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Il DS Maniero spiega il mercato del Rimini: “Piscitella fuori lista”

Andrea Maniero, direttore sportivo del Rimini F.C.

Andrea Maniero, direttore sportivo del Rimini F.C., ha fatto il punto sul mercato di riparazione del Rimini, che ha portato all’arrivo di tre giocatori: l’attaccante Mattia Rossetti ed i centrocampisti Kevin Biondi e Mattia Sandri, quest’ultimo arrivato nell’ultimo giorno di mercato.

“Abbiamo cercato, con le indicazioni del mister, di trovare delle situazioni adatte a quello che è un po’ il suo credo, penso sia soddisfatto, siamo riusciti a portare dentro tre giocatori per completare i reparti – attacca Maniero -. Ci siamo mossi abbastanza bene. Abbiamo trovato tre ragazzi intanto seri, come sono gli altri, e siamo contenti dei tre nuovi arrivi. Mercato difficile quello di gennaio per la Legapro perché è basato molto su scambi, perché la lista dei 24 è un po’ un vincolo, bisogna muoversi lentamente, alcune cose le abbiamo fatte già per tempo, l’ultima l’abbiamo fatta a due giorni dalla chiusura del mercato, che poi si è concretizzata per tanti motivi l’ultimo giorno. Abbiamo provato anche a fare delle uscite, e lì è stato un po’ più difficile. Però io direi che siamo relativamente soddisfatti”.

Quanti elementi ci sono ora in rosa? “Oggi la rosa ha un giocatore in più perché siamo in 25, uno purtroppo da regolamento deve uscire dalla lista, gli altri giocatori che si pensa ci siano – ho sentito o letto che siamo in 30-32, ma siamo in 25 -, se poi mettiamo dentro quelli della Primavera è per provare a farli crescere, per provare a farli maturare, per vedere se sono pronti anche per la prossima stagione. E quindi abbiamo inserito negli allenamenti qualche volta dei ragazzi più giovani, se parliamo di Accursi, di Serpe o De Rinaldis, oppure lo stesso Lazzarini, che è il terzo portiere, sono ragazzi in età Primavera, alcuni sono stati inseriti, faccio l’esempio di Accursi, per farlo crescere un po’ prima e cercare di vedere se è pronto per l’anno prossimo. Per quanto riguarda Serpe è un altro 2003, è un ragazzo strutturato che è venuto qui per dare una mano alla Primavera, nel frattempo ogni tanto si allena con la prima squadra, ma sono ragazzi che non possono essere considerati oggi nella lista della prima squadra. Sono ragazzi a disposizione ed è un lavoro che si fa specifico su questi giovani calciatori per vedere se l’anno prossimo possono essere pronti, in realtà la prima squadra è composta oggi da 25 giocatori, dico purtroppo perché uno deve uscire dalla lista”.

Ha qualche rimpianto? “Direi che si poteva fare ancora qualcosina, però ovviamente hai dei vincoli economici, dove devi rimanere su certi parametri, quindi a parità di uscite dovevano verificarsi delle entrate. Diciamo che al 90% abbiamo fatto quello che dovevamo fare, e vi posso assicurare che è tanta roba”.

Chi rimarrà fuori dalla lista dei 24? “Piscitella al momento è fuori lista, ma il regolamento dice che possiamo fare un altro slot, quindi ipoteticamente se succede qualcosa, se il mister vuole e la società decide, può essere inserito nuovamente. È stata una scelta tecnica per la posizione che ricopre Piscitella, oggi come scelta è capitata a lui, in futuro vedremo”.

Come mai non è partito? “Piscitella aveva diverse cose già tempo fa, chiaramente lui da calciatore voleva determinate destinazioni, quelle destinazioni non si sono potute realizzare, quindi lui ha valutato alcune cose che gli sono capitate e ha deciso di non prenderle in considerazione. Altri invece avevano magari meno possibilità”.

Anche Rosso è rimasto, rifiutando qualche proposta arrivata dalla Serie D. “Rosso non se l’è sentita, ha preferito rimanere qui e provare a giocarsi le sue carte. Poi nel calcio tutto cambia rapidamente, ci sono passato anch’io, ricordo, poi il campo determina sempre”.

Cosa ha ispirato il vostro mercato? “Noi abbiamo un tecnico bravo e preparato, il percorso è iniziato d’estate valutando certi aspetti tecnici e tattici, poi ci sono stati vari infortuni. Il nostro tecnico Marco (Gaburro, ndr) ha dovuto cambiare in corsa, poi si è trovato bene lui. Ci siamo trovati in riunione io, Cherubini e il mister, che ci ha detto quello che lui preferiva fare. Visto che il mister decide noi abbiamo provato a metterci a disposizione e trovare per lui le soluzioni migliori, è cambiato questo, poi sai è una categoria diversa e quindi il nostro tecnico ha preferito andare su altre strade”.

