Un’inchiesta della Guardia di Finanza milanese ha portato alla notifica degli arresti domiciliari e interdizione dalla professione per un anno per nove persone nell’ambito di una maxi frode fiscale nella grande distribuzione. E’ emersa, grazie anche a verifiche dell’Agenzia delle Entrate, un’emissione di fatture false per 1,8 miliardi di euro tramite un’articolata rete di società italiane ed estere, con una evasione Iva pari a 260 milioni.
Nel mirino degli inquirenti 15 società della grande distribuzione, tra cui catene di supermercati. I gruppi della grande distribuzione avrebbero concorso nel meccanismo di evasione e di realizzazione di profitti come intermediari, nelle compravendite tra le varie società del circuito finito al centro dell’inchiesta.
Le società gestite dagli indagati avrebbero sistematicamente effettuato l’acquisto della merce senza l’applicazione dell’Iva, sia attraverso la presentazione a fornitori italiani di lettere di intento mendaci, sia attraverso operazioni intracomunitarie non imponibili da parte di società cartiere (il cosiddetto “missing trader”) interposte all’interno del ciclo di fatturazione della merce. Le catene della grande distribuzione organizzata, beneficiarie finali della presunta frode, avrebbero così ottenuto un indebito risparmio d’imposta connesso all’omesso versamento dell’Iva da parte delle società missing trader.
Sono stati disposti sequestri preventivi di 33,8 milioni nei confronti di Gs, controllata da Carrefour, e 26,2 milioni nei confronti di Auchan. Per altre quattro persone è stata disposta l’interdizione dalla professione per un anno. Le operazioni sono in corso in diverse province, fa sapere la Procura milanese: Milano, Roma, Torno, Napoli, Ancona, Brescia, Lodi, Vicenza, Rimini per la presenza di indagati, Padova, Salerno e Potenza. Le accuse sono di associazione a delinquere e frode fiscale.
Le misure arrivano dal gip di Milano, Roberto Crepaldi, in una indagine condotta dei pm Nicola Rossato e Stefano Civardi. La documentazione contabile è stata acquisita dai finanzieri anche attraverso il canale di cooperazione di polizia Empact (European multi disciplinary platform against criminal threats), costituito in ambito Europol, raccogliendo informazioni dalle agenzie fiscali di 12 Paesi dell’Unione europea.
Carrefour Italiacomunica di aver “già avviato un’indagine interna per verificare quanto è emerso” e conferma “la massima disponibilità a collaborare con le Autorità competenti, mettendo a disposizione tutte le informazioni necessarie a fare chiarezza sui rilievi formulati”.