Garante. Lisi: si poteva attendere parere richiesto, inadeguatezza politica
Polemiche in consiglio comunale a Rimini sulla nomina del Garante dei Detenuti (vedi notizia). Prima di affrontare la votazione, la consigliera Gloria Lisi ha infatti presentato la richiesta di rinviare la nomina in attesa di chiarimenti sull’opportunità di scegliere un legale nel ruolo di garante. La consigliera nei giorni scorsi aveva chiesto lumi al Garante Nazionale, al Garante Regionale e all’ordine degli avvocati di Rimini inviando la seguente lettera: “Venerdì scorso si è tenuta sull’argomento una Commissione Consigliare, nella rosa dei cinque CV pervenuti se ne sono scelti tre, che verranno votati durante il Consiglio Comunale. Ora vorrei far presente che delle tre candidature rimaste ben due sono di Avvocati del foro di Rimini. Prima della votazione in Consiglio Comunale, siamo a richiedere il parere in merito alla questione di opportunità e su quale sia il vostro orientamento sulla scelta di un avvocato in qualità di Garante dei Detenuti. A nostro avviso il legale che volesse assumere questo incarico dovrebbe temporaneamente sospendersi dalla professione per evitare possibili questioni di conflitto di interesse.”
A rispondere, solo il Garante Regionale con un documento della Conferenza dei garanti territoriali in cui si elencano le linee guida sulla nomina dei garanti ed in particolare quando questi svolgono la professione di avvocati. “Pertanto – spiega la Lisi insieme al collega Brunori – abbiamo chiesto il rinvio in attesa di poter avere anche il fondamentale parere dell’ordine degli Avvocati di Rimini. La nota inviata, che abbiamo poi inviato al Consiglio comunale, era una proposta per valutare la figura professionale maggiormente idonea a ricoprire un ruolo tanto delicato“. I due consiglieri si dicono quindi sorpresi di essere stati i soli ad aver pensato di richiedere un tale parere: “un’ennesima prova di inadeguatezza politica di chi ci amministra. Tralasciamo poi l’atteggiamento non imparziale, né tantomeno equidistante della Presidente del Consiglio che alla nostra richiesta di sospensione si è palesemente innervosita” attaccano.
“Riflettere e prendersi il giusto tempo – continuano Lisi e Brunori – avrebbe permesso a tutti i Consiglieri di andare a votare senza ordini di partito e con spirito di condivisione verso una figura imparziale e senza coinvolgimenti passati o futuri con l’amministrazione comunale. Anche questa volta con un voto scontato della maggioranza si è ribadito che si vota tutto e sempre senza se o senza ma“.
“Noi siamo stati sul merito del tema” concludono, evidenziando che proprio oggi è anche arrivata anche la risposta del Garante Nazionale. “In fondo bastava aspettare poche ore“.