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Slovenia-San Marino 2-0

(©Buzzi)

European Qualifiers, MD2 | Slovenia-San Marino 2-0

IL TABELLINO
Slovenia (4-4-2): Oblak, Stojanovic, Brekalo, Bijol (dal 36’ Drkusic), Karnicnik (dal 58’ Belkovec), Zajc (dall’82’ Horvat), Cerin, Lovric, Verbic (dall’82’ Stankovic), Vombergar (dal 58’ Vipotnik), Sesko.
A disposizione: Belec, Vidovsek, Sporar, Celar, Zaletel, Zahovic, Elsnik.
Allenatore: Matjaz Kek.

San Marino (3-5-2): E. Benedettini, Fabbri (dal 72’ Franciosi), Rossi (dal 46’ Di Maio), Cevoli, D’Addario, A. Golinucci, Mi. Battistini, Lunadei (dal 72’ Vitaioli), Tosi, Nanni (dall’86’), Berardi (dal 58’ Lazzari).
A disposizione: Simoncini, S. Benedettini, Zafferani, Ceccaroli, Ma. Battistini, Lazzari, Capicchioni, Hirsch.
Allenatore: Fabrizio Costantini.

Arbitro: Nathan Verboomen (BEL).

Assistenti: Mathias Hillaert (BEL) e Ruben Wyns (BEL).

Quarto ufficiale: Erik Lambrechts (BEL).

VAR: Lawrence Visser (BEL).

AVAR: Bram Van Driessche (BEL).

Marcatori: 56’ Sesko, 60’ aut. Di Maio.

Ammoniti: D’Addario, Fabbri, Costantini (allenatore), Franciosi.

Note: 10,282 spettatori.

CRONACA E COMMENTO
Diecimila tifosi hanno risposto al debutto casalingo della Slovenia nelle European Qualifiers, in occasione della sfida con San Marino. Quella della Stozice Arena è la prima da capitano per Nicola Nanni, 23 anni a maggio e 29 presenze internazionali per San Marino, condite da una rete. Più d’uno i cambi nella formazione titolare rispetto a giovedì scorso: onori ed oneri del doppio impegno in 72 ore. Dal primo minuto a Lubiana ci sono Cevoli, D’Addario, Lunadei, Tosi e Michael Battistini. In porta Elia Benedettini, che fa 40 in Biancazzurro, davanti Berardi a supporto di Nanni.

Buonissimo l’approccio dei Titani, che si fanno vedere con un ribaltamento immediato condotto da Berardi. L’ala della Sammaurese arriva sul lato corto dell’area di rigore, salvo venire chiuso al momento del traversone. Niente corner secondo l’arbitro. San Marino fa densità in mezzo al campo, sporcando la trama slovena che non ammette eccezioni al gioco palla a terra. Dopo un quarto d’ora di sostanziale tranquillità, la difesa sammarinese viene sollecitata dalle ritrovate combinazioni avversarie. La terza linea biancazzurra risponde bene, affidandosi in due circostanze ai riflessi di Elia Benedettini. Al 19’ c’è prima l’anticipo in spaccata di Rossi, che nega il destro a botta sicura di Sesko. Sul proseguo dell’azione arriva a colpire Zajc, il cui mancino è alzato sulla trasversale dall’estremo ospite. Benedettini si supera due minuti più tardi: è al 21’ quando Bijol sbuca in anticipo da corner, indirizzando verso lo specchio. Il pazzesco riflesso del portiere del Cailungo prolunga la traiettoria sulla traversa, poi Karnicnik spreca il tap-in d’alta quota, pizzicando nuovamente il legno orizzontale.

San Marino non disdegna la ripartenza, nonostante fatichi poi a tradurre lo spazio liberato sulla trequarti offensiva in palloni che possano innescare Nicola Nanni. La direzione belga tende a lasciar correre, cosa che non premia il buon lavoro spalle alla porta delle punte sammarinesi, quasi mai confortate da un fischio a favore. Sul controverso intervento di Bijol su Berardi poco oltre la mezz’ora, nel quale il difensore dell’Udinese colpisce duro il sammarinese, è lo sloveno ad aver la peggio e a dover lasciare il campo anzitempo per infortunio. Per Berardi e la panchina di San Marino solo tanto spavento e una caviglia gonfia che non ha impedito all’ex Rimini di portare avanti la sua partita. Nel finale di frazione la Slovenia cambia metodo d’attacco, spedendo cross tagliati e veloci al centro che gli uomini di Kek non riescono a capitalizzare. Proteste casalinghe nel finale per un potenziale contatto in area tra Verbic e Rossi: Verboomen non interviene e tantomeno lo fa il VAR, nonostante le bordate di fischi dei diecimila sloveni accorsi a Lubiana.

Al rientro in campo c’è Roberto Di Maio al centro della difesa, al posto di Rossi. Dopo dieci minuti tutto sommato tranquilli, in cui un destro impreciso di Zajc è accompagnato sul fondo da Benedettini, San Marino si fa vedere in ripartenza sull’asse Berardi-Nanni. Il primo si fa trovare in posizione regolare dietro la terza linea avversaria, ma non si intende col compagno di reparto nello scarico. Da lì un contropiede fulmineo della Slovenia, neutralizzato dalla grande parata di Benedettini su Vombergar. È il momento decisivo, ma non perché i padroni di casa stiano schiacciando San Marino. Sono infatti due reti fortuite a far pendere l’ago della bilancia verso la Slovenia.

Che sia un momento d’oro per Sesko, lo testimonia anche la modalità con cui sblocca la partita. La penetrazione di Zajc si risolve in un destro respinto dalla schiena di Cevoli. Sul rimpallo, Sesko è in posizione regolare per pochi centimetri, come confermerà il VAR, e colpisce involontariamente tra il collo e la spalla, per gonfiare il sacco. L’episodio sblocca Slovenia e stadio, mentre la dea bendata continua a strizzare l’occhio ai padroni di casa. Sul traversone del neoentrato Vipotnik, Di Maio interviene di testa con l’intento di alleggerire, ma centra lo specchio della porta con Benedettini fuori causa. È il raddoppio della Slovenia, che nei cinque minuti che hanno preceduto l’ora di gioco, ha trovato due reti con un unico tiro in porta.

I Titani dimostrano maturità, restando in partita dal punto di vista nervoso e mentale, tutt’altro che scontato, per lo storico della Nazionale sammarinese e specialmente per le modalità in cui questo doppio svantaggio è maturato. La pressione della Slovenia è tutt’altro che soverchiante e San Marino è sempre ben posizionato, anche quando cifra tecnica ed esuberanza atletica marcano la differenza fisiologica esistente. Tradotto: i rischi corsi sono minimi per la porta di Benedettini e si corre verso il 90’ sul differenziale di 2-0 per gli uomini di Kek. I padroni di casa sono a punteggio pieno dopo due partite, capolista solitaria in caso di parità tra Irlanda del Nord e Finlandia. Ma merita maggior credito, per relative capacità, la prestazione di San Marino che, superata indenne la sfuriata di metà primo tempo, non ha sofferto più di tanto la spinta slovena, capitolando su due episodi in cui ha inciso maggiormente il caso che la qualità.

FSGC | Ufficio Stampa

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