire a tutti gli attori della scuola di operare in modo dignitoso. Ad oggi, occorre invece riconoscere che si è scelto di lasciare che i problemi organizzativi emergessero man mano, creando ogni volta una falsa impressione di urgenza. Ciò che emerge nel corpo docenti e nel personale A.T.A. è in fin dei conti una triste presa di coscienza: uno dei più importanti luoghi di formazione culturale della Provincia andrà incontro ad anni di confusione e spaesamento. Viene da chiedersi perché si sia agito così, e viene da rispondersi, purtroppo, ancora una volta, che la scuola non rappresenta una priorità, e che si preferisce non vedere le assurde fatiche di chi tutti i giorni si dovrà barcamenare tra ponteggi, martelli pneumatici, orari impazziti, cambi temporanei di sede, ecc., Il tutto, forse, pensando che le principali energie del personale educativo debbano essere riservate al destreggiarsi, nonostante tutto, in contesti di emergenza, e non all’obiettivo, molto più significativo, di costruire insieme alle nuove generazioni occhi che sappiano guardare, con il coraggio che solo la cultura più fornire, alle sfide del presente e del futuro.”
Io devo ammettere che non avrei nulla da aggiungere a quanto ho appena letto tuttavia devo mettere in evidenza che il Comune in tutta questa vicenda ha fatto la parte dello “scarica barile” richiamando il fatto che la competenza delle scuole secondarie superiori sia in capo all’ente Provincia, e infatti la lettera di qualche giorno fa è firmata dal Consigliere Zamagni Giuliano. Il povero amministratore provinciale si è trovato a dover fornire leggo “Come Consigliere delegato all’Edilizia scolastica, anche a nome degli Uffici della Provincia”….” alcune precisazioni e chiarimenti” innanzitutto dice che avere la turnazione durante il pomeriggio è un’extrema ratio, e allora mi chiedo: invece di perdere tempo nello scrivere giustificazioni che lasciano il tempo che trovano in una lunga lettera al Dirigente, al personale ATA e ai genitori, perchè non fornisce il benchè minimo punto di soluzione? Vengono fornite spiegazioni su ciò che si è tentato di fare, su ciò che si potrebbe fare, ma di una soluzione nemmeno l’ombra…
Siete riusciti a trasformare una situazione di ordinaria amministrazione in una situazione di emergenza, che pertanto necessita di risposte emergenziali. Complimenti!
Anche se orgogliosamente faccio parte della minoranza, mi offro di fornire alcune possibili proposte per risolvere questa disastrosa situazione:
Pertanto interrogo la Giunta e chiedo se:
1) Di quanto tempo si parla? Quanto tempo dureranno i lavori? Per quanti giorni i ragazzi frequentanti le 12 classi subiranno questi disagi?
2) Come verranno scelte le 12 classi? Avete pensato, in accordo con il Dirigente, ad una rotazione fra tutte le classi del liceo?
3) Avete valutato di realizzare una struttura modulare da collocare nel bellissimo ed utilissimo (ai Camper e ai furgoncini) parcheggio di via Melucci che è proprio vicinissimo al liceo, e magari poi lasciare quello spazio per attività sportive o culturali in-door?
4) Avete valutato di posizionare strutture modulari nelle aree di proprietà comunale nelle adiacenze dell’Ex questura di Via Ugo Bassi?
5) Avete richiesto le aule ai Salesiani di Rimini, pur essendo l’edificio stato trasformato in struttura ricettizia?
6) Avete considerato l’opportunità di collocare strutture modulare per ospitare le 12 classi in via Fada? Dove ci dovrebbero ancora essere terreni di proprietà dell’AC.
7) Avete valutato di richiedere le sale del multisala Multiplex Le Befane, visto che al mattino sono vuote e la distanza fra il liceo è appena di 2 K e 600 m? In questo modo non si avrebbero costi aggiuntivi e penso che come il Presidente Cagnoni e il suo Amministratore delegato avevano fornito gratuitamente l’utilizzo della Fiera Di Rimini per poter procedere alla Vaccinazione della cittadinanza, il rappresentante Giometti, che si è sempre dimostrato sensibile agli interessi ed alle esigenze della città, potrebbe non richiedere alcun esborso pubblico.
8) Avete valutato strutture modulari da collocare, in accordo con l’ASL Romagna, nell’area dove sorgerà la Casa della Comunità, che sarà posizionata vicino al Nuovo Pronto Soccorso e quindi ad 1 KM e 600 m di distanza dal liceo? Ve lo faccio presente perché una volta che i ragazzi ele ragazze torneranno nella loro scuola, una struttura aggiuntiva potrà essere occupata dal progetto CASA MAMMA BAMBINO/CASA DELLA MATERNITA’ prevista inizialmente a fianco all’Ospedale Infermi. Faccio presente che la peculiarità e il fiore all’occhiello del territorio riminese all’interno dell’ASL Romagna è proprio il Polo Materno Infantile e si darebbe con questi spazi aggiuntivi maggior peso alla nostra specificità. Vi rendo noto che uno studio in merito era già stato predisposto dagli uffici tecnici dell’ASL e si tratterebbe solo di avere una struttura modulare flessibile poi ad ospitare questa funzione, dopo aver creato spazi adattabili alle 12 aule mancanti. Nota di Fondo: il nuovo Ospedale di Cesena in corso di realizzazione ha previsto questo tipo di spazi….Amministrare il territorio vuol dire anche PRESIDIARLO e saper difendere le proprie Vocazioni soprattutto dal punto di vista sanitario!

Il buon amministratore in tempo di crisi sa valutare come un problema possa, a volte, diventare un’opportunità, cerchiamo di fare cose intelligenti e di buon senso e di non bocciare le mie proposte soltanto perché provengono dai banchi dell’opposizione. Il benessere ed i diritti dei nostri figli delle nostre figlie devono venire prima degli interessi di partito e degli ordini di scuderia! Prendete decisioni coraggiose, dimostrate di tenere ai ragazzi, alle ragazze, al personale docente al personale ATA e alle nostre famiglie. Sappiate dimostrare di prendere in considerazione soluzioni creative che risolvano questo problema!

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