Tra cryptovalute e obbligazioni. Gli studenti delle Maestre Pie a scuola di finanza
La Genz Z, i nati all’alba del millennio, ha buona conoscenza base in materia di finanza. Il loro interesse aumenta, poi, quando si parla di quella digitale. È quanto emerso dall’incontro d’educazione finanziaria all’istituto paritario Maestre Pie di Rimini. In aula quaranta tra ragazze e ragazzi di terza, quarta e quinta del Liceo delle Scienze Umane. In Cattedra Claudio Botteghi, vicepresidente di “My Mind My Investment” e tutor economia UNIBO.
A tema dell’incontro il mondo dell’industria finanziaria, il suo linguaggio, la conoscenza di sue proposte e prodotti da parte dei ragazzi. È bastata la citazione del recentissimo crollo del valore delle Cryptovalute, 100mila italiani hanno perso più di un 1 miliardo d’euro, causata da un’irrazionale fiducia in un prodotto da valore e destino già originariamente a rischio defualt, a scatenare una pioggia di domande.
“Questi giovani sono nativi digitali, per loro la rete è il luogo centrale d’informazione, relazione, scambio. Per loro ogni forma di moneta e pagamento elettronico sono naturali. Hanno valuto capire cosa sono le Cryptovalute, come e chi le crea, come capire il loro valore e, soprattutto, se e come usarle – ha spiegato Claudio Botteghi – L’argomento è una porta aperta attraverso la quale fare passare i concetti più ampi del mondo della finanza. Non dobbiamo mai dimenticare che tutte le indagini statistiche, ricordano come la conoscenza del mondo finanziario, sia predittiva del futuro livello occupazionale e, quindi, reddituale delle persone”.
E che il livello di comprensione della finanza da parte dei giovani stia progressivamente crescendo, è confermato dall’analisi, conclusasi oggi, delle quindici domande del questionario che viene sempre somministrato all’inizio di ogni intervento d’educazione finanziaria di “My Mind My Investment”. Il suo scopo è fotografare le competenze dei ragazzi su questi temi. Quindici domande chiuse, curate dal presidente del comitato scientifico dell’associazione Enrico Maria Cervellati, professore di economia della Link University di Roma.
Tra gli studenti del Maestre Pie il 48% conosce la differenza tra obbligazioni e azioni, il 31,5% sa che la borsa italiana vale solo l’1% di quella mondiale. Identificano nel 43% la corretta funzione di un fondo d’investimento (servizio collettivo gestione risparmio) e il 34% di loro ha già capito che più è alto è il rendimento di un titolo finanziario, più è alto il suo rischio, come nel caso della Cryptovalute. Rimane, invece, un ritardo sulla corretta comprensione di una delle parole mantra della cronaca finanziaria di questi anni: spread. Solo il 14% lo riconosce correttamente quale il differenziale tra i titoli di stato tedeschi e quelli degli altri Paesi, che si genera autonomamente sul mercato finanziario.
L’appuntamento è stato organizzato grazie a impegno della professoressa Michela Mazza, docente di Diritto ed Economia del Maestre Pie.