Ancora su Piscitella. “Lui sarebbe andato in prestito, ha avuto 3-4 offerte dalla C, ogni giocatore ha il diritto di valutarle, se non le ha prese in considerazione noi dobbiamo prenderne atto. Sarebbe andato via in prestito e sarebbe tornato l’anno prossimo senza nessun problema. Poi uno può dire ha fatto bene o ha fatto male, ma queste sono cose molto personali, quindi non sta a noi giudicare questa cosa qua”.

Sull’arrivo di Mattia Sandri. “Caso per caso: noi abbiamo valutato, il mister ha valutato, voleva un play più tecnico, più accentratore, che sapesse giocare il pallone in maniera diversa. All’inizio lui voleva un play, come avevamo fatto in Serie D, dove avevamo, in questo caso Tanasa, un play molto fisico, molto d’impatto, con due mezzali più tecniche. Quest’anno siamo partiti con l’idea di avere un centrocampo molto fisico, poi strada facendo magari ci siamo accorti che quel play più di manovra ci mancava e abbiamo ritenuto opportuno cercarlo e portarlo dentro. Per quanto riguarda gli altri due giocatori, soprattutto Pasa è un giocatore che in B ha fatto più la mezzala che il play, a Cittadella e a Pordenone, Pasa tutti gli anni ha fatto 30 partite gli ultimi sei anni, giocando a Cittadella e a Padova, io l’ho visto tante volte giocare, ha giocato spesso mezzala. Ha fatto anche il play nella maniera molto intelligente che lui sa fare, quindi di copertura, di posizione. Ragionando insieme con lo staff tecnico serviva un play diverso. Anche Sandri ha fatto molte volte la mezzala, anche se di fatto è un play molto tecnico, un play anche strutturato, ha tante qualità quel ragazzo. Oggi abbiamo un doppione a centrocampo in ogni ruolo. Quello che il mister ci aveva chiesto e che la società ha fatto è avere due giocatori per ruolo”.

È stata dura arrivare a Sandri? E c’è la possibilità che l’anno prossimo resti in Romagna? “Sandri è un giocatore che volevano in B, era fatta già in B, oppure una società molto importante di Legapro ha offerto dei soldi. Il ragazzo, un 2001, giovane, viene da Torino, si spostato molto presto da casa, in quel momento dopo due anni e mezzo a Potenza aveva la necessità di avvicinarsi: è un ragazzo che va a casa tre giorni in un anno, per un ragazzo molto giovane può arrivare un momento in cui si sente un po’ soffocato. Quindi abbiamo colto quell’occasione nel suo stato d’animo un po’ triste, voleva cambiare aria perché non è facile per un ragazzo di 17-18 anni partire e non vedere nessuno, abbiamo colto l’occasione grazie anche a questa società di B con cui io ho un bel rapporto, che mi ha detto: ho piacere se viene da te, poi l’anno prossimo vediamo. Un altro anno col Potenza lui ce l’ha. Poi dipenderà molto dalla volontà del ragazzo, molto da quello che farà. A noi serviva un giocatore pronto, al di là dell’età, e lui è un ragazzo sicuramente pronto perché come mi ha parlato ho visto un ragazzo che ha la testa veramente di un trentenne, ha dimostrato con la scelta che ha fatto due anni fa di avere gli attributi”.

Cercavate anche un altro giocatore in attacco. “C’era la possibilità di fare uno scambio con un nostro giocatore, però dopo gli aspetti familiari hanno contribuito a fare altre scelte. Noi siamo contenti di quelli che abbiamo. Si poteva valutare un altro ragazzo giovane, ma ripeto poi se non ci sono pari uscite non si potevano fare delle entrate, perché in quel momento ci sono delle dinamiche: bisognava coinvolgere tre società e nell’ultimo giorno di mercato non è facile far combaciare tutte queste cose. Comunque noi pensiamo davanti di essere messi molto bene perché a parte le due punte di vertice, che sono Vano e Mencagli, noi abbiamo due giocatori che la prima punta l’hanno fatta, e anche bene, in passato: parlo di Santini, che l’ha fatta a Padova e a Pontedera, a Padova ha fatto tante partite da punta centrale, qui l’ha fatto, e abbiamo Mattia Rossetti che a Campobasso ha fatto dieci gol da prima punta, a Piacenza ha giocato prima punta ed è arrivato a cinque gol. È chiaro che non si può avere tutto nella vita e qualche giocatore si può adattare molto molto bene”.

Giammario Piscitella continuerà ad allenarsi con i compagni? “Piscitella è fuori lista, fuori rosa non esiste. Si allena ma non può essere convocabile. Come ha motivato la scelta di restare qui? Ci ha detto che le soluzioni che gli sono arrivate non erano gradite, tipo la Fermana, tipo l’Imolese, tipo l’Andria, tipo la Viterbese; quelle più concrete erano l’Imolese tempo fa e la Fermana, che l’ha voluto per due giorni intensamente”.

